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Mafie in provincia di Latina.Un’azione negli anni poco efficace contro le mafie ,con una scarsa attenzione su tutto il territorio in generale ma in particolare su due punti particolarmente critici:Aprilia al nord e Sperlonga al sud. Da ora in avanti due nostri focus

08
LUG
2009

Misteri d’Italia

19 anni fa veniva ammazzato l’avvocato Maio 

Chi sa parli! Così titolammo nel numero del 23 giugno del 2000, alla vigilia del decimo anniversario dell’omicidio dell’avvocato Mario Maio. Nessuno ha parlato e questo omicidio è rimasto un caso insoluto, che avrebbe potuto far luce su qualche intrigo del Palazzo Comunale.
Noi de Il Pontino, in questi anni, di questo caso ce ne siamo occupati molto spesso, in occasione delle ricorrenze della morte, proprio per non dimenticare. Lo avevamo ricordato lo scorso anno in occasione del 18 compleanno di sua figlia tanto desiderata, che non si è mai potuto godere. Lo facciamo di nuovo in occasione del 19° anniversario di quella morte assurda, avvenuta in un afoso sabato maledetto, era il 7 luglio erano passate da poco le 13.30, sei i colpi sparati da una P-38 dall’altro lato di via Verdi, almeno 8 metri separavano l’omicida dalla vittima , i proiettili forano lamiere frantumano i cristalli della sua vettura , una Lancia Thema, parcheggiata sul marciapiede, di fronte al civico 119, abitazione dei suoceri, dove era stato invitato a pranzo , con la sua giovane moglie e la figlioletta di appena 5 mesi, l’avvocato era coperto dalla vettura, un pallottola attraversa longitudinalmente il torace sotto l’ascella destra, l’avvocato Maio aveva alzato il braccio istintivamente per ripararsi sentiti gli spari, il proiettile trapassa i polmoni si ferma sul cuore, si ferma anche la sua vita a soli 43 anni lasciando nello strazio i familiari, gli amici e quanti lo stimavano. E i suoi estimatori erano tanti, l’avvocato Mario Maio era una persona per bene, chi scrive ne è testimone, era suo amico, amicizia mai rinnegata. Quel cadavere era diventato un macigno per il Palazzo, qualche amico e qualche conoscente si defilò. Siamo ancora convinti a distanza di 19 anni, lo abbiamo scritto più volte, quella mano con tutta probabilità non voleva uccidere, voleva forse intimidire? L’assassino o il suo mandante, voleva che l’avvocato Maio facesse o non facesse qualcosa, questo non lo sapremo mai. Nello svolgere la sua professione, probabilmente, aveva toccato interessi così grossi, da pagare con la vita. Le indagini si indirizzarono da subito sull’ipotesi della costruzione di una discarica in località Casalazzara, con un grosso finanziamento da parte della Regione Lazio e su una lottizzazione in località Campo di Carne denominata Aprilia Eur. Ma ci fu anche un filone di indagine che riguardava in particolare su un rilascio di una licenza. Le indagini furono a 360°, gli uffici comunali furono messi a soqquadro. Quest’anno abbiamo una motivazione in più per farlo, l’omicidio di Mario Maio è sul tavolo del procuratore antimafia Piero Grasso, insieme ad altri due omicidi: quello di don Cesare Boschin avvenuto a Borgo Montello nel 1995 e quello dell’avvocato Enzo Mosa, avvenuto a Sabaudia nel 1998. La richiesta di riapertura delle indagini è avvenuta su sollecitazione dell’associazione antimafia Antonio Caponnetto. Noi lo abbiamo appreso attraverso due articoli a firma della collega Rita Cammarone, pubblicati sul quotidiano La Provincia del 22 e 24 aprile 2009. Allora sarebbe opportuno riaprire il caso, ma soprattutto sarebbe il caso di riaprire gli armadi del Palazzo, visto che si è insediata una nuova giunta il cui slogan è “Trasparenza e legalità”. Oggi il Sindaco è Domenico D’Alessio, anche lui ha subito il dramma di quel fatto, era stato nominato assessore, della nuova giunta Meddi insediata il 2 luglio 1990.

Gianfranco Compagno