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Nei programmi elettorali dei partiti di centrosinistra a Gaeta finalmente il problema della lotta alle mafie.

Finalmente a Gaeta, in vista delle imminenti elezioni amministrative, alcuni cominciano a parlare di mafie inserendo fra i primi punti dei loro programmi quello relativo alla costituzione di uno strumento che si occupi dell’azione di contrasto.

Lo hanno già fatto Rifondazione Comunista e la coalizione che fa capo a Di Maggio e che comprende, fra gli altri, anche Sinistra Ecologia e Libertà ed Italia dei Valori.

Speriamo che lo faccia anche il PD, partito al quale dobbiamo, per onestà intellettuale, dare atto di aver avviato da alcuni mesi in provincia di Latina una discreta azione di attacco alle organizzazioni criminali.

E’, insomma, quasi tutto il centrosinistra a scendere in campo contro le mafie.

Se lo farà anche il PD gaetano, dopo quelli provinciale e regionale, il quadro sarà completo e potremo davvero esultare per l’avvenuta costituzione di un fronte compatto antimafia a livello politico.

Potrà essere avviata così una fase nuova di rapporti fra associazioni e partiti impegnati a fare fronte comune contro un processo massiccio di radicamento mafioso che sta mettendo in ginocchio l’economia e l’intera società pontine.

Un potenziale di fuoco che quanto meno potrà interrompere, anche collaborando attivamente con Magistratura e forze dell’ordine e spronandole ad un’azione più incisiva e bonificando qualche zona d’ombra, l’avanzata inarrestabile delle mafie ormai annidate in molti interstizi della vita economica, sociale, civile ed anche politica della provincia di Latina e del Lazio.

E’ finalmente giunta l’ora per tutti di scegliere:

o di qua o di là, o contro le mafie o dalla parte delle mafie.

Tertium non datur:

Non c’è altra scelta.

E, quando parliamo di mafie, parliamo di economia e di spazi di vivibilità civile, di crescita o di decrescita, di sviluppo o di depressione, perché è vero che le mafie investono montagne di capitali ed apparentemente, in una zona depressa qual’è il Basso Lazio, possono dare la sensazione di creare occasioni di occupazione in ossequio al vecchio detto “pecunia non olet”.

Apparentemente, perché alla lunga esse drogano l’economia, fanno saltare le regole del mercato, uccidono l’economia sana e creano alla fine miseria e disoccupazione.

Ed inciviltà.

Non si tratta di essere razzisti o meno, ma è un dato di fatto che la massiccia invasione da parte della peggiore Campania specialmente nel Basso Lazio- le province di Latina e Frosinone-, ha già da tempo dato vita ad un processo di arretramento civile e culturale generale davvero spaventoso.

Non parliamo, poi, del versante politico, dove all’occhio di un osservatore attento appare subito visibile un’azione di inquinamento eccezionale con un abbassamento inquietante dei valori di una sana politica e di un’altrettanto sana amministrazione pubblica.

Con delle ricadute terribili che stanno influendo sulla qualità complessiva della vita.

Chiodo sporco scaccia chiodo sano.

E’ l’intero tessuto che ne risente.

In tutti i settori, dall’economia, alla politica, alla vita civile.

Ecco perché riteniamo importante che a Gaeta, città importante dal punto di vista economico e delle sue tradizioni storiche e culturali, si stiano finalmente alzando degli steccati per bloccare processi involutivi inquietanti.

Peccato che altrettanto non si stia facendo altrove!