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L’associazione Caponnetto e il problema dell’avvelenamento dei suolo

L’Associazione Caponnetto sollecita le Procure campane circa le indagini sulla Terra dei Fuochi.

di Salvatore Caccaviello

9 dicembre 2017

 

Caivano (Na) – 30 July 2012- A burning of hazardous waste and industrial. The burning of waste give off huge

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Mentre la popolazione campana continua a morire a causa delle più svariate forme di neoplasie, i vertici di una delle più importanti Associazioni nazionali antimafia vogliono vederci chiaro, circa le indagini relative ad anni di sversamento di rifiuti tossici lungo il territorio, tristemente ricordato come “la terra dei fuochi”, consigliando tra l’altro di seguire i traffici con il Basso Lazio.

Secondo una recente indagine parlamentare, su inquinamento ambientale, tumori, malformazioni feto-neonatali ed epigenetica in Terra dei Fuochi, finalizzata a comprendere il fenomeno ed a garantire la necessità di tutelare il diritto fondamentale alla salute di vaste popolazioni esposte a inquinanti ambientali, smaltiti illecitamente e per lunghi anni in maniera criminale, ha rilevato dati allarmanti nelle zone interessate. Lungo il territorio campano, ed in particolar modo le zone coperte dall’ Asl Na 3 Sud e quindi anche la penisola sorrentina, il tasso complessivo di mortalità oncologica,(insieme di tutti i tumori maligni) in particolare dei tumori del polmone e del fegato, è il più alto per tutti i tumori rilevati nell’area , sia in relazione al dato nazionale sia rispetto a quello del Sud Italia.Nei maschi superiore del 46 per cento mentre nelle donne superiore del 21 per cento. In particolare e stato registrato un eccesso di casi per i carcinomi della tiroide nella fascia d’età 15-19 anni. Mentre ancora più allarmanti i dati provenienti dalle zone meglio conosciute come la Terra dei fuochi. Dove secondo la relazione parlamentare stilata dal Senatore Lucio Romano (docente di ginecologia della Federico II), si continua a morire di patologie tumorali e pertanto è necessario anche riformulare il programma di screening. Di fronte a tale scenario, che ancora una volta si presenta di anno in anno sempre più critico, mentre le Autorità preposte sembrano negli ultimi tempi segnare il passo, ancora una volta si registra l’intervento dell’ Associazione nazionale contro le illegalità e le mafie, “Antonino Caponnetto”. Per la quale il traffico di rifiuti i tossici in Campania e nel Basso Lazio è stata da sempre una battaglia di primaria importanza.
Di fronte a quella che è stata definita una vera e propria strage, il Segretario nazionale, Elvio di Cesare, in questi giorni si è rivolto alle Procure di Napoli, Napoli Nord, Santa Maria Capua Vetere, Nola, Torre Annunziata ed alla Procura nazionale antimafia di Roma, affinché vengano accertati , anche secondo le indicazioni fornite dallo scomparso pentito Carmine Schiavone, i business e i legami criminali della camorra con altri territori limitrofi dai quali potrebbero provenire i rifiuti sversati nella tristemente nota Terra dei Fuochi. Con un Esposto/Denuncia , a firma dello stesso Segretario nazionale,in cui si chiede di: verificare la sussistenza dell’ipotesi di reato di cui all’art. 422 C.P. e/o575 C.P., conseguenza del reato di Disastro Ambientale Riportiamo per tanto il testo dell’esposto-denuncia.

OGGETTO: ESPOSTO – DENUNZIA. – per verifica circa la sussistenza dell’ipotesi di reato di cui
all’art.422 c.p e/o 575 c.p, conseguenza del reato di Disastro Ambientale e quant’altro ipotizzabile dai fatti sotto esposti.

