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Pastena, il paese della cicogna… e dei rifiuti della TAV interrati furtivamente… E nessuno ne parla!

Pastena è un paese incredibile e per certi aspetti indefinibile perché sembra addormentarsi facendo finta di nulla su problemi di una certa rilevanza sociale mentre all’improvviso appare iperattiva e presenzialista quando si organizzano manifestazioni pubbliche con canti, balli e delizie gastronomiche.

Così se per caso compare una cicogna per le campagne di Pastena tutti si affrettano, amministratori in testa ad accogliere il povero uccello migratore esaltando le bellezze uniche e incontaminate dell’ameno luogo bucolico dandone notizia con subitanei comunicati alla stampa nei quali esaltano la loro tempestiva azione per non far fuggire il volatile.

E non è facile occuparsi della nidificazione della cicogna perché c’è da pensare alla festa di fine estate in programma per il 12 settembre che, mannaggia, coincide con la mega-manifestazione sul piazzale delle Grotte dove la festa militaresca dimostrerà tutta la sua potenza e l’esaltazione dello spirito guerriero che sprezzante del pericolo affronta situazioni di estremo pericolo mostrando altresì come si spara con le armi moderne e sofisticate… e speriamo che la cicogna non passi da quelle parti…

Ma non è finita qua perché questi amministratori devono, dopo la festa di

fine estate farne subito un’altra, il 14 settembre, esaltazione della Croce

e

dedica della piazza principale (piazza Municipio) al maggio, ovvero quella

cosa che per anni, dopo attente ricerche storiche, hanno definito come l’

elemento principale delle feste celtiche dedicate alla primavera.

Il solito minestrone organizzativo indice del disorientamento culturale

con

il quale hanno amministrato in tutti questi anni, senza un’idea precisa

dello

sviluppo, senza sapere che cosa volesse dire la rappresentanza politica di

un

popolo e senza dare alle loro scelte amministrative una forma capace di

legarsi

alle radici storiche della tradizione del nostro paese.

Insomma un disastro che si materializza nel disordine strutturale ed

architettonico del centro storico ma anche nelle multiformi attività

pubbliche

che hanno l’unico scopo di far accendere i riflettori sul paese, di

intercettare l’interesse delle genti vicine e comunque di far parlare di sé

.

Pertanto l’arte cinematografica di Manfredi deve andar bene con quella

militare, il mistero religioso della Croce, fondamento della fede

cristiana,

si deve bizzarramente intersecare con un rito pagano e nordico e… la

cicogna deve alla fine convivere con i rifiuti tossici interrati

furtivamente

nelle discarica della Tav.

Mi aspettavo infatti dopo la rivelazione dell’esistenza di un testimone

oculare che ha visto interrare i bidoni un doveroso, tempestivo e chiaro

intervento dei personaggi politici locali che avrebbero dovuto quantomeno

richiedere un immediato accertamento da parte delle autorità investigative o

almeno chiedere un consiglio comunale straordinario per studiare tutte le

mosse possibili idonee a scoprire la verità.

Invece il silenzio, con il quale si cerca di indebolire la legittima

richiesta di far chiarezza su una vicenda torbida.

Invece la noncuranza che serve a delegittimare coloro che si fanno portavoce

di un sentimento di giustizia che non prevede incertezze o alibi su un grave

fatto di inquinamento ambientale.

Invece il nulla, perché apparentemente troppo impegnati con la cicogna e

con

le feste, meglio far finta di non aver letto, meglio censurare la notizia e

far

pressione sulle redazioni per non far pubblicare simili racconti che

rovinano

il clima cordiale e sereno di un paese che non trascura assolutamente nulla

e

che ha preparato persino un giaciglio ad una cicogna smarrita.

Raccontare che un testimone mentre con un familiare passava in macchina ha

visto una fila di bidoni che venivano nottetempo interrati è cosa da

terroristi mediatici, è roba da cittadini eretici, da agitatori sociali,

meglio

far finta di non sapere nulla tanto alla fine qualche manifestazione in

più

sarà sufficiente per distrarre la gente da queste lugubri fissazioni di

cittadini immeritevoli di abitare a Pastena, il paese di Manfredi e della cicogna!