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Legambiente denuncia le colate di cemento a San Felice Circeo

COMUNICATO STAMPA SUL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE DEL COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO

Il Circolo Larus Legambiente esprime tutta la propria preoccupazione per il piano triennale delle opere redatto dall’amministrazione comunale di San Felice Circeo, per l’avallo politico trasversale che esso ha ricevuto e per la gravità degli interventi strutturali in esso contenuti, nonché per l’evidente mancanza di una visione complessiva della portata del piano da parte dei funzionari di Regione e Parco nazionale del Circeo che hanno autorizzato alcune delle opere in esso previste.

In particolare, esprimiamo viva preoccupazione per la confermata volontà di perseguire uno sviluppo a base di cemento e di piccole varianti che snaturano l’attuale strumento urbanistico soprattutto nell’area tutelata dal Parco nazionale del Circeo e quella immediatamente confinante.

Su 54 opere previste dal comune di San Felice Circeo, oltre un terzo sono in variante del PRG: si tratta per lo più di parcheggi e nuovi tronchi stradali, ma anche di eliporti (opera n. 31), campi da golf (opera n. 21) e trasporti a cremagliera nel Parco di Villa Aguet (opera n. 54) che, complessivamente, danno l’idea dell’entità degli appetiti che si sono scatenati intorno a questo territorio, ultimo lembo di costa verde di straordinario valore naturalistico tra Latina e Gaeta. Ricordiamo, inoltre, che per le opere in oggetto, l’amministrazione comunale ha già ricevuto il noto “riconoscimento” della “Bandiera nera 2007” della Legambiente. In quel caso l’ex Sindaco Schiboni intervenne a mezzo stampa (Latina Oggi 18. 07. 2007) definendo non solo i progetti in oggetto di “alta qualità” ma anche le informazioni in possesso del circolo “false e faziose” perché il Parco di Villa Aguet non sarebbe stato “neanche sfiorato”. È di tutta evidenza ora invece la correttezza delle nostre tesi e la fondata preoccupazione dell’ennesimo assalto al territorio del Parco.

Vogliamo ancora denunciare con forza lo strano “strabismo” evidenziato dalle spese previste dal piano: da un lato si spendono quasi sei milioni di euro del Ministero dell’Ambiente per la riduzione del rischio idrogeologico, dall’altro si disegna un futuro dell’area all’insegna dell’urbanizzazine più sfrenata. Ad esempio, solo circa sette mesi fa il Consiglio Regionale ha approvato, con il solo voto contrario degli esponenti di Forza Italia, una mozione che poneva l’altolà all’assalto al promontorio collegato al raddoppio del porto (mozione Fontana). Oggi invece assistiamo alla riconferma delle opere connesse a quel progetto che, come è noto, punta non solo al raddoppio dell’area per gli ormeggi a mare, ma anche alla realizzazione di strade e parcheggi in area a tutela integrale. Il piano prevede inoltre tre parcheggi in zona a tutela integrale per un totale di circa 600 posti auto, mentre le aree destinate a parcheggio dal vigente PRG verrebbero convertite a finalità commerciale con due varianti approvate tra il 2004 e il 2007.

Ancora più incomprensibile è l’approvazione, da parte di Parco e Regione, della già denunciata strada di collegamento confinante con il parco di Villa Aguet che consentirà di rendere commercialmente appetibili gli edifici scolastici di via Gino Rossi (opera n. 12), in pieno centro storico, la cui dismissione e riconversione turistico-portuale è nota da alcuni anni (opera n. 17) recentemente denunciata dalla stampa locale (Latina Oggi del 18. 10. 2007), con le immaginabili conseguenze in termini di necessità di servizi per i nuovi abitanti. Tutto questo però avverrà solo dopo aver speso oltre 2 milioni di Euro per aumentare la cubatura delle scuole esistenti con una nuova palestra (opera n. 16) e per migliorare l’agibilità degli edifici di via Colombo e via Gino Rossi (opera n. 15). Vogliamo inoltre ricordare che l’area di Villa Aguet e quella circostante, possiede un altissimo valore naturalistico, essendo zona di transito per l’avifauna migratoria (circa quindici specie di rapaci transitano nell’area). La compromissione dell’area quindi determinerebbe un dissesto urbanistico, idrogeologico e naturalistico gravissimo, che intendiamo denunciare con forza percorrendo tutte le strade possibili perché esso venga evitato.

Speriamo che le recenti approvazioni siano le ultime “distrazioni” in cui sono incappati gli Enti che dovrebbero presiedere allo sviluppo armonico e condiviso del territorio. Da parte nostra continueremo a fornire a Regione e Parco tutte le informazioni necessarie per una valutazione complessiva degli interventi, al fine di scongiurare, anche dopo la nomina definitiva del direttivo dell’Ente Parco, l’approvazione di opere che non potranno che compromettere le finalità di salvaguardia e sviluppo sostenibile cui riteniamo ci si debba riferire nell’analisi dei Piani Regolatori e delle loro varianti in area protetta.

Distinti saluti.

MARCO OMIZZOLO
(Presidente del circolo Larus Legambiente)