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Le ambulanze da e per l’ospedale di Aversa, un affare del clan dei casalesi

Le ambulanze da e per l’ospedale di Aversa, un affare del clan dei casalesi

Di Saverio Nappo – 14 maggio 2018

C’è necessità di raggiungere, magari di tutta fretta, il Moscati di Aversa? Il bisogno di un intervento medico è tale da richiedere una corsa folle all’ospedale per rispondere all’emergenza? Bene. La prima e, molto spesso, unica cosa da fare è chiamare il servizio ambulanze. Il furgoncino attrezzato partirà dalla sua piazzola di sosta nel piazzale antistante l’ospedale e raggiungerà il luogo indicato in pochi minuti. Stesso discorso per il percorso inverso. Se l’autista dell’ambulanza è uno di quelli bravi, i tempi di percorrenza si possono anche dimezzare. Il personale infermieristico a bordo, poi, garantirà il primo soccorso al richiedente, durante il trasporto. Tutto regolare, starete pensando. E’ il normale funzionamento del servizio ambulanza. Difatti è così. Il problema, secondo la Dda e il Tribunale di Napoli, sta nella proprietà della Croce Rossa Aversana.

Ambulanze di proprietà dei casalesi e concorrenza sleale

Secondo gli inquirenti, il clan dei casalesi avrebbe favorito il monopolio della Croce Aversana. Ai concorrenti venivano puntualmente lasciate le briciole. Nel vero senso della parola. All’ospedale Moscati di Aversa si arrivava solo sulle ambulanze di proprietà di Luigi Belfiore. Il 62enne, signore del trasporto da e per l’ospedale di Aversa, era protetto e, in gergo, “lanciato” da Augusto Bianco. Augusto è un 27enne rampante, con il fiuto dell’imprenditore, si direbbe. Gli affari vanno bene e gli ottimi rapporti con numerose aziende lo testimoniano. Ottimi rapporti come quelli con la Croce Aversana di Luigi Belfiore. Anche in questo caso, il problema è che Augusto Bianco è un camorrista, legato indissolubilmente al clan Schiavone di Casal di Principe. Il padre di Augusto, Cesare Bianco, è una sorta di uomo fidato di Sandokan e per il boss uccise Giovanni Parente, conquistando Grazzanise e Santa Maria la Fossa, nel 1996.

Con gli arresti, ritorna la leale concorrenza tra le ditte?

Le indagini della Dda non sono certo cominciate ieri. Vanno avanti da mesi o, forse, da anni. Effettuare tutti i collegamenti che InterNapoli.it vi racconta non è assolutamente un lavoro facile. Per questo lavoro, il Tribunale di Napoli ha ordinato l’arresto di Luigi Belfiore – titolare della Croce Aversana – e di Augusto Bianco – imprenditore camorrista -. Per loro le accuse sono gravissime. Si va dalla concorrenza sleale all’associazione camorristica con l’aggravante dell’intimidazione. I due sono già in cella nel carcere di massima sicurezza di Santa Maria Capua Vetere. Il primo effetto del tabula rasa è l’eliminazione della Croce Aversana dal mercato. Il secondo, in automatico, è il ripristino della legale ed equa competizione tra le ditte che effettuano il servizio ambulanze. La domanda, a questo punto è: per quanto tempo?

 

Fonte:www.internapoli.it