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Non hanno nemmeno il pudore di tacere!

Un ulteriore, ennesimo attacco

all’Associazione Caponnetto, da parte, questa

volta, di una Testimone di Giustizia

infastidita evidentemente dall ‘ esito dell’

incontro-conferenza stampa svoltosi davanti

al Viminale da un folto gruppo di Testimoni

di Giustizia non associati ad alcun sodalizio e

di numerosi parlamentari di un movimento di

opposizione, il M5S.

Ed è il secondo che noi subiamo.

Li avevamo, comunque, messi nel conto in

quanto in questo Paese il semplice mettere in

discussione lo statu quo, anziché essere

considerato un contributo prezioso alla

chiarezza e una lotta alle storture, viene letto

da taluni come un vero e proprio attentato.

Non abbiamo ancora capito contro chi e che

cosa avremmo, secondo costoro, perpetrato

l’attentato.

Contro il monopolio di una rappresentanza

che non è legittimata da atti e fatti?

Contro un evidente, sottile tentativo di

strumentalizzazione politica di parte che si

sta tentando di portare avanti da qualche

tempo?

Con una maldestra e non capiamo quanto

autonoma confusione che questa Testimone

fa fra Associazione e Fondazione Caponnetto

viene contestato a noi il diritto ad interessarci

dei problemi dei Testimoni, come dei

Collaboratori, di Giustizia, pur nella

consapevolezza della diversità dei ruoli e

delle identità di entrambi.

Noi, oltre che degli aspetti umani che

interessano ogni componente – e dei suoi

familiari – di entrambe queste categorie, ci

siamo fatti responsabilmente carico dei

problemi che riguardano la Giustizia sul

versante della lotta alla criminalità

organizzata mafiosa.

La difesa dei giusti diritti sia dei Testimoni,

come dei Collaboratori di Giustizia, noi

l’intendiamo come un servizio non solo alla

Persona ma anche a quello Stato di diritto di

cui tutti parlano ma che per lo più viene

offeso e calpestato un giorno sì e l’altro pure.

Nessuno dell’Associazione Caponnetto si è

mai permesso di negare che a favore dei

Testimoni di Giustizia siano intervenute

anche altre autorevoli personalità come Beppe

Lumia, Sonia Alfano, Angela Napoli e

quant’altre, tutte, a quanto sembra, appartenenti

o comunque vicine, all’attuale maggioranza di

governo.

Ma, attenzione, a prescindere dall’onestà

morale ed intellettuale delle singole persone

nominate che non è proprio in discussione, la

sottigliezza di questo passaggio è proprio qua

perché non vorremmo trovarci di fronte ad

un gioco a due mazzi di carte sulla pelle sia

dei Testimoni come dei Collaboratori di

Giustizia nel senso che, mentre noi imputiamo

a questa classe politica, tutta intera, la

responsabilità delle gravissime carenze

legislative, dei vergognosi ritardi o omissioni

nell’applicazione delle norme e quant’altro ha

contribuito a precipitare in una situazione

d’inferno migliaia di queste persone che

hanno servito e stanno servendo in maniera

esemplare la Giustizia, singoli componenti di

quella stessa classe politica, pur animati

personalmente dalle più nobili intenzioni di

questo mondo, stanno adoperandosi per

ottenere qualcosa di positivo.

Il discorso non è affatto personale, ma più

profondo, più “alto” ed “altro” ed investe un

problema VITALE per le sorti di questo

disgraziato Paese e per l’avvenire di tutti noi

e, soprattutto, delle giovani generazioni.

Ma si vuole o non si vuole fare la lotta alle

mafie che lo stanno soffocando privandolo di

ogni spazio di vivibilità civile e democratica?

E, se si vuole, perché vengono trattati a pesci

in faccia e ridotti alla fame ed alla

disperazione, coloro che, come i Testimoni ed i

Collaboratori di Giustizia, rappresentano gli

elementi essenziali, insostituibili, il

fulcro, della lotta alle mafie?

Altro che Associazione o Fondazione ed altre

meschinerie del genere che provano a quale

livello di degrado intellettuale ci vogliono

costringere i “pupari” di operazioni che

sanno al contempo di… poco chiaro (

vogliamo essere, come è nel nostro

stile, “signori”) e di ridicolo.

Dovrebbero – i “pupari”- VERGOGNARSI

per lo stato in cui hanno ridotto queste nobili

persone, privandole, anziché stendere i tappeti

rossi davanti ad esse, di protezione e di

risorse adeguate!!!

E non hanno nemmeno il pudore di

tacere!

Sono 3 mesi che la Commissione Centrale ex

art 10 non è operativa ed i problemi sono tutti

insoluti; sono anni che l’intero Sistema

Protezione fa acqua e dovrebbe essere rivisto

e riformato; sono anni che andrebbe rivista la

legislazione che riguarda l’inserimento

lavorativo delle persone.

Vogliamo

continuare?