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L’inchiesta sul G8 si allarga ed investe anche settori della Chiesa. I PM paragonati perciò a Satana. Rispettate la Magistratura quando fa il suo dovere. Non debbono esserci aree di impunità in uno Stato civile e democratico perchè di fronte alla legge i cittadini debbono essere tutti uguali. Non vogliono capirlo!

Inchiesta G8: Card. Sepe e Lunardi indagati per corruzione

Il cardinale Crescenzio Sepe e l’ex ministro Pietro Lunardi sono indagati dalla procura di Perugia, titolare dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. Due diversi filoni d’indagine nell’ambito dei quali all’arcivescovo di Napoli e all’ex responsabile del dicastero delle Infrastrutture sono stati notificati oggi avvisi di garanzia. Il mondo politico, del centrodestra, è solidale col cardinale. Addirittura Giancarlo Lehner del Pdl arriva a paragonare i pm a Satana

Nelle intenzioni degli inquirenti perugini c’era già l’intenzione di sentire in tempi brevi il cardinale Sepe e Lunardi, che ora compariranno davanti ai pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi come indagati. Forse in tempi più rapidi del previsto.
Gli ulteriori sviluppi dell’indagine fanno riferimento entrambi alla figura del costruttore Diego Anemone, considerato personaggio centrale della presunta “cricca”. E in entrambe le operazioni avrebbe avuto un ruolo Angelo Balducci, già nobiluomo di Sua Santità e presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici.

Il cardinale Crescenzio Sepe conferma di essere disponibile ad essere ascoltato dai magistrati di Perugia. Stessa procedura sarebbe stata scelta da Lunardi. Nessun ricorso, dunque, a questioni procedurali legate al possesso da parte dell’arcivescovo di un passaporto diplomatico della Santa Sede.
Secondo lo staff non c’e’ ancora una data fissata per l’interrogatorio, in ogni caso il mutato status giuridico di Sepe – passato nelle ultime ore da persona informata dei fatti a indagato – non ha inciso sulla volontà del cardinale di “chiarire tutto” ai pm.
I suoi più stretti collaboratori, che lo hanno incontrato stamane, confermano “l’assoluta serenità” di Sepe legata alla consapevolezza di “aver sempre agito rettamente e secondo coscienza”.

Dunque, il cardinale sembra aver imboccato la strada della trasparenza. Probabilmente anche su induzioni del Vaticano che, dopo i casi di pedofilia che hanno visto implicati alcuni sacerdoti, non ha voglia di incappare in nuovi scandali o in un braccio di ferro con i magistrati italiani. Fatto sta che stamani si sono avvicendate varie riunioni in Vaticano per dare una risposta entro sera alle autorità italiane.

Il porporato nella consueta omelia domenicale ha detto: “Quanti martiri ci sono, anche oggi, che in nome della verita’ e in nome di Cristo rimangono fedeli al suo Vangelo, che vengono torturati, che vengono umiliati e disprezzati. Ma noi che possediamo il Signore, noi che siamo coerenti con la nostra fede non dobbiamo aver paura”. Un riferimento indiretto ai suoi guai giudiziari. Parole fatte seguire da un più intellegibile: “sono sereno, parlerò presto”.

D’altronde il cardinale non sembra avere alternativa. La collaborazione con le autorità italiane sembra che sia stata sollecitata dalla stessa segreteria di Stato. In molti, quando Sepe fu mandato a Napoli, vi avevano visto la volontà da parte del Papa di voltare pagina nella gestione di Propaganda Fide. Sepe aveva gestito tutto sommato con successo la gestione del Giubileo, ma in Vaticano non ha lasciato proprio un buon ricordo, probabilmente anche per i modi spicci con cui aveva affrontato non poche questioni. Molte le sue frequentazioni col mondo politico (decennale la sua amicizia con Mastella)

