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L’Italia senza Italia. Oltre alle mafie autoctone, ci sono quelle straniere

Le mafie in Italia. Il Sud schiavo di camorra, ‘ndrangheta e cosa nostra, il Nord soggetto ad una lenta invasione di organizzazioni criminali straniere, soprattutto albanesi e russi. Le loro  direttrici di diffusione.

[…] Trascurando gli immigrati e le loro principali aree di origine – il vicino Sud e l’Est – saremmo esposti alle peggiori minacce. Subire anziché organizzare la trazione della Penisola verso le sponde meridionali e orientali accentuerebbe la lottizzazione dei nostri territori a favore di entità criminali, tollerate quando non supportate da alcuni Stati di origine perché le rimesse della diaspora, non importa come accumulate, ne sostengono le economie. Si produrrebbe così l’ulteriore frammentazione del paese. Alle regioni meridionali già cedute alle mafie si sommerebbero i ghetti del Centro-Nord, incistati nelle nostre città, a completare la decostruzione dell’Italia. I gruppi criminali immigrati optano infatti per le aree dove non si esercita la sovranità effettiva della ‘ndrangheta, della camorra o di Cosa Nostra, ma quella meno cogente della repubblica. Nella più cupa delle ‘Italie’ possibili il Sud e parte del Centro-Nord sarebbe oppresso dalle società criminali nostrane, il resto solcato dalle omologhe confraternite balcaniche o nigeriane, russofone o maghrebine (carta a colori 4). Un buco nero destinato a germinare ideologie razzistiche, con relativa proliferazione di scontri fra “italiani” e diaspore armate a proteggere i rispettivi ghetti […]

citazione dall’editoriale “Beati gli stupidi” da cui è tratta la carta geopolitica

La carta illustra la diffusione e le principali direttrici di penetrazione delle maggiori organizzazioni criminali in Italia. Oltre a Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita, possiamo osservare la presenza da qualche decennio ormai della mafia russa, di quella albansese, di quella cinese e nigeriana. Mentre il Sud appare come il regno incontrastato delle mafie autoctone, che tendono a diffondersii verso Nord, quelle “straniere” vedono un importante radicamento soprattutto in Italia settentrionale e nel Lazio.

(Tratto da Napolitania)