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Mafiosi al 41 bis, ecco la lista di 372 boss detenuti che nelle prossime ore torneranno a casa se…

Mafiosi al 41 bis, ecco la lista di 372 boss detenuti che nelle prossime ore torneranno a casa se…

3 Maggio 2020

Di redazione

Sul tavolo del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede c’è da un po’ di giorni, da quando ha capito che c’era un problema serio, una lista di 376 detenuti ( e tra quesi boss come del calibro di Zagaria, Bonura, Iannazzo e Sudato già agli arresti domiciliari grazie all’emergenza virus) che potrebbero lasciare le celle e andare a casa loro a scontare la pena grazie al meccanismo del differimento. Che cosa vuole dire? Che uno va a casa e tornerà in carcere se e quando cesserà l’allarme coronavirus. Ora il guaio sapete quale è? È che se nel frattempo grazie alla disattenzione di Bonafede e alle sviste di Francesco Basentini (ex capo Dap) sono usciti i criminali mafiosi di cui abbiamo detto. Ma quel che è peggio è che nelle prossime ore altri 372 detenuti legati alle cosche mafiose, pericolosissimi, potrebbero fare anche loro ritorno nei luoghi di origine. E se ciò accadesse potrebbero fare danni devastanti sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Per due mesi Catello Maresca prima, Nicola Gratteri poi, parliamo di due eccellenti pm antimafia, hanno provato inutilmente a far capire all’avvocato Alfonso Bonafede quello che stava accadendo e quello che sarebbe accaduto. Purtroppo i ragionamenti di Maresca sono serviti a poco. Eppure erano semplici, erano garbati. Proprio su questo giornale, Maresca scrive da due mesi circa che la circolare del 21 marzo di Basentini (quella sul rischio contagio per i boss), pur non avendo questa precisa finalità, aveva innescato un corto circuito istituzionale che avrebbe portato alla liberazione di mafiosi che avrebbero accampato ogni legittima scusa per uscire invocando lo spauracchio del Covid 19 unitamente alle patologie che li affliggono.

Ora i mafiosi Iannazzo, Zagaria, Bonura, Sudato e altri ancora sono già a casa. Chiudere le stalle, pur essendo inutile per questi soggetti, significa evitare che altri possano uscire. E allora si corre ai ripari, si stilano liste. Tre giorni fa il Dipartimento delle carceri (DAP) ha inviato alla commissione parlamentare Antimafia, che ne aveva fatto richiesta, un elenco di nominativi di persone che hanno fatto richiesta di scarcerazione o differimento della pena ai domiciliari. Prima domanda: possibile che questa circolare e questa lista di detenuti sia arrivata prima alla Commissione antimafia e poi alla Direzione nazionale antimafia? Seconda domanda: qualcuno, anche un magistrato, ammesso che ce ne sia ancora qualcuno a Roma, può domandare all’oramai ex capo del Dap Francesco Basentini per quale motivo ha comunicato l’esistenza di questa famigerata circolare del 21 marzo solo il 21 aprile agli uffici del Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho? Per capire se è stata negligenza, disattenzione, mancanza di riguardo. In fondo se si va ad incidere su una popolazione carceraria mafiosa sarebbe stato normale tenere informati i magistrati antimafia.

I soliti signori “so-tutto-io” ci spiegheranno che Bonafede vuole fare una norma per vincolare il trattamento dei casi dei detenuti al 41 bis ad un parere della Dna. Bene, questo succederà solo dopo che sono stati scarcerati sotto gli occhi atterriti degli italiani torme di mafiosi pericolosi. Ma che cosa accadrà con la lista dei 372 mafiosi ancora in attesa di valutazione della istanza di scarcerazione e/o differimento della pena da scontare a casa? Che cosa risponderà lo Stato italiano alle richieste di mafiosi corleonesi come Gaetano Riina, Raffaele Cutolo, Giuseppe Setola e altri personaggi inquietanti del crimine organizzato che “temono” di essere infettati e “chiedono il differimento della pena”? Tenete presente che per alcuni di questi signori della lista dei 372 nel foglio matricolare del carcere nella casella fine pena c’è scritto “MAI” perché sono gravati decine di ergastoli.

Fonte:https://www.juorno.it/