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Le mani delle cosche sui locali della Capitale. Ed il Prefetto di Roma ha detto che la Capitale “… è la città più sicura d’Europa”!

Zingaretti e Alemanno: “Riciclano denaro sporco anche nell’affare rifiuti”. Un pool per Roma e i comuni limitrofi controllerà la trasparenza delle gare d’appalto

Tra le vie della Capitale le cosche non sparano ma investono capitali negli esercizi commerciali e nella gestione del ciclo dei rifiuti. Mentre nei comuni che lambiscono i confini della città il pericolo mafioso si nasconde dietro il meccanismo delle gare d’appalto. Ed è per contrastare le possibili infiltrazioni nel tessuto economico del nostro territorio che, anche a Roma e provincia, prenderà corpo la “stazione unica appaltante”, che sarà pronta nel 2011, un’azione preventiva per le amministrazioni che affiancherà gli enti pubblici nelle procedura per le gare a tutela della trasparenza e della legalità. Presentata ieri a Palazzo Valentini al termine di un incontro sul tema delle mafie sul territorio, che ha visto riuniti intorno al tavolo il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, il primo cittadino Gianni Alemanno, 80 sindaci dell’hinterland romano, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il procuratore antimafia Piero Grasso, il prefetto Giuseppe Pecoraro, il questore Francesco Tagliente, il comandante provinciale dei carabinieri, Maurizio Mezzavilla, e il comandante provinciale della guardia di finanza, Ignazio Gibilaro.

La stazione unica sarà un punto d’appoggio per i comuni contro le incursioni delle cosche nelle gare d’appalto. Ma non sarà la sola struttura contro i clan. Il sindaco Alemanno è stato chiaro: “Nella Capitale esiste anche il rischio che la mafia entri nell’acquisto di grandi strutture commerciali e ricettive è necessario creare un osservatorio in cui ci sia esponenti della Camera di commercio e della Prefettura affinché ci sia un controllo preventivo sulle identità degli acquirenti. È un modo per evitare il riciclaggio di denaro sporco”. Un altro settore su cui vigilare, poi, è quello della gestione del ciclo dei rifiuti: “Viviamo un momento di passaggio delicato. La Regione – ha aggiunto il sindaco – sta per lanciare un nuovo piano rifiuti e bisogna chiudere Malagrotta. Per questo chiedo la collaborazione della prefettura. Ora ci vuole un controllo più attento, e mi riferisco in particolare alla vendita di Gaia, l’impianto per lo smaltimento dei rifiuti a Colleferro, fino a ora posta dal commissario governativo a prezzi fuori dal mercato e quindi esposta a operazioni di riciclaggio”.

Contro le infiltrazioni delle cosche ci sarà allora, anche, la stazione appaltante unica. Lo sottolinea Zingaretti: “Offre un’opportunità per i comuni, che daranno la loro adesione su base volontaria, per un maggiore controllo. Le amministrazioni comunque, manterranno i loro poteri nelle procedure per l’assegnazione degli appalti”. Da gennaio, dunque, il via alle operazioni dopo le adesioni dei comuni e la condivisione delle “regole” scelte dagli enti. E poi una campagna, nelle scuole ma non solo, per la cultura della legalità e un impegno per i beni locali confiscati alla mafia.

ANNA RITA CILLIS

(Tratto da Repubblica)