  1. a) – richiesta verifica ubicazione interramenti rifiuti tossici e/o sostanze nocive ed eventualmente anche radioattivi- nel territorio della Regione Campania (Province Napoli e Caserta denominata Terra dei Fuochi, o l’Inferno di Gomorra). Una terra distrutta, inquinata, avvelenata, costretta a risucchiare rifiuti per anni e anni dalla criminalità organizzata, con la complicità di politici, imprenditori e parte delle istituzioni che avrebbero dovuto controllare, monitorare, proteggere e garantire la salute pubblica;
    2. b) richiesta di accertamento dell’identità e della posizione degli autotrasportatori indicati nei documenti desegretati che contengono le dichiarazioni di Carmine Schiavone riferiti alle Province di Caserta e Napoli nonché Latina, Frosinone (confinanti con la Campania) , e se utili alle indagini, delle altre province (Foggia e Roma);
    3. c) richiesta di acquisizione di tutte le interviste rilasciate dal citato Carmine Schiavone a giornali e televisioni nazionali e locali;
    4. d) richiesta di acquisizione di tutti i documenti desegretati forniti all’epoca alle Autorità dallo Schiavone compresi gli elenchi dei mezzi di trasporto con indicato il numero di targa e relativo intestatario;
    5. e) eventuali responsabilità dei componenti della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo illegale dei rifiuti che nel 1997 sentì Carmine Schiavone e che ne segretò incomprensibilmente le dichiarazioni e la relativa documentazione, cosa che ha determinato nel tempo trascorso certamente un aggravio della problematica con ripercussioni molto gravi per la salute pubblica della popolazione coinvolta, lasciata inconsapevolmente ed incredibilmente all’esposizione degli agenti nocivi e tossici ( con aumento esponenziale di casi di tumori nell’area interessata);
    6. f) richiesta di accertamenti/approfondimenti medico legali al fine di stabilire se vi sia un nesso di causalità tra i picchi anomali di patologie tumorali che sta falcidiando moltissimi bambini e altre persone con la presenza in queste aree interessate con l’interramento di rifiuti tossici e cause di degrado ambientale connesse denunziato, dalle mamme aderenti al “Comitato vittime della Terra dei fuochi”, con estrema dignità e compostezza, manifestano la loro disperazione di fronte a quella che va assumendo le proporzioni di una vera e propria strage di bambini, colpiti da patologie tumorali che hanno una stretta correlazione con le sostanze tossiche interrate in quel territorio.

Il sottoscritto Elvio Di Cesare, nella sua qualità di Segretario Nazionale dell’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “A. Caponnetto”, espone quanto appresso: La Terra dei Fuochi è stata giustamente definita «Il più grande avvelenamento di massa di un Paese occidentale, la più grande catastrofe ambientale a ‘partecipazione pubblica’»
E certamente le dichiarazioni di Schiavone hanno confermato i tanti sospetti e l’ampiezza del fenomeno che già gravavano sullo smaltimento di rifiuti nocivi sulla direttrice nord-sud del Paese ad opera di camionisti prezzolati con ipotesi di interramenti non solo lungo il tratto autostradale ma anche interessando ampie zone coltivate, fosse, cave, fornaci, discariche e quant’altro della Campania ma interessando anche alcune zone del Basso Lazio, Molise, Puglia.
Analizzando i numeri delle targhe dei camion che, a detta di Schiavone, avrebbero trasportato i rifiuti tossici e nocivi, (forniti in copia alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta e rimasti segretati per circa 20 anni – sic…..) si rileva che i proprietari erano residenti in 6 province: Roma, Latina, Frosinone, Caserta, Napoli e Foggia .
Per quanto di competenza delle Procure in indirizzo, giova sottolineare che, a quel che risulta, i proprietari dei camion non sono mai stati chiamati a chiarire la loro posizione per accertare:
– CHI, o tramite CHI, li ha arruolati;
– chi li retribuiva e se veniva rilasciata fattura;
– se c’erano degli intermediari che operavano come collegamento;
– dove essi caricavano il materiale;
– se essi erano a conoscenza del tipo di materiale che trasportavano;
– cosa trasportavano e dove scaricavano nei viaggi di andata al nord e per conto di quali aziende;
– dove dovevano scaricare in base ai documenti di viaggio al ritorno e se, invece, essi deviavano dal percorso e quindi dalla destinazione prefissata. – Elvio Di Cesare – segretario nazionale associazione nazionale contro le illegalità e le mafie ” antonino Caponnetto”. – Tale è l’ulteriore forte impegno da parte dell’Associazione Caponnetto affinché una delle più gravi ed imminenti emergenze del nostro territorio si possa finalmente avviare verso una soluzione che al momento appare molto lontana dal risolversi. – 09 novembre 2017 – salvatorecaccaviello.