Il Fatto Quotidiano, Martedì 16 Maggio 2017
‘Ndrangheta in Piemonte, processo Big Bang: 26 condanne fino a 14 anni
Aldo Cosimo e Adolfo Crea, ritenuti dalla Dda di Torino i capi della banda, sono stati condannati a 14 anni e 10 mesi e 10 anni e 4 mesi di carcere. Il gruppo, secondo l’accusa, si dedicava all’usura e alle estorsioni, scegliendo come bersagli piccoli commercianti, artigiani e persone ai margini della legalità
di F. Q.
Il pm Paolo Toso aveva chiesto 20 anni di reclusione per Aldo Cosimo e 14 anni per Adolfo. Entrambi originari di Stilo, nella Locride, secondo gli inquirenti sono affiliati alla malavita calabrese almeno dal 2003 e sono considerati tra i capi dell’ala violenta della ‘ndrangheta nel capoluogo piemontese. La banda guidata dai Crea si dedicava all’usura e alle estorsioni, scegliendo come bersagli piccoli commercianti, artigiani e persone ai margini della legalità. Molte delle vittime avevano rinunciato a testimoniare, dimostrando l’influenza e la capacità di intimidazione mafiosa del gruppo criminale. A una di loro era stata inviata una testa di maiale, abbandonata davanti alla porta di casa, nel Chierese (Torino), perché ritardava nel pagamento del pizzo.