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Lettera di risposta ad Anna Scalfati sulla situazione di legalità e di degrado in provincia di Latina

Caro Direttore, 

 

un tessuto politico insignificante e flaccido, quello sociale che ha subito mutazioni profonde di carattere etnico ed antropologico tali da fargli perdere ogni carattere di omogeneità e senso di appartenenza e che ha perso, di conseguenza, la sua capacità di resistenza di fronte ad un processo di arretramento ormai irreversibile, sono i “mali” di un territorio, qual’è quello pontino, che ha da tempo perso gli anticorpi necessari per fronteggiare una situazione di degrado generale. 

 

L’ex segretaria nazionale dei radicali Rita Bernardini appena pochi mesi fa lanciò, insultata da tutti, l’allarme: “Intorno ai Palazzi romani si parla troppo napoletano”, rimbeccata subito da Di Pietro che la corresse: “Non “intorno”, ma “ nei” Palazzi romani si parla troppo napoletano”. 

 

L’allusione era, evidentemente, all’affermazione di quella subcultura ben identificabile nel cosiddetto “Sistema” di Roberto Saviano. Una subcultura ormai dominante anche in provincia di Latina. 

 

Anna Scalfati ha brillantemente disegnato il quadro deprimente della situazione in cui ci troviamo, anche se non ha colto e messo in evidenza a sufficienza, i “nodi” veri di tale situazione. 

 

In altri tempi ed in altra regione del centro-nord del Paese, una vicenda come quella dell’Holiday Village di Fondi avrebbe determinato una sollevazione generale ad ogni livello, sociale, politico, sindacale. 

 

Da noi tutto………passa in sordina, tolta qualche flebile protesta, destinata, peraltro, a passare subito nel dimenticatoio. 

 

Come meravigliarsi, quindi, del silenzio e dell’inerzia di tanti vertici istituzionali e politici di fronte all’oceano di illegalità che ha invaso il nostro territorio?

 

Come meravigliarsi della fuga di quei magistrati-Bianchi, Ciani, Miliano?- e di tutti coloro che…. ”non ci stanno”?

 

Come meravigliarsi della devastazione continua del nostro territorio, acquisito ormai in larga parte, da gruppi e soggetti quanto meno “sospetti”, senza che si sia messa in campo un’azione efficace di contrasto?

 

Come meravigliarsi del fatto che non si sia mai voluto elaborare un progetto omogeneo e condiviso di sviluppo della nostra provincia e si sia, al contrario, lasciato campo libero a logiche rapinatorie che ci hanno fatto precipitare in un baratro dal quale ormai è difficile, per non dire impossibile, risalire?

 

Allora, il discorso va affrontato, se si vuole fare qualcosa di serio, alla radice. 

 

Noi da anni stiamo denunciando l’assoluta inadeguatezza non solo dei vertici politici, nessuno escluso, e, soprattutto, di quelli investigativi e giudiziari. 

 

Le enunciazioni di principi, le analisi sociologiche e storiche, i proclami, le statistiche (incomplete), non servono più a niente. 

 

A questo punto, o si dà inizio ad un processo di coscientizzazione generale attraverso un’informazione corretta (e, su questo versante, c’è da dare atto al Tuo giornale di svolgere un’azione encomiabile) per, poi, passare ad iniziative “FORTI” che attirino l’attenzione dei vertici nazionali sull’inadeguatezza di quelli pontini, o macineremo sempre aria fritta e non cambieremo mai la situazione, che continuerà a peggiorare giorno dopo giorno. 

 

Chi segue il nostro sito web www. comitato-antimafia-lt. org ha la possibilità di verificare che noi già da tempo abbiamo lanciato la proposta di dar vita ad iniziative del genere. 

 

Sarà un sit in sotto la sede del CSM o altra sede istituzionale romana?

 

E’ aperto il dibattito. 

 

Vedremo chi ci sta!!!

 

 

IL SEGRETARIO REGIONALE

Dr. Elvio Di Cesare