Il livello di incisività e di prestigio di un’associazione antimafia seria e che voglia fare dell’antimafia non solo un esercizio accademico si misura anche dalla sua capacità di incidere in tutti gli ambiti della vita civile.
Ciò al fine di creare o far crescere il livello di consapevolezza fra i cittadini della pericolosità del fenomeno mafioso che non va letto solamente con un’ottica delinquenziale, come molti sono abituati a fare, ma, al contrario, come un morbo che sta infettando l’intero tessuto economico, sociale, culturale, politico ed istituzionale del nostro Paese.
Le mafie vanno combattute, se veramente vogliamo combatterle, ad armi almeno pari e come esse tentano, spesso riuscendoci, di condizionare gli apparati politici ed istituzionali, anche le associazioni antimafia serie, pur operandone all’esterno, DEBBONO fare in modo da preservarne l’autonomia.
Noi, a Gaeta, ci siamo trovati, in occasione delle elezioni amministrative di ballottaggio, di fronte a due candidati alla carica di Sindaco:
-il primo-il sindaco uscente-espressione del centro sinistra;
-il secondo del centrodestra.
Questo ultimo è un dirigente del Comune di Fondi il cui nome, come hanno riportato varie testate giornalistiche (“Latina Oggi”, il “ Fatto Quotidiano”, la “ Voce delle Voci” ecc. ), è più volte citato nella Relazione della Commissione di accesso agli atti nominata dal Prefetto di Latina e dal Ministero dell’Interno presso il Comune di Fondi.
Non ci interessa se i rilievi mossi dalla Commissione a quel dirigente ora candidato alla carica di Sindaco a Gaeta assumano o meno rilevanza penale in quanto questo è un compito che spetta alla Magistratura inquirente, Magistratura alla quale noi chiediamo di pronunciarsi al riguardo.
Ma certo è che i rilievi di cui sopra, abbondantemente citati dalla stampa, assumono sul piano etico e politico un’importanza particolare ai fini di un giudizio complessivo su quel candidato.
Le polemiche politiche ed i pettegolezzi non ci interessano e non ci toccano.
Né intendiamo, se non provocati ulteriormente, iniziare una polemica che travalicherebbe i confini del nostro stile di fare antimafia seria, polemica che potrebbe avere effetti devastanti per taluni e per le stesse istituzioni.
La parola su quanto è avvenuto a Fondi spetta alla Magistratura e noi che abbiamo vissuto in prima linea quelle vicende, pagando anche prezzi altissimi, correndo rischi di ogni sorta e dando contributi alle indagini che nessun altro ha dato, avevamo ed abbiamo, più di ogni altro appunto, titolo, diritto e DOVERE di parlare forte.
Nessuno faccia finta di averlo dimenticato! ,…
Perché, in caso contrario, veramente ci vedremmo costretti a riprendere una campagna di informazione e di denuncia più incisiva di quella fatta finora, in quanto, come stiamo sottolineando da tempo, il “caso Fondi” non è affatto chiuso, come molti ritengono…
Noi abbiamo il dovere, fatti alla mano, di riconoscere a voce alta che i partiti del centrosinistra, ad oggi, sono stati gli unici che ci troviamo, chi più e chi meno, al fianco in trincea a combattere nella provincia di Latina e nel Lazio contro i mafiosi.
E’ un dato di fatto dal quale non possiamo prescindere.