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.Lusciano ( Caserta ),l’ombra della camorra sull’area PIP

procura Napoli Dda
di Marilù Musto

Lusciano – Per l’accusa, imprenditori e politici avrebbero creato un «sistema» per pilotare l’appalto per la costruzione dell’area industriale di Lusciano e un centro sportivo, alle porte di Aversa, in favore di società che erano scese a patti con la camorra. Per tutti, il pubblico ministero della Dda, ieri, ha chiesto il rinvio a giudizio al gup del tribunale di Napoli.

Inchiesta sulla zona Pip a Lusciano, quella ricostruita nei racconti-fiume del collaboratore di giustizia Luigi Guida detto O’Drink, il boss dei Quartieri napoletani, venuto a dettar legge in provincia di Caserta dal 2004 in poi, dopo la sua scarcerazione, con la «benedizione» del capoclan Francesco Bidognetti, all’epoca in carcere. Uniche archiviazioni richieste dai magistrati, sono le posizioni di Luigi Cesaro, deputato di Forza Italia ed ex presidente della Provincia di Napoli e Nicola Turco di Lusciano.

Il parlamentare di Sant’Antimo era stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta, ma il provvedimento a suo carico venne demolito dal tribunale del Riesame e dalla corte di Cassazione. Sull’archiviazione definitiva dovrà decidere il gip.

Per i fratelli imprenditori di Luigi Cesaro, Aniello e Raffaele di Sant’Antimo, invece, il pm ha chiesto il processo, così come per gli ex sindaci di Lusciano che si sono succeduti nel tempo, Isidoro Verolla e Francesco Pirozzi. Stessa istanza per Nicola Ferraro, l’ex consigliere regionale di Casal di Principe. La decisione del giudice di Napoli è prevista a settembre. Un imputato finito nell’inchiesta della Dda sul clan dei Casalesi, invece, è deceduto qualche mese fa.

L’indagine
Il filone investigativo, nato dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luigi Guida, era  stato chiuso nell’estate del 2014, quando i pm della procura Antimafia di Napoli, Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Cesare Sirignano e Marco Del Gaudio ( gli ultimi due ora alla Procura Nazionale Antimafia), coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, ordinarono l’arresto di ex politici, funzionari ed ex amministratori del comune di Lusciano.