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Mafie a Civitavecchia e nel circondario: ora anche “il sole 24 ore” ne parla.

 

 

Mafia in città: necessaria una riflessione

 

 

 

19-04-2008 20:09
Dopo il Corriere anche Il Sole 24 Ore parla di infiltrazioni camorristiche. Il quotidiano finanziario punta l´indice contro il clan Gallo-Cavalieri parlando di politici e amministratori omertosi per paura o collusione


CIVITAVECCHIA – Un attacco a tutta pagina su Il Sole 24 Ore dello scorso mercoledì, per ribadire un concetto sostenuto da tempo da alcune testate nazionali: Roma città aperta alle mafie. Una considerazione proveniente dal più autorevole quotidiano finanziario, che ha posto l´accento sulle varie realtà del territorio, riservando un sommario a Civitavecchia “Oltre alla capitale, Provincia sotto assedio, il richiamo delle grandi opere´´. In un lungo articolo viene rappresentata la mappa delle infiltrazioni malavitose, concedendo il triste primato della gestione dei traffici illeciti nella zona Civitavecchia-Ladispoli, al clan camorristico Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata. In particolare, parlando di Civitavecchia, l´articolista riferisce: «…Sotto il giogo delle mafie, anche centri come Pomezia e Civitavecchia, dove detta legge il clan camorristico Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata. Quel che preoccupa di più è proprio il comune di Civitavecchia, centro di imponenti opere pubbliche: dalla riconversione della centrale termoelettrica dell´Enel al porto, da anni nel mirino di cosche e clan per i cospicui traffici illegali che garantisce (a partire dalla coca)…». Al di la delle considerazioni, che farebbero apparire Civitavecchia come una città succube della criminalità organizzata, seppure non siano mancati gli arresti per mafia negli ultimi tempi (proprio i Gallo furono al centro dell´operazione Nerone), la conclusione del pezzo richiama alla mente alcuni servizi del Corriere della Sera, pubblicati negli anni scorsi come chiari messaggi indirizzati all´allora presidente dell´Autorità Portuale, Gianni Moscherini. Oggi si legge: «…Sotto gli occhi di amministratori e politici che spesso si girano dall´altra parte per non guardare: per paura o collusione». Parole che chiamano in causa colui che oggi è il Sindaco della città, che interviene per difendere l´immagine di Civitavecchia, e la sua: «Ritengo che chi scrive cose di questo genere – commenta Moscherini – quanto meno dovrebbe rivelare i nomi ai quali fa riferimento. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – da presidente dell´Authority, ho avuto visite dall´antimafia che ha controllato tutti i fascicoli senza riscontrare alcuna irregolarità. Istituimmo inoltre l´Ufficio Legalità e Antimafia. Certo, mi chiedo come mai quando ero al porto gli attacchi riguardavano i manager ed ora che sono al Pincio, riguardano i politici. GIANNI MOSCHERINI (FOTO ROMANO)La verità – conclude Moscherini – è che alcuni filo-comunisti si servono della stampa per insinuare cose surreali, tuttavia senza dire nulla di concreto».
Sicuramente, per il nome di Civitavecchia si tratta di colpi non da poco, di fronte ai quali è doveroso aprire una riflessione: se le varie associazioni e relazioni che inseriscono la città tra quelle preda dei clan sono supportate da riscontri reali, occorre una mobilitazione generale. Altrimenti, la comunità locale dovrebbe comunque avere uno scatto d´orgolgio nel respingere definizioni tanto pesanti. Nell´uno e nell´altro caso di certo non si può restare in silenzio.

 

Da Civonline.it