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L’On. Angela Napoli denuncia l’intreccio politica-mafie. Troppi candidati vicini alle mafie o quanto meno eticamente discutibil

L’ON. ANGELA NAPOLI, COMPONENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA, HA ANNUNCIATO CHE NON ANDRA’ A VOTARE IN QUANTO LE LISTE SONO PIENE DI PERSONAGGI “VICINI AD ESPONENTI DELLA ‘NDRANGHETA O QUANTO MENO ETICAMENTE DISCUTIBILI”

La coraggiosa parlamentare (non è una “sovversiva” e “ comunista” perché è stata eletta nelle liste del PDL), che vive sotto scorta, si riferisce ovviamente alla sua terra, la Calabria.

Ma quello che denuncia è un fenomeno solo calabrese?

Lasciamo la risposta a chi ci legge…

Potremmo fare un elenco lunghissimo di esponenti politici e parlamentari collusi, se non facenti parte direttamente, con le mafie…

Un fenomeno, questo, che sta allarmando l’Europa e del quale ogni italiano onesto dovrebbe cominciare a vergognarsene.

L’On. Pisanu, che pure non è un esponente dell’opposizione, il 2 marzo scorso ha denunciato con forza il consolidarsi quotidiano degli intrecci che legano politica e mafia.

Mafia che si sta sempre più impossessando della nostra economia.

Altro che 140 miliardi di fatturato delle mafie!

Questi sono quelli… già accertati.

Ma, poi, ci sono quelli che dovrebbero essere ancora accertati e, probabilmente, non saranno mai accertati in quanto nel frattempo si sta facendo del tutto per rendere inefficace tutto l’impianto investigativo e giudiziario antimafia e giudici e forze dell’ordine non possono fare i miracoli.

Questo è il quadro cui ci troviamo di fronte e che una parte cospicua di cittadini, ciechi e sordi, non vedono e, molti, non vogliono vedere.

Stiamo leggendo e sentendo in queste ultime settimane del grido di allarme lanciato da talune persone ancora oneste e pensose del bene collettivo circa una sorta di invasione del territorio del Lazio da parte di… ”imprese campane” e, in particolare, della zona dell’aversano, Casal di Principe (a proposito di questo ultimo comune, ci hanno detto che su circa 20 mila abitanti ci sono 600 e passa imprese edili) ecc…

Premesso ancora una volta che essere “ campani” non significa necessariamente essere camorristi, il fenomeno è comunque allarmante e meriterebbe una maggiore attenzione da parte non solo delle forze dell’ordine ma anche dei cittadini onesti.

Ci sono comuni –tutto il sud pontino, Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo, la stessa Latina e, poi, la Ciociaria, Roma, il viterbese, insomma tutto il Lazio o quasi – dove, come direbbe ancora Rita Bernardini dei Radicali, si… parla troppo… “ napoletano” e dove le imprese locali non trovano più lavoro e molte delle quali sono già state espulse dal mercato e fallite.

Ha fatto bene il sen. Pedica a denunciare l’altro giorno l’occupazione totale del territorio di Fondi e dintorni da parte di imprese campane e calabresi.

Solo che avremmo desiderato che la denuncia di tutti questi signori fosse stata fatta PRIMA, quando noi, soli, isolati, derisi talvolta dai mafiosi e dai loro sodali, se non minacciati, lanciavamo l’allarme.

Sono passati anni ed ormai i buoi sono scappati dalle stalle, la mafia è entrata nelle istituzioni, nella politica, nelle professioni ed il compito di combatterla è sempre più difficile.

Almeno fino a quando gli italiani non apriranno gli occhi e non si decideranno a cacciare, con gli strumenti che ha messo a loro disposizione la democrazia conquistata dai nostri nonni (e che noi stiamo seppellendo… ), i mafiosi.