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Lavori sulla Sa-Rc, il pentito Virgiglio: «I clan si rivolsero a Scajola perché conosceva Savona»

Lavori sulla Sa-Rc, il pentito Virgiglio: «I clan si rivolsero a Scajola perché conosceva Savona»

Nuove rivelazioni del collaboratore al processo “Breakfast”. La cosca Molè si sarebbe affidata al gran maestro della massoneria Ugolini per ottenere appalti. «E lui aveva scelto l’ex ministro come come canale perché conosceva il professore». Che prima di entrare nell’esecutivo gialloverde è stato presidente di Impregilo

di Alessia Candito

REGGIO CALABRIA Il “gancio” di Claudio Scajola in Impregilo ha il nome di Paolo Savona, ex ministro delle Attività produttive nel governo giallo-verde e oggi presidente Consob. Lo ha rivelato il pentito Cosimo Virgiglio, massone di alto rango e un tempo uomo del clan Molè, interrogato in aula al processo “Breakfast”.

Rispondendo alle domande del collegio difensivo di Scajola, Virgiglio ha spiegato come mai il gran Maestro Ugolini – capo di un potentissimo sistema massonico in grado di condizionare la politica, l’economia e la società italiana – abbia indirizzato da Scajola gli emissari del clan Molè. La cosca era interessata a monopolizzare gli appalti per l’ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria, per questo – spiega il pentito – avrebbe inviato i suoi emissari dal Gran Maestro Ugolini. «E lui – racconta in aula il pentito – aveva scelto Scajola come canale perché conosceva molto bene il professore Savona, all’epoca presidente di Impregilo e attuale ministro».

Al riguardo, Virgiglio avrebbe avuto notizie di prima mano. Ed ha anche dettagli precisi al riguardo. «Nel giugno 2005 – spiega – c’è stato uno dei primi approcci della famiglia Cedro per conto dei Molè con Ugolini, cui hanno chiesto di intervenire con Impregilo. Il primo incontro è avvenuto a Roma, poi ci sono state una serie di riunioni decisive a Gioia Tauro nella casa di Cedro». E le trattative sarebbero andate avanti anche «nel 2006, dopo la morte di Ugolini, almeno stando a quanto ha detto Cedro, che all’epoca era vicepresidente di un partito. Io ero in macchina e lui mi ha chiamato e mi ha detto “Siamo a Diano Marina, stiamo scendendo”». Espressione vaga ma necessaria per puntualizzare quanto raccontato in sede d’esame, quando il pentito ha riferito che in un’occasione l’imprenditore Carmelo Cedro sarebbe arrivato fino ad Imperia pur di incontrare l’allora ministro.

«Se Scajola fece qualcosa non lo so – dice infine Virgiglio – ma so che Rocco Molè ha monopolizzato i lavori per l’ammodernamento dell’A3». (a.candito@corrierecal.it)

8 Aprile 2019

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it