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OGNI VOLTA CHE LEGGIAMO COSE DEL GENERE E’ UN COLPO AL CUORE

NON VOGLIAMO INCOLPARE NESSUNO, NON VOGLIAMO PARLARE MALE DI NESSUNO, RISPETTIAMO TUTTI MA PER NOI – INSIEME ALLE VITTIME, AI TESTIMONI ED A TUTTI COLORO CHE PER COMBATTERE CONTRO LE MAFIE CI HANNO RIMESSO E CI RIMETTONO CHI LA VITA E CHI SOLDI, SALUTE, AFFETTI E QUANT’ALTRO ANCORA – OGNI VOLTA CHE LEGGIAMO COSE DEL GENERE E’ UN COLPO AL CUORE. GIA’ SIAMO AFFLITTI PER L’INDIFFERENZA, l’INSENSIBILITA’, L’OMERTA’, IL SILENZIO DI TANTA GENTE E QUESTE NOTIZIE,CHE CI AUGURIAMO SEMPRE CHE NON RISULTINO ALLA FINE VERE,CI UCCIDONO.

 

La (presunta) scialacquatrice di fondi antimafia che ora manifesta contro l’antimafia

di Claudio Cordova – La Calabria, si sa, genera continuamente paradossi e situazioni grottesche. Quasi chiunque può delinquere, avere gravi colpe politiche, godere di relazioni equivoche e, nel giro di poco tempo, ripresentarsi all’opinione pubblica con una nuova verginità, con ottime speranze di essere persino creduto.

Oggi c’è un nuovo imbarazzante capitolo da inserire nel campionario: quello che ha per protagonista l’ex pasionaria antimafia Rosy Canale, condannata in primo grado per aver speso per fini personali ingenti quantitativi di somme che invece sarebbero dovuti servire per fini sociali e per affrancare il territorio calabrese dallo strapotere della ‘ndrangheta. Con il proprio Movimento “Donne di San Luca”, la Canale avrebbe dovuto provare a fornire un futuro diverso a quel luogo, considerato la capitale della ‘ndrangheta. Secondo la sentenza di primo grado, che l’ha vista condannata a quattro anni di reclusione, la donna li avrebbe invece spesi per benefit personali di non poco conto.

Ora Rosy Canale, però, è promotrice di una manifestazione denominata un po’ presuntuosamente “Uniti o morti”. Il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica (sic!) a Reggio Calabria la manifestazione nazionale “contro la criminalizzazione del Sud Italia”, ideata da Adesso Parlo io, la pagina attraverso cui da mesi la Canale propina al web le sue elucubrazioni.

Una kermesse che si inserisce nel solco del garantismo imperante, contro il presunto giustizialismo della magistratura. Del resto, proprio perché (ahimè!) l’Italia è un Paese fin troppo garantista, da tempo Rosy Canale, da cittadina condannata in primo grado, ma libera, può permettersi, attraverso la propria pagina Facebook, di discettare di tutto e di più, di sfottere e denigrare magistratura e magistrati. Peraltro, di tempo libero ne dovrebbe avere, Rosy Canale, avendo di rado svolto un lavoro convenzionale nella propria vita.

Ma non facciamoci prendere la mano dal giustizialismo. Altrimenti chi li sente i migliaia di avvocati calabresi… Restiamo ai fatti.

Il 2 giugno (data probabilmente scelta in maniera presuntuosamente evocativa) anche l’organizzazione della manifestazione “Uniti o morti”, che prevede un corteo pacifico che attraverserà la città dello Stretto da Piazza Indipendenza fino al Ce.Dir, sede della Procura e della Direzione Distrettuale Antimafia.

Che fantastica realtà, quella calabrese!

Ve la immaginate una manifestazione che attraversa le vie cittadine e termina il proprio percorso sotto casa dei De Stefano, dei Condello, dei Labate o, in provincia, sotto casa dei Piromalli a Gioia Tauro, dei Pesce a Rosarno o, sulla jonica, sotto casa della cosca Iamonte, a Melito Porto Salvo e, perché no, delle cosche di San Luca? In Calabria si manifesta evocativamente (e pacificamente, sottolineamolo) fino alla sede della Direzione Distrettuale Antimafia.

Questo sì che significa essere dei patrioti!

“Al Ce. Dir verrà inaugurata un’installazione d’arte molto significativa, che sarà composta letteralmente dalle storie di mala giustizia e di criminalizzazione gratuita di molti cittadini vittime di questo sistema giustizialista” è scritto in un comunicato stampa, che invita a partecipare attraverso la mail adessoparlatu@gmail.com.

Lo chiamano “albero della vergogna”. Un nome, quello dell’installazione “artistica”, che è tutto un programma. Già, la vergogna. Per avere quella, purtroppo non bastano nemmeno le sentenze.

“Spregiudicata”. È questo l’aggettivo che più volte il Tribunale di Locri usa per descrivere la personalità e il comportamento di Rosy Canale, l’ex paladina antimafia condannata a 4 anni di carcere in quanto ritenuta responsabile di aver usato per scopi personali e privati la gran parte dei finanziamenti elargiti dal Ministero della Gioventù, dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, dall’Ufficio Territoriale del Governo di Reggio Calabria e dalla Fondazione “Enel Cuore” che invece sarebbero dovuti servire per la creazione di una ludoteca a San Luca, in un immobile confiscato alla cosca Pelle “Gambazza” nonché di progetti per l’inserimento lavorativo delle donne del luogo (per non dimenticare, leggi qui le motivazioni della sentenza).

“È importante far comprendere alla gente l’importanza della partecipazione, specialmente in questo momento storico. Partecipare e condividere!” è scritto ancora nel comunicato stampa. “Al corteo prenderanno parte numerosi imprenditori che si sono visti chiudere le loro attività per via della legge sulle interdittive antimafia che da strumento di prevenzione e lotta della malavita si e trasformata in una sorta di punizione marziale per un intero territorio. Non mancheranno molti dei sindaci dei comuni calabresi sciolti per infiltrazioni mafiose accompagnati dai loro cittadini. Ci saranno vittime di errori, di scambi di persona, arrestati e accusati senza prove: uomini e donne tritati dalla macchina infernale della mala giustizia”.

La manifestazione – precisano gli organizzatori non è assolutamente politicizzata, ma è stata ideata ed organizzata esclusivamente nell’interesse dei cittadini, reggini, calabresi e Meridionali: “Si protesta a sostegno dei valori che la manifestazione esprime e non a supporto delle singole storie. UNITI o MORTI è la filosofia ed il fulcro di questa iniziativa, perché solo uniti si vince, divisi si perde e si muore”.

Chissà se, come requisito, per partecipare serve almeno un avviso di garanzia per associazione mafiosa…

 

Mercoledì, 02 Maggio 2018
fonte:http://www.ildispaccio.it/