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Mafia Capitale, Cerra: “Messe a tacere le forze sane dell’economia”

Rosario Cerra, presidente Confcommercio Roma e Lazio, torna a sottolineare la necessità di lottare contro corruzione e malaffari: non solo forze dell’ordine e magistratura ma politica e mondo economico chiamati a denunciare subito le ingerenze criminali per permettere alle forze sane del territorio di crescere.
“Serve un atto di coraggio e di onestà da parte di politica e mondo economico che devono denunciare subito, e non quando sono finiti sui giornali, , i tentativi di corruzione e di ingerenza criminale. Solo in questo modo permetteremo alle forze sane del territorio di crescere, liberandole dalla morsa rappresentata dall’economia criminale e dalla politica deviata e incapace”.

Appello, quello del Presidente della Confcommercio di Roma forse un pò tardivo, ma comunque lodevole perché rappresenta il pensiero e la voce ufficiali della maggiore organizzazione dei commercianti romani e laziali, rivelatisi, purtroppo, nella maggior parte, poco propensi, ad oggi, a denunciare i mafiosi ed i delinquenti. Molti tentano di giustificare i loro lunghi silenzi sulla morsa delle mafie a Roma e nel Lazio con l’inerzia della vecchia Procura romana la quale si è mostrata poco attenta al fenomeno mafioso. Oggi, però, non è più cosi perché, con la venuta nella Capitale di Pignatone e Prestipino, le cose sono cambiate ed i risultati cominciano a vedersi. Non ci sono, quindi, più alibi per nessuno.

Roma è la Capitale d’Italia ed in essa si concentrano tutti i poteri leciti ed anche illeciti, tutti i grandi affari ed i grandi interessi, nazionali ed internazionali, tutte le grandi mafie ed i gruppi massonici deviati.

Si prepara, ove dovesse essere accolta la richiesta dei Giochi delle Olimpiadi del 2024 nella Capitale, l’ennesima grande abbuffata da parte dei corrotti e dei mafiosi ed ha fatto bene il Presidente della Confcommercio Cerra a ricordare a tutti anche questo pericolo, se prima non ci liberiamo di tutta la melma che ci circonda proprio per colpa di un popolo – non solo i commercianti – che ha perso la sua dignità e che si sta mostrando incapace perfino di indignarsi.

Sentiamo spesso che taluni inveiscono contro una classe politica ed istituzionale costituite in gran parte da corrotti ed incapaci e questo dovrebbe essere un segnale positivo in quanto potrebbe essere letto come un atto di una presa di coscienza e di resipiscenza rispetto alle scelte sbagliate del passato di molti. Giova, però, ricordare che le classi dirigenti, quelle politiche e non solo, sono sempre l’espressione del popolo che le ha votate. Questo è sempre utile non dimenticarlo!!!