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Lotta a camorra e mafie, de Raho:​«L’indifferenza è il grande problema»

L’INDIFFERENZA,I SILENZI,LA VILTA’,L’OMERTA’.l’EGOISMO DELLA GENTE CHE TI LASCIA SOLO A COMBATTERE ,SONO LA VERA TRAGEDIA DI QUESTO PAESE

 

IL Mattino, Sabato 10 Marzo 2018

Lotta a camorra e mafie, de Raho:​«L’indifferenza è il grande problema»

Nella lotta alla camorra e alle mafie «è importante capire l’indifferenza è il primo grande problema. Perché ci sono state vittime innocenti e continuiamo ad averle? Perché non c’è una reazione seria della società». lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho parlando a Napoli all’iniziativa «100 passi verso il 21 marzo» (la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie). «Non c’è una partecipazione nel contrasto alle mafie – ha aggiunto il magistrato – perché ciascuno di noi pensa di rischiare, perché non si è capaci di mettere se stessi nella lotta alle mafie». La criminalità non «nasce esclusivamente dalla mancanza di lavoro; esiste una criminalità che vive anche se c’è lavoro»: Questa criminalità continua a muoversi – ha proseguito Cafiero – con la stessa violenza, intimidazione e capacità di inquinamento».

«I collaboratori di giustizia non possiamo abbandonarli. Nel momento in cui il programma di giustizia viene meno dobbiamo fare rete, sostenerli. Non è pensabile che chi ha aiutato lo Stato venga abbandonato». Nel corso del suo intervento, Cafiero de Raho ha ricordato la vicenda di Augusto di Meo, il fotografo che testimoniò contro gli assassini di don Peppe Diana, ucciso a Casal di Principe che però «non è stato riconosciuto come testimone perché è stato tale prima che entrasse in vigore la legge. Eppure anche nei suoi confronti ci stiamo continuando ad attivare proprio perché possa avere quello che deve avere. Lui è un testimone che è restato nel suo territorio, ha continuato a vivere lì, dimostrando che si può essere testimone ma continuando a vivere la propria vita, sia pure con le difficoltà che ci sono».