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Ora, finalmente, anche commercianti ed albergatori cominciano a denunciare le attività mafiose sul nostro territorio. Ma vadano più a fondo denunciando anche i responsabili di tutto ciò

QUANDO LO GRIDAVAMO NOI CHE LE MAFIE SI STAVANO IMPOSSESSANDO DEL NOSTRO TERRITORIO, COMMERCIANTI ED ALBERGATORI CI DERIDEVANO, ASSOCIANDOSI AL CORO DI QUEI CRIMINALI CHE C I ACCUSAVANO DI… FARE ALLARMISMO! ORA CHE COMINCIANO A VIVERE SULLA PROPRIA PELLE IL PROBLEMA, PIANGONO. MA NON E’ TROPPO TARDI? COMINCINO, PERO’, ANCHE A DOMANDARSI DI CHI SONO LE RESPONSABILITA’… SICURAMENTE DI MOLTI ESPONENTI POLITICI CHE ESSI STESSI HANNO VOTATO!

Quando, anni fa, abbiamo cominciato a denunciare la pericolosità della presenza mafiosa nelle nostre province, ci trovammo soli.

Tutti ci accusavano di… fare allarmismo.

Tutti, compresi molti di quei commercianti ed albergatori che oggi, sotto la sferza di mafiosi di ogni genere, hanno dovuto cedere le loro attività ed ora sono alla fame.

L’assemblea dell’ASCOM svoltasi nei giorni scorsi a Gaeta ha lanciato l’allarme denunciando la violenza mafiosa che sta estromettendo i propri associati dal settore nelle province del Lazio.

Non è mai troppo tardi.

Ma, almeno stando alle cronache, è mancata secondo noi un’analisi approfondita delle cause che hanno determinato tale situazione.

In primis le responsabilità maggiori sono delle banche, le quali, rifiutandosi di concedere crediti a coloro che si rivolgono ad esse, hanno costretto i nostri commercianti a rivolgersi ai cravattai. E questi-si sa-sono per lo più collegati con la criminalità organizzata.

Ma ci sono anche responsabilità da parte della politica e delle istituzioni, all’interno delle quali si annidano mafiosi ed amici dei mafiosi.

Responsabilità di alcuni esponenti politici che i commercianti stessi hanno votato!!!

Ora i commercianti non si limitino a piangere e comincino a denunciare alle forze dell’ordine ed alla magistratura antimafia quanto sta succedendo ad essi.

Se essi hanno paura, lo segnalino a noi e provvederemo noi a far pervenire nelle mani giuste le loro denunce.