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Le nostre richieste ai nuovi Questore e Comandanti Provinciali della GdF e dei CC di Latina

Uno dei compiti più difficili e delicati cui dovranno assolvere i nuovi Questore e Comandanti provinciali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri in provincia di Latina per cominciare a svolgere un’azione efficace contro le mafie è quello che riguarda la riorganizzazione dei presidi locali.

Commissariati, brigate, stazioni e compagnie vanno attrezzati e messi in condizioni di operare al meglio con personale motivato, giovane, preparato e dotato delle risorse e degli strumenti necessari.

L’ossatura di tali presidi è rappresentato, come si sa, non tanto dai dirigenti e dagli ufficiali che ogni paio di anni sono trasferiti, ma, soprattutto, da ispettori e marescialli.

Sono questi che conducono le indagini, che debbono conoscere il territorio, che debbono essere in grado di creare una rete di conoscenze e di informatori.

Noi abbiamo compreso e, quindi, non abbiamo criticato, la decisione del Questore D’Angelo di Latina di accentrare sulla Squadra Mobile, al centro, tutte le indagini relative alle organizzazioni criminali mafiose.

Conoscendo le situazioni interne a taluni presidi, è stata, quella del Questore D’Angelo, una decisione indispensabile, oltre che saggia, che ogni dirigente bravo e dotato di buon senso avrebbe assunta.

Ma le situazioni delicate vanno affrontate e risolte in quanto non possono durare all’infinito.

Noi abbiamo dei suggerimenti da fornire al nuovo Questore.

Se li vorrà, siamo pronti.

Ma il discorso riguarda tutte le forze di polizia, finanzieri soprattutto e carabinieri.

Noi apprezzammo tantissimo talune decisioni assunte dall’ex Comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Rotondi, relativamente ad alcuni spostamenti di persone che stavano in un posto da decenni.

Non si capisce il motivo per il quale, mentre gli Ufficiali e Dirigenti vengono trasferiti dopo un paio di anni dal giorno dell’assunzione di un comando, ci stanno marescialli, come nel caso della Compagnia della Guardia di Finanza a Fondi, tanto per citare un esempio, e ispettori che stanno nello stesso posto per decenni, per non dire per una vita.

Non è per sfiducia, ma le lunghe permanenze sono sempre deleterie sotto molti aspetti.

E’ inevitabile che si creino rapporti amicali, se non addirittura parentali, che potrebbero non giovare ad un’azione investigativa efficace.

Noi chiediamo, pertanto, ai nuovi Questore e Comandanti Provinciali della GDF e dei CC. due cose:

1) la riattivazione, dopo un paio di anni di sospensione, dell’azione investigativa antimafia da parte dei Commissariati;

2) la sostituzione, con trasferimento ad altri presidi, di tutto quel personale che opera da decenni nello stesso posto.