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Non ci piacciono affatto e ci insospettiscono molto i silenzi sistematici ed il finto disinteresse al problema delle mafie da parte della città di Gaeta,una città fra le più afflitte dal fenomeno mafioso di tutto il Lazio

Non ci piacciono affatto e ci insospettiscono molto i silenzi sistematici ed il finto disinteresse al problema delle mafie da parte della città di Gaeta,una città  fra le più afflitte dal fenomeno mafioso di tutto  il Lazio

#golfo / Convegno anti-mafia, l’Ass. Caponnetto commenta: “preoccupati dal silenzio di Gaeta” 

da admin-duepuntozero

Convegno Formia 01

“Comincia ad insospettirci ed a preoccuparci la situazione esistente a Gaeta, nel Basso Lazio. Ci cominciano ad insospettire gli ostinati silenzi sulla delicata e seria situazione esistente a Gaeta, in provincia di Latina”.  Inizia così una nota dell’Associazione “Caponnetto”, a seguito del convegno tenutosi a Formia durante il quale si è discusso di mafie nel Basso Lazio, per riflettere ancora un po’, ancora una volta sulla situazione, in particolare, come si apprende dalla stessa, a Gaeta.

“Si parla di tutto, di luminarie, gestioni finanziarie, piste ciclabili, rotonde ,aree per i parcheggi ,principi e marchesi – si legge – ma non abbiamo mai sentito pronunciare una sola volta la parola mafia. Non vogliamo nemmeno ricordare a chi fa finta di non saperlo o di averlo dimenticato le indagini fatte anni fa da un corpo di polizia siciliano sui primi lavori del porto di Gaeta che sarebbero stati appaltati ad un ‘impresa riconducibile alla famiglia Riina, le dichiarazioni di pentiti del calibro di Schiavone e Facchi, le notizie riportate da giornali qualificati campani,i massicci investimenti di capitali sulla cui origine mai nessuno ha inteso indagare. Vogliamo fermarci qua.

Tutta roba, questa, nota e stranota a tutti, ma della quale nessuno,esclusi in verità i giovani del M5S e del PRC, ha inteso ed intende parlare. Questo comincia veramente ad insospettirci. Ancora di più se consideriamo che in tutta l’area circostante a Gaeta, da Formia,ad Itri, a Sperlonga, a Fondi e così via ,ci sono una certa attenzione ed anche una vivacità d’azione. A Gaeta zero assoluto! Si sente talvolta parlare di “dossier” che,a quanto pare,tratterebbero problemi di carattere amministrativo e politico,ma mai di probabili presenze ed attività di carattere mafioso. Perché?

L’ostinato rifiuto e il malcelato e consolidato disinteresse,poi,dei cittadini gaetani,fatta qualche rarissima eccezione,a partecipare ad ogni iniziativa pubblica in cui si parli di lotta alle mafie,rappresentano ,a nostro avviso,ulteriori campanelli di allarme che si accompagnano a quelli che riguardano i sistematici silenzi. Un clima davvero affatto trasparente che induce a riflettere ed a parlarne,anche nelle sedi opportune,per individuare una soluzione seria”.

E conclude: “Gaeta non é un comune come tanti altri perché il suo porto é uno dei più importanti del Tirreno,per non dire d’Italia ed il fatto che essa sia già stata definita da Carmine Schiavone come appartenente alla “provincia di Casale” di Principe,non ci fa stare tranquilli. Stiamo insistendo da anni sulla necessità di creare in quell’area importante un impianto investigativo di primissimo livello,con personale e strutture della Squadra Mobile e della DIA,proprio perché riteniamo che l’azione svolta finora su questo versante sia stata assolutamente inadeguata. Al Convegno di Formia della settimana scorsa (al quale,ripetiamo ancora una volta ,hanno partecipato solamente tre cittadini di Gaeta. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo ora; non ci piace affatto la situazione esistente in quella città!”.