Cerca

L’inchiesta si allarga. Grandi eventi, superteste: portavo Anemone dal cerimoniere del Papa

A parlare è l’autista di Balducci che ha portato alla luce un legame fra Vaticano e l’inchiesta da quanto ha scritto il Corsera

A beneficiare delle ristrutturazioni compiute dalle imprese di Diego Anenome erano “politici e prelati”. A dichiararlo è Laid Ben Hidri Fathi, l’autista di Angelo Balducci, superteste nell’inchiesta Grandi eventi.

La Guardia di finanza è concentrata su quindici operazioni sospette. Alcune di queste sono collegate in qualche modo con il Vaticano. “Ero io ad accompagnare Anemone agli incontri con queste persone. Ricordo in particolare che era in rapporti con monsignor Francesco Camaldo“, ha raccontato agli inquirenti. E’ il cerimoniere del Papa ed è stato per quindici anni il segretario particolare del vicario di Roma il cardinale Ugo Poletti. Quello del legame con il Vaticano è uno dei filoni principali dell’inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi alla luce di due scoperte: le casseforti dell’imprenditore erano gestite da don Evaldo Biasini e alcune compravendite di case erano collegate a enti religiosi come Propaganda Fide, di cui Balducci era anche consigliere.

L’autista di Balducci, come riporta il “Corriere della Sera”, non ha fornito molti dettagli, ma ha riferito in quali occasioni accompagnò Anemone dal monsignor Camaldo. Lo stesso prelato era finito nell’inchiesta condotta dal pm Henry John Woodcock su Vittorio Emanuele. In un primo momento, dalle indagini erano emersi i rapporti fra Balducci e Camaldo. Quando Balducci era stato arrestato il monsignore aveva commentato: “Sono molto addolorato, è una persona di assoluta limpidezza morale, conosciuta e stimata in Vaticano da tanti anni, sono certo che dimostrerà la sua completa estraneità alle accuse”. Molto probabilmente il prelato verrà ascoltato dagli inquirenti.

Oltre a Camaldo ci sono gli affari gestiti da Anemone e Balducci attraverso “Propaganda Fide” e la Congregazione del preziosissimo sangue di cui era economo don Biasini. Il sacerdote ha affermato di aver messo a disposizione di Anemone i conti dell’ente, utilizzati per depositare e prelevare contanti. Lui però, a sua detta, non era il solo a conoscenza di movimenti.

(Tratto da Virgilio Notizie)