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Ma veramente il “caso Fondi” è chiuso?

C’è un tarlo che ci rode il cervello e che davvero ci crea sofferenza.

E tante domande…

Perché a Fondi, dopo tutto quello che è emerso e che, secondo noi, dovrebbe ancora emergere, non si è provveduto a muovere una sola pietra negli apparati investigativi locali che non hanno funzionato come avrebbero dovuto?

Se si è giunti, infatti, alla situazione attuale, vuol dire che qualcosa in passato non ha funzionato.

E cosa c è dietro quel senso di fastidio che si avverte a pelle in tutti gli ambienti, soprattutto politici ma non solo, allorquando ci azzardiamo a parlare della misteriosa morte dell’ex Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi?

Abbiamo letto le recenti dichiarazioni della deputata del PD casertana Picierno che ha detto “il caso Fondi non è chiuso”.

E’ l’unica, mentre tutti gli altri sono piombati in un silenzio tombale.

E, soprattutto, non è stato fatto niente e non viene fatto niente, proprio niente, per tentare di scoprire i tanti “perché” che caratterizzano l’operato degli organismi centrali che non hanno adottato alcun provvedimento per cambiare le cose.

Quella caserma nella quale è morto un brillante ufficiale e non un cane.

Con tutto l’amore che nutriamo nei confronti del miglior amico dell’uomo.

Al di là delle risultanze giudiziarie che spesso per mancanza di prove non riescono a dare una risposta a tutti i gialli di questo mondo, il Comando Generale delle Fiamme Gialle avrebbe dovuto promuovere, facendola svolgere agli apparati dell’intelligence centrale, un’indagine rigorosa per capire cosa è successo, che succede, quali sono i “risultati” e quali sono le eventuali deficienze e carenze.

Perché non l’ha fatto e non lo fa?

Mistero nel mistero!

Intanto il “caso GEVI” del quale si parla nella Relazione della Commissione di accesso al Comune di Fondi, stende le sue ombre su Gaeta e su Minturno…