E il mondo politico, del centrodestra, è solidale col cardinale. Addirittura Giancarlo Lehner del Pdl arriva a paragonare i pm a Satana. Attenzione, perché anche questa vicenda potrebbe essere strumentalizzata a fini politici.
Paolo Sacredo

Il cardinale Crescenzio Sepe e l’ex ministro Pietro Lunardi sono indagati dalla procura di Perugia, titolare dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. Due diversi filoni d’indagine nell’ambito dei quali all’arcivescovo di Napoli e all’ex responsabile del dicastero delle Infrastrutture sono stati notificati oggi avvisi di garanzia. Il mondo politico, del centrodestra, è solidale col cardinale. Addirittura Giancarlo Lehner del Pdl arriva a paragonare i pm a Satana

Nelle intenzioni degli inquirenti perugini c’era già l’intenzione di sentire in tempi brevi il cardinale Sepe e Lunardi, che ora compariranno davanti ai pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi come indagati. Forse in tempi più rapidi del previsto.
Gli ulteriori sviluppi dell’indagine fanno riferimento entrambi alla figura del costruttore Diego Anemone, considerato personaggio centrale della presunta “cricca”. E in entrambe le operazioni avrebbe avuto un ruolo Angelo Balducci, già nobiluomo di Sua Santità e presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici.

Il cardinale Crescenzio Sepe conferma di essere disponibile ad essere ascoltato dai magistrati di Perugia. Stessa procedura sarebbe stata scelta da Lunardi. Nessun ricorso, dunque, a questioni procedurali legate al possesso da parte dell’arcivescovo di un passaporto diplomatico della Santa Sede.
Secondo lo staff non c’e’ ancora una data fissata per l’interrogatorio, in ogni caso il mutato status giuridico di Sepe – passato nelle ultime ore da persona informata dei fatti a indagato – non ha inciso sulla volontà del cardinale di “chiarire tutto” ai pm.
I suoi più stretti collaboratori, che lo hanno incontrato stamane, confermano “l’assoluta serenità” di Sepe legata alla consapevolezza di “aver sempre agito rettamente e secondo coscienza”.

Dunque, il cardinale sembra aver imboccato la strada della trasparenza. Probabilmente anche su induzioni del Vaticano che, dopo i casi di pedofilia che hanno visto implicati alcuni sacerdoti, non ha voglia di incappare in nuovi scandali o in un braccio di ferro con i magistrati italiani. Fatto sta che stamani si sono avvicendate varie riunioni in Vaticano per dare una risposta entro sera alle autorità italiane.

Il porporato nella consueta omelia domenicale ha detto: “Quanti martiri ci sono, anche oggi, che in nome della verita’ e in nome di Cristo rimangono fedeli al suo Vangelo, che vengono torturati, che vengono umiliati e disprezzati. Ma noi che possediamo il Signore, noi che siamo coerenti con la nostra fede non dobbiamo aver paura”. Un riferimento indiretto ai suoi guai giudiziari. Parole fatte seguire da un più intellegibile: “sono sereno, parlerò presto”.

D’altronde il cardinale non sembra avere alternativa. La collaborazione con le autorità italiane sembra che sia stata sollecitata dalla stessa segreteria di Stato. In molti, quando Sepe fu mandato a Napoli, vi avevano visto la volontà da parte del Papa di voltare pagina nella gestione di Propaganda Fide. Sepe aveva gestito tutto sommato con successo la gestione del Giubileo, ma in Vaticano non ha lasciato proprio un buon ricordo, probabilmente anche per i modi spicci con cui aveva affrontato non poche questioni. Molte le sue frequentazioni col mondo politico (decennale la sua amicizia con Mastella)

E il mondo politico, del centrodestra, è solidale col cardinale. Addirittura Giancarlo Lehner del Pdl arriva a paragonare i pm a Satana. Attenzione, perché anche questa vicenda potrebbe essere strumentalizzata a fini politici.
Paolo Sacredo

(Tratto da Aprile online)