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MILIONI DI EURO DI AFFITTO ALLA FAMIGLIA COSENTINO per i locali del tribunale Civile di via Sant’Agata. Il procuratore aggiunto D’Amato si indigna- ASSURDO ED INCREDIBILE !

MILIONI DI EURO DI AFFITTO ALLA FAMIGLIA COSENTINO per i locali del tribunale Civile di via Sant’Agata. Il procuratore aggiunto D’Amato si indigna
Il duro intervento in occasione della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario

SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Come si fa ancora a pagare milioni di euro all’anno per immobili in affitto dove ci sono gli uffici giudiziari del Tribunale Civile di Santa Maria Capua Vetere alla famiglia Cosentino? Lo sanno tutti, e cio’ e’ inconcepibile”. La denuncia e’ di Antonio D’Amato, procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere e componente della Giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati di Napoli, nel corso della conferenza indetta dai togati dopo l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. “Non dico una bugia e lo sanno tutti – spiega – alcuni uffici del settore civile sono in immobili privati e per quegli immobili lo Stato paga milioni di euro che finiscono nelle tasche della famiglia di Nicola Cosentino”. Lo sfogo del procuratore aggiunto e’ arrivato quando si argomentava dell’emergenza strutturale che il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che sovrintende su oltre ottanta comuni, deve sopportare. “Si e’ parlato e si parla da tempo di risorse, che bisogna investire. Nel nostro Tribunale hanno gia’ evacuato due piani perche’ inagibili”, ha detto D’Amato. La piaga delle prescrizioni “con percentuali che arrivano al 31 per cento”, i problemi del Tribunale di Napoli Nord, e quello della recrudescenza della criminalita’, che “scoraggia e avvilisce”, sono stati i temi trattati dai magistrati del Distretto.

“Quella di quest’anno e’ stata una forma di protesta particolare decidendo, noi dell’Anm nazionale, di non partecipazione alla cerimonia di apertura alla Cassazione ma di farlo nei vari Distretti per spiegare le nostre ragioni – dice Pierpaolo Filippelli, nuovo presidente della Giunta partenopea – sentiamo forte la paura perche’, per esempio, alcuni principi ben radicati nella nostra societa’ hanno subito colpi importanti e cogliamo senso di sfiducia”. Francesco Chiaromonte e Giuseppe Cioffi, entrambi giudici a Napoli Nord, auspicano che il problema del tribunale di Aversa diventi un problema nazionale. “Mancano personale amministrativo e giudici e cosi’ il presidente del Tribunale ha dovuto stabilito che dobbiamo celebrare due udienze penali a settimana. Poi non ci sono aule con videoconferenza per processi di camorra: elemosiniamo disponibilita’ a Napoli e Santa Maria Capua Vetere”, hanno detto. Silvana Sica, giudice a Napoli, si e’ concentrata sul problema dell’immigrazione e sulle migliaia di richieste che piombano negli uffici di Napoli per le protezioni internazionali: “Si rischia di sconfinare nella soppressione dei diritti fondamentali”. Gabriella Marchese, segretario della Giunta, rileva, invece, che il problema della velocita’ con la quale si chiude un processo rende quasi del tutto inutile lo sforzo “abnorme che rende i magistrati italiani tra i piu’ produttivi d’Europa. Abbiamo necessita’ di interventi strutturali”

PUBBLICATO IL: 28 gennaio 2017 ALLE ORE 20:18 fonte:www.casertace.net