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‘Ndrangheta, preso il latitante Marcello Pesce detto “U Ballerinu”

 ‘Ndrangheta, preso il latitante Marcello Pesce detto “U Ballerinu”

IL Mattino, Giovedì 1 Dicembre 2016

‘Ndrangheta, preso il latitante Marcello Pesce detto “U Ballerinu”

È stato catturato dalla polizia di Stato a Rosarno (Reggio Calabria) il latitante Marcello Pesce, boss della ‘ndrangheta ricercato per associazione di stampo mafioso.

Marcello Pesce, detto “U Ballerinu”, fa parte dell’omonima cosca guidata da Antonino Pesce, operativa nella Piana di Gioia Tauro e con propaggini in Lombardia e tutto il Nord Italia. È stata la stessa polizia di Stato a comunicare la cattura di Marcello Pesce sul suo profilo Twitter.

Era ricercato dal 26 aprile 2010, quando sfuggì alla cattura nell’operazione «All inside». L’uomo, al momento dell’irruzione degli agenti dello Sco e della squadra mobile di Reggio Calabria, era in camera da letto e non era armato. Non ha opposto resistenza ed è stato arrestato insieme a due uomini, padre e figlio, che erano nell’appartamento con lui.

Condannato in appello a 16 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, Marcello Pesce è ritenuto dagli investigatori il capo strategico dell’omonima cosca, una delle più potenti dell’intero panorama ‘ndranghetista. Pesce era tra i latitanti di ‘ndrangheta più importanti ancora liberi.

«Un uomo molto particolare, anche molto colto. Sono stati trovati libri di Proust e Sartre nel covo dove si nascondeva». Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Gaetano Paci, ai microfoni di SkyTg24, a proposito di Marcello Pesce. «È inevitabile che sia stato trovato a casa sua – ha aggiunto il procuratore Paci – Un latitante che è anche capo operativo, in questo caso anche capo strategico, deve stare nel suo territorio e deve avere il controllo della situazione».

«Appartiene a una delle famiglie più blasonata della piana di Gioia Tauro e di Rosarno in particolare: quella dei Pesce, da sempre trafficanti di droga e con il controllo del territorio – ha sottolineato Paci – Lui è stato condannato per associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni a 16 anni, è latitante da sei anni e dalle nostre risultanze è emerso che si tratta di un soggetto altamente operativo ma di una operatività molto raffinata». «Le indagini – ha concluso Paci – durano da oltre tre anni e hanno avuto una importante intensificazione negli ultime sei mesi. Si sono avvalse esclusivamente di attività tecnica e di osservazione sul territorio, un territorio peraltro difficile da permeare all’attività di indagine».