Cerca

Le bugie del Governo in materia di lotta alle mafie. Il j’accuse del Presidente della Commissione Antimafia Pisanu e le parole di un’icona della lotta alle mafie, il PM Luca Tescaroli

ROMA.

“ Non si sono mai visti tanti interessi criminali scaricarsi pesantemente, senza neanche il velo della mediazione, sugli enti locali, sulle istituzioni regionali e sulla rappresentanza parlamentare”

Giuseppe Pisanu, Presidente della Commissione antimafia, lancia l’allarme sulla “collusione fra mafia e politica”, una “metastasi affaristica” causa della riduzione nel Meridione del 15-20% del PIL.

Nella sua relazione c’è appena un accenno all’impegno del governo sul fronte della lotta alla criminalità organizzata. I

proclami trionfalistici del Ministro dell’Interno (“ Questo governo ha avviato un’azione di contrasto alla mafia senza precedenti negli ultimi decenni”, ha detto più volte Maroni), s’infrangono nel j’accuse di Pisanu secondo il quale i risultati sono tutt’altro che incoraggianti.

“Le mafie si sono globalizzate” è la denuncia del Presidente dell’Antimafia – e in Italia sono entrate a far parte della cosiddetta “questione settentrionale”.

Mi domando, si chiede Pisanu riferendosi, ma senza mai citarli, ai numerosi casi di corruttela che hanno investito esponenti di governo, ”come sia possibile battere militarmente la mafia se non la si sconfigge sul terreno dell’economia e della moralità politica”.

Troppo pochi i 15 miliardi confiscati alle mafie, si legge nella relazione, se si pensa che il fatturato annuo di Cosa Nostra ammonta a 150 miliardi.

Le regioni del SUD “ hanno registrato negli ultimi anni un continuo aumento dei reati di criminalità organizzata.

E una tendenza non meno preoccupante si verifica nel Centro Nord, specialmente in vaste aree del Lazio, dell’Emilia-Romagna, della Lombardia, della Liguria e del Piemonte”.

Il Ministro Maroni ha da tempo sulla scrivania la relazione sulla sicurezza in Italia.

Ma non ha ancora deciso di divulgarla. ”

FIN QUI IL PEZZO SCRITTO SU “REPUBBLICA” DA CUSTODERO.

VEDIAMO ORA L’EFFETTIVA POSIZIONE DELL’ATTUALE GOVERNO RISPETTO AL PROBLEMA DELLA LOTTA ALLE MAFIE.

TANTO TRIONFALISMO, TANTE MISTIFICAZIONI!

CI AIUTANO ALCUNE PAROLE PRONUNCIATE DAL PM DI ROMA LUCA TESCAROLI, UN’ICONA DELLA LOTTA ALLA MAFIA, IN UN’INTERVISTA AD “ANTIMAFIA DUEMILA” DEL GENNAIO 2010.

LE RIPORTIAMO FEDELMENTE:

“… Da una parte si inaspriscono determinate normative, come ad esempio quelle riferite al 41 bis e viene introdotto uno specifico reato che consente di punire le condotte di coloro che contribuiscono a far uscire messaggi dal carcere da parte di soggetti appartenenti alle organizzazioni mafiose (e viene aggravato per coloro che rivestono determinati ruoli).

Dall’altra parte notiamo delle iniziative che vanno in un senso diametralmente opposto.

Mi riferisco ad esempio al depauperamento dei bilanci della giustizia e della sicurezza che rendono sempre più problematico il lavoro di investigatori e magistrati.

Penso anche al progetto di intervenire sulla magistratura attraverso una serie di iniziative come quella sulle intercettazioni telefoniche, o come la nuova disciplina sul cosiddetto processo breve:

Mi riferisco altresì alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri o alla questione della polizia giudiziaria svincolata dalla dipendenza dal pubblico ministero.

Per non parlare delle aggressioni delegittimanti della politica nei confronti della magistratura che contribuiscono a creare una sovraesposizione dei magistrati impegnati nel contrasto al crimine.

In questo coacervo di scelte contradditorie si intravedono scarse possibilità di arrivare ad un progetto di debellare finalmente il crimine mafioso nel nostro Paese.

Questo sarà possibile solo quando – a partire dal mondo politico – si vorranno spezzare i rapporti delle classi dirigenti con l’organizzazione mafiosa.

Ma fino a quando costoro continueranno ad avvalersi del supporto del mafioso, continueranno a “trescare” con il mafioso, il progetto di sconfiggere la mafia è destinato miseramente a naufragare.

Si possono arrestare quanti latitanti si vogliono, si possono condannare tantissimi mafiosi, si possono sequestrare grandi quantità di beni, ma gli spazi vuoti verranno subito ripresi da parte di coloro che aspirano a raccogliere l’eredità.

Quegli stessi personaggi che aspirano ad una funzione di potere in seno a quei territori che lo Stato non sa, purtroppo, ancora fare oggetto di occupazione in modo da spogliare il mafioso dal controllo del territorio “.

Due sonore smentite, quelle di Pisanu e Tescaroli, alle tante bugie di questo governo in tema di lotta alle mafie.

Se non si cominciano a combattere seriamente le mafie annidate nella politica e nelle istituzioni, le vere mafie, quello che si fa è tutto inutile.

(Tratto da Diritti Globali)