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Mafie e affari in provincia di Latina, il rapporto del Viminale

 

Mafie e affari in provincia di Latina, il rapporto del Viminale

Martedì 28 febbraio 2017

di clemente pistilli

Scattata una nuova fotografia sulle presenze e sugli affari dei clan mafiosi in provincia di Latina. Un’immagine che spunta fuori dalla relazione sulle attività delle forze di polizia, lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e della criminalità organizzata presentata alla Camera dal ministro dell’interno Marco Minniti e sviluppata sui dati raccolti nel 2015 dalle forze dell’ordine.

Per il Viminale, in terra pontina risultano radicati, oltre ai sodalizi riconducibili ai Casalesi, frangia Bardellino e Schiavone, i Mallardo, i Cava-Di Lauro Del Vecchio, i Dell’Aquila e i Raso-Albanese-Gallace. Presenti poi affiliati alle ‘ndrine reggine, con i Bellocco-Pesce-Cacciolla e i Tripodo, e le famiglie rom Ciarelli e Di Silvio, oltre alle nuove aggregazioni criminali straniere, in particolare albanesi, romene, nigeriane, sudamericane e maghrebine, dedite al traffico di esseri umani, al traffico di sostanze stupefacenti e alla prostituzione.

Nello specifico, a Latina, oltre ai rom, risultano attivi il clan camorristico Di Lauro e la ‘ndrina Barbaro di Platì. Ad Aprilia elementi collegati alle ‘ndrine Gallace e Gangemi, agli Alvaro di Sinopoli, ai Casalesi Schiavone-Noviello, e il clan Barra. Nel sud pontino, presente la camorra con i Casalesi, i Bardellino, i Pianese, i Venosa, gli Ascione, i Moccia, i Mallardo, il clan Cava-Del Vecchio Di Lauro, La Torre, Esposito, Pecoraro-Menna e Mariano. A Fondi rilevato un “federalismo criminale”, con la camorra dei Mallardo, la ‘ndrangheta dei Bellocco, Pesce, Tripodo, Romeo e affiliati locali come i Garruzzo, e Cosa Nostra con elementi riconducibili ai corleonesi. A Terracina, infine, presenti la ‘ndrangheta reggina e la camorra, con il clan Licciardi e gli Scissionisti di Scampia.

Una provincia in cui, secondo il Viminale, i settori a maggior rischio di infiltrazioni mafiose sono quelli dello smaltimento dei rifiuti, delle costruzioni edili e delle onoranze funebri.

Sottolineato poi che i “sodalizi criminali” operanti sono “capaci di condizionare le procedure amministrative per il rilascio di concessioni e autorizzazioni nel settore commerciale e le gare per l’esecuzione degli appalti pubblici”.

fonte:www.h24notizie.com