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Lettera del Sindaco di Pastena al Cardinale Bagnasco dopo la visita di questo al Santuario della Madonna della Guardia in San Giovanni Incarico ed all’incontro con le realtà sociali ed associative della diocesi.Un’iniziativa dell’amico Arturo Gnesi altamente lodevole ispirata da forti concezioni etiche nel modo di fare politica ed amministrazione pubblica che l’Associazione Caponnetto addita come esempio a tutti coloro che fanno o aspirano a fare i pubblici amministratori.

COMUNE DI PASTENA
(PROVINCIA DI FROSINONE)
Medaglia d’argento al merito civile
via Porta Napoli – CAP 03020 – tel. 0776 546531 fax 0776 546261
e-mail:comunedipastena@libero.it
prot n del
S.Em. Card. Angelo Bagnasco Cardinale Arcivescovo di Genova Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Circonvallazione Aurelia, 50 – 00165 Roma – Tel. +39.06663981 Eminenza, nella convinzione che il percorso della fede sia una cosa diversa, benché non estraneo, dal cammino politico e che le finalità liturgiche abbiano altri scopi rispetto alle strategie amministrative, mi permetto di evidenziare alcune discrepanze legate alla Sua visita al santuario della Madonna della Guardia, in San Giovanni Incarico, del 10 settembre u.s. La diocesi ha voluto celebrare il millenario del santuario preparando un giubileo straordinario caratterizzato da molteplici eventi tesi ad incontrare tutte le realtà sociali ed associative e con numerosi appuntamenti che hanno avuto la finalità di narrare i dogmi della fede e di responsabilizzare le coscienze con la preghiera e la riflessione. Un amministratore, o un qualsiasi cittadino, non può che apprezzare questo spirito aperto della chiesa e la testimonianza di queste manifestazioni che segnano la storia e il cammino di un popolo. Proprio per questo motivo la partecipazione delle autorità politiche e di quelle istituzionali può generare qualche spiacevole equivoco o dar luogo a strumentali interpretazioni. È bene sottolineare che la corte dei Conti sta indagando sull’Unione dei Comuni “Antica terra del lavoro” con sede in San Giovanni Incarico e sui milioni di euro ricevuti per i programmi di accoglienza dei profughi in quanto dopo una prima inchiesta della Procura di Cassino, il p.m. Beatrice Siravo, ha scritto : “Se ne può dedurre che le prestazioni effettuate ai profughi, oltre che tutte contabilizzate in nero, siano state certamente di pessimo livello”. Nel sottolineare la bellezza dell’incipit di Papa Francesco allorché il 18 maggio u.s. ha aperto l’assemblea della CEI invitando a “non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi» devo tuttavia evidenziare il disagio di quanti avrebbero preferito una maggiore incisività e forza nei gesti celebrativi. Si è avvertita una sorta di sconfitta ideale, di arretramento etico e di cedimento culturale quando le massime autorità dello Stato, che sul territorio sono impegnate nella lotta contro l’illegalità, la corruzione e l’invasività delle mafie, si sono dovute sedere accanto a chi, da una Procura della
Repubblica, viene indicato come uno dei presunti responsabili delle prestazioni di pessimo livello,
effettuate ai profughi.
La chiesa non può alzare barriere né può costruire barricate e nella sua misericordia perdona tutti,
ma il segnale emerso dai report della giornata giubilare, è quello che coniuga il potere all’impunità,
la politica ai privilegi, mentre la giustizia reclamata dai cittadini potrebbe apparire una casualità del
fato.
Non c’è nessuna presunzione in queste parole né alcun atteggiamento di sfida ma solo il desiderio di
vedere una società civile che con spirito laico, cammina accanto ad una Chiesa che difende i valori
della giustizia, della solidarietà e della democrazia.
Grazie per la Sua attenzione
In fede
Dott. Arturo Gnesi – Sindaco di Pastena