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Non basta un clic su Facebook per dare dignità ad una comunità in agonia. Il sud pontino è davvero, come lo definiscono i Casalesi, ”provincia di Casale”???

Ha proprio ragione Carmine Schiavone quando definisce il territorio di Formia, Gaeta e del sud pontino… “provincia di Casale”?.
E’ un’amara constatazione, ma sembra la realtà.
La linea della palma è salita ed il processo di meridionalizzazione del quale abbiamo parlato in tante occasioni è così avanzato ormai al punto da aver trasformato questi territori in una sorta di enclave dove non è possibile ipotizzare alcun sussulto di orgoglio da parte di una moltitudine di persone abituate a svolgere più un ruolo da sudditi che non da cittadini di uno Stato civile e democratico.
Si salvano in pochi che, sottrattisi alla montante marea di indifferenza alle dinamiche della società, mostrano una buona dose di interesse a quanto avviene intorno a noi tutti.
E di una discreta volontà di reagire, anche se finora solo a parole e non attraverso, come sarebbe necessario, un impegno personale e diretto nella lotta contro le tante mafie che sono padrone di questi territori.
Ci vorrebbero anni di un lavoro meticoloso di sociologi e pedagogisti per alzare il livello di una cultura alternativa che sia in grado di incidere radicalmente sulle menti e sui costumi di un popolo fiaccato nella sua struttura comportamentale.
Una sorta di vera e propria palingenesi che rivoluzioni l’intero impianto sociale e culturale, oltre che politico, istituzionale, economico.
Al convegno di Formia abbiamo visto 3-4 consiglieri comunali, i quali, non interessati evidentemente al tema che trattavamo, si sono trattenuti ben pochissimo tempo e sono andati via.
Nemmeno a dirsi – in quanto è ormai una consuetudine – nessun amministratore pubblico e nessun esponente politico di sinistra, di destra, e di centro della vicina Gaeta hanno mostrato un minimo di sensibilità partecipando ai lavori di un Convegno che pur, per l’ attualità drammatica dei temi in discussione e per la qualità e l’autorevolezza dei relatori che li hanno trattati, può definirsi. oltre che eccezionale, davvero unico.
Erano più le persone venute da Roma, dal Molise, dalla Campania che non quelle di Formia, Gaeta e degli altri centri del Golfo.
Un disinteresse di un popolo in profonda agonia, che, fatta qualche eccezione, ha perso, se mai l’ha avuta in passato, ogni capacità di reagire ad una situazione di profondo degrado che lo sta portando all’autodistruzione.
Scandalosa la condotta della stampa locale, fatta qualche eccezione, che non ha speso un rigo su un tema ed un avvenimento di cui parla tutto il Paese.
Popolo della “provincia di Casale” che non vede, non sente e non parla???
E nemmeno pensa???