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Lettera al presidente della commissione antimafia sulla prefettura di Roma

Roma 20 aprile 2007

On. Francesco FORGIONE
Presidente Comm. Parl. Antimafia – ROMA

E p. c.

On. Giuliano AMATO
Ministro degli Interni
ROMA

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA
ROMA

OGGETTO: Commissioni provinciali per la sicurezza ed ordine pubblico

Gentile Presidente,

c’è una situazione che non è più ulteriormente tollerabile e per la cui soluzione le chiediamo un intervento ufficiale.

E’ da sempre che il Prefetto di Roma –e sulla sua scia quelli di Latina e Frosinone-sostiene che nella Capitale non esiste… alcuna presenza delle mafie. Lo ha ripetuto, di recente, in una conferenza presso la Facoltà di Teologia della Chiesa Valdese e, per ultimo, durante un summit da lui organizzato, sempre nella Capitale, sui problemi della sicurezza e dell’ordine pubblico.

Da quel poco che ha riportato la stampa su quest’ultima iniziativa, abbiamo appreso che a tale summit non sono nemmeno stati invitati i Magistrati antimafia della DNA e della DDA.

Se cio’ fosse vero, sarebbe di una gravità eccezionale perché confermerebbe un comportamento che non sappiamo come definire. Non si invitano i Magistrati che combattono la mafia per non parlare di mafie sul nostro territorio e per non far emergere il dato che non si è fatto quel che andava fatto per combattere le mafie a Roma e nel Lazio??? Di certo c’è che a Roma la Prefettura non intende, a quel che appare, parlare di mafie. Ciò è dimostrato anche dal fatto che, caso unico in Italia, un Prefetto, nel silenzio di tutti, non ha mai dato applicazione alle direttive dell’ex Ministro degli Interni ed attuale Capo dello Stato Napolitano circa l’obbligo di inserire nelle Commissioni provinciali per la Sicurezza e l’ordine pubblico i rappresentanti della Magistratura antimafia, che, come lei sa, sono gli unici, in base all’art. 416 bis del c. p. , competenti e, quindi, informati, in materia di reati e di presenza mafiosa sul territorio.

Tale comportamento determina, a caduta, una serie di conseguenze assolutamente negative, a cominciare dalla carenza dei dati, per finire alla mancata elaborazione di efficaci strategie di contrasto della criminalità organizzata.

Più volte noi abbiamo denunciato al Ministro Amato il comportamento di questo Prefetto-e del suo collega di Latina- (se ci limitiamo a ve, però,. avere alcun riscontro.

Ci rivolgiamo ora a lei, con la certezza che vorrà adoperarsi per trovare una soluzione ad una situazione veramente scandalosa.

Cordiali saluti

IL SEGRETARIO REGIONALE
Dr. Elvio Di Cesare