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Mafie nella province di Frosinone e Latina: un importante convegno del Sindacato di Polizia SILPCGIL

CONVEGNO A CASSINO PROMOSSO DAL SINDACATO DI POLIZIA SILPCGIL SULLE ATTIVITA’ MAFIOSE NEL BASSO LAZIO

“Alto Casertano ed il basso Lazio: un unico territorio per gli sporchi affari della criminalità organizzata?”

Un tema stimolante, quello scelto dal SILPCGIL di Frosinone, per discutere delle mafie nelle province ciociara e pontina. Il Basso Lazio, appunto.

Con un interrogativo, contestato dal Procuratore Capo di Tivoli Dr. Luigi De Ficchy, fino ad un mese fa S. Procuratore Nazionale Antimafia, il quale ancora una volta, forte della sua quasi ventennale esperienza nella DNA, ha sostenuto che è giunta l’ora di finirla di nutrire dubbi circa il radicamento mafioso nelle due province di Latina e Frosinone.

Nessuno dei relatori e degli intervenuti nel dibattito ha messo in dubbio, a dire il vero, tale radicamento, con un ‘eccezione: quella del vice sindaco di Cassino Nardone, di AN.

E’ diventato un ritornello, quello di coloro che continuano a mettere la testa sotto la sabbia ed a negare una realtà ventennale acclarata da indagini, sentenze, evidenze.

Qualche settimana fa anche il Sindaco di Cassino, intervenuto ad un dibattito televisivo ad ExtraTV, contestando le affermazioni del segretario regionale della nostra Associazione e di quello del SILPCGIL, ha affermato che nel Cassinate… non c’è mafia!

Ce lo sentiamo, ormai, ripetere dappertutto da quelli di AN e di Forza Italia! Ce lo sentiamo ripetere, purtroppo, anche da esponenti delle istituzioni locali, che noi riteniamo responsabili, per la loro inerzia sul versante della lotta contro la criminalità organizzata, , dell’attuale situazione.

Ed ha fatto bene il Dr. De Ficchy a chiarire definitivamente che gli UNICI soggetti incaricati per legge di occuparsi di lotta alle mafie sono 3:

-le Direzioni (Procure) Distrettuali Antimafia;

-la Direzione Nazionale Antimafia (che ha funzioni di coordinamento delle attività delle DDA);

-la Commissione Parlamentare Antimafia.

“Tutti gli altri, prima di parlare, si informino e leggano le relazioni di questi tre organismi, che sono gli UNICI in possesso di informazioni corrette e complete “

Come a dire: tutto quello che dicono quanti non fanno parte di questi tre organismi non è da prendere in considerazione.

“Basta informarsi, ha continuato il Dr. De Ficchy, per capire cosa è accaduto nel tempo. Cassino ha avuto una guerra decennale di mafia con omicidi ed una grossa attività criminale legata a clan camorristici.. Qui ci sono capizona dei Casalesi. Poi il caso di Fondi dove il Prefetto di Latina ha istituito una commissione di accesso agli atti. Speriamo che il Ministro decida presto cosa fare “.

E’ quanto stiamo sostenendo noi da anni e che ha ribadito il nostro segretario regionale, intervenuto nel dibattito di Cassino.

D’altro canto, non va dimenticato che nemmeno un anno fa, nei locali della Questura di Frosinone, uno dei magistrati più esposti nella lotta contro la criminalità organizzata-Il dr. Antonello Ardituro, della DDA di Napoli-ha dichiarato alla stampa che dalle attività investigative e dagli atti giudiziari risulta ormai acclarato che la camorra considera il basso Lazio parte integrante della provincia di Caserta. Lo stesso dr. Ardituro ha rip Più chiaro di così!!!

Malgrado ciò, dobbiamo ancora subire la violenza di quanti, nelle istituzioni ed in alcuni partiti politici, anziché impegnarsi, come sarebbe loro dovere, a tentare di frenare l’avanzata della criminalità nel Lazio, si avventano contro di noi e contro tutti coloro, come noi, che siamo e sono

In trincea per combattere contro le mafie diventate ormai padrone di larga parte della nostra economia e, purtroppo, anche di alcune istituzioni (v. il “caso Nettuno”).

Nel dibattito è intervenuto anche il S. Procuratore di Cassino Dr. Taviano.