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L’invasione di Terracina

IL “CASO TERRACINA” COMINCIA AD ESPLODERE

Grazie a Dio, Terracina dispone di alcuni ottimi investigatori.

Pochi, in verità, pochissimi, ma efficaci.

Non ci stancheremo mai di ringraziarli e di esaltarne le qualità.

Non li nominiamo per non sovresporli.

E, piano piano, i risultati cominciano a vedersi, malgrado il muro di omertà e di complicità oggettive che abbiamo sempre denunciato.

Forse occorreva il sacrificio di un povero uomo stritolato dai meccanismi di un sistema di cui è rimasto vittima a scoperchiare la pentola.

Forse.

Noi eravamo a conoscenza di una situazione difficile e l’abbiamo denunciato pubblicamente e fornendo qualche spunto a chi di dovere.

Ma quello che ci ha inquietato sempre sono stati l’indifferenza ed il silenzio, fatta qualche rarissima eccezione, della gente ed anche della classe politica.

Di fronte ad una vera e propria occupazione del territorio da parte di un esercito di persone che ha letteralmente espropriato i locali da ogni attività, ci aspettavamo il suono delle sirene di allarme ed una particolare attenzione a compravendite immobiliari, di terreni, esercizi commerciali, alberghi, ristoranti ecc, , all ’identità dei partecipanti alle aste giudiziarie, insomma a tutti i nuovi padroni del tessuto economico della città e del territorio.

Ed a chi eventualmente dovesse stare dietro…

Non ci si risponda, come al solito, con la frase meschina: “ è un compito che spetta alle forze dell’ordine”.

Sarebbe meschino.

Ogni cittadino ha il DOVERE di collaborare con la Giustizia e con chi la rappresenta sul territorio.

Oggi comincia a venire fuori dalle indagini qualche bubbone.

Voto di scambio? Assunzioni in cambio di voti?

Come a Fondi? Come a Formia ecc.?

E siamo all’inizio.

La politica cominci ad accendere i riflettori sul fenomeno della massiccia presenza campana (e, in particolare, di una… zona della Campania) – e non solo! – in tutti i settori dell’imprenditoria e dell’economia terracinese e dell’intero territorio.