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Lettera aperta al Generale Messina

20/10/2006

SIAMO D’ACCORDO CON LE ANALISI FATTE DAL GENERALE MESSINA SUL PROBLEMA DEL CONTRASTO DELLA CRIMINALITA’ E DELLE RESPONSABILITA’ DELLA CLASSE POLITICA, MA EGLI SBAGLIA A FARE LA LOTTA DA SOLO. VENGA NELLA “ CAPONNETTO” E COMBATTEREMO INSIEME, SENZA GUARDARE IN FACCIA A CHICCHESSIA!

Abbiamo sempre apprezzato le capacità e l’onestà del Generale Messina. Lo abbiamo, perciò, citato nelle nostre Relazioni (vedasi, ad esempio, quella fatta da noi alla Commissione Speciale per la Sicurezza della Regione Lazio, pubblicata sul sito www. comitato-antimafia-lt. org) come il miglior investigatore, insieme al Colonnello Tommasone, che abbia avuto in passato la provincia di Latina e non solo. Ma egli sbaglia nel fare la battaglia contro la criminalità e il malcostume politico da solo. Venga nella “Caponnetto” dove troverà tutto lo spazio ed il sostegno che merita e che vuole.

Noi non abbiamo lacci e lacciuoli che ci impediscano di colpire a livelli politici. Anzi! Siamo i primi, infatti, ad essere interessati a fare una vera e propria azione di ecologia politica perché siamo convinti da sempre che il marciume e le mafie si annidano proprio in settori della politica e delle istituzioni. Noi siamo critici nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine, pur apprezzandone lo sforzo che esse fanno per combattere corruzione e mafia, solo perché esse, almeno sul nostro territorio, si limitano a colpire i livelli bassi.

La mafia è economia e gode di sostegni politici. Quindi, quando parliamo di necessità di un’inversione di tendenza ai livelli investigativi, ci riferiamo, appunto, all’esigenza di cominciare a fare indagini patrimoniali e di mettere il naso nei rapporti fra mafiosi e taluni esponenti politici. Il Generale Messina dovrà concordare con noi della “Caponnetto” sul fatto che, invece, su questi due versanti si indaga poco o niente.

D’altro canto, se si fossero colpiti i livelli alti, quelli dei patrimoni e delle connivenze politiche, la criminalità organizzata nel Lazio e, in particolare, nel sud del Lazio e sul litorale romano, non avrebbe raggiunto i livelli inquietanti che sappiamo.

Ci fanno ridere ora le grida di allarme di quanti pensano oggi che con i convegni si possa trovare una panacea ai mali creati dall’occupazione del nostro territorio.

Ormai cosa nostra, camorra, ’ndrangheta e mafie straniere sono diventate proprietarie di buona parte della nostra economia. Chi ha rilasciato concessioni edilizie, autorizzazioni sanitarie, commerciali e quant’altro ai mafiosi? E chi continua ancora oggi, indisturbato, a rilasciarne?Su queste cose bisogna cominciare a colpire, confiscando immobili, negozi, ippodromi, banche e quant’altro è stato realizzato con denaro sporco. Se non si fa questo, generale Messina, non si fa azione efficace di contrasto della criminalità organizzata.

Una domanda ci inquieta: siamo ancora in tempo o non rischiamo di intervenire quando ormai i buoi sono scappati dalle stalle?

Comunque, caro Generale Messina, incontriamoci ed impostiamo un’azione comune contro malaffare e criminalità e contro tutti coloro che, nelle istituzioni e nei partiti politici, sono i veri responsabili di questa situazione.

Dr. Elvio Di Cesare
segretario regionale Lazio Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”