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L’assalto finale delle mafie in provincia di Latina e il silenzio e l’inerzia delle istituzioni e della gente locali

FUOCO SULLE NOSTRE TERRE E COLLINE. DEVASTAZIONE URBANISTICA, ASSALTO ALL’ECONOMIA: C’E’ DI TUTTO E DI PIU’ IN QUESTA PROVINCIA – LATINA – SFORTUNATA E NELLE MANI DI UNA CLASSE DIRIGENTE IMBELLE CHE STA A GUARDARE.

Stiamo vedendo di tutto in questo scorcio di estate disgraziata.

Mentre il fuoco sta lambendo le nostre stesse case, in vista probabilmente di un assalto definitivo del partito del cemento agli ultimi lembi del nostro territorio rimasti ancora indenni dalla speculazione selvaggia, le manovre sospette di gruppi e soggetti di dubbia moralità per accaparrarsi luoghi e beni continuano incontrastati e non raramente incoraggiati.

Non c’è, ormai, comune, specialmente nel tratto Terracina-SS. Cosma e Damiano, ma anche a Sabaudia e San Felice Circeo, in cui non si senta parlare di montagne di danaro investite e da investire.

Senza che la Guardia di Finanza locale si preoccupi di individuarne la “ provenienza”, lecita o illecita.

Debbono sempre intervenire i Corpi centrali e, purtroppo, quando i buoi sono già scappati dalle stalle, mancando del tutto un servizio efficiente sul posto di intelligence.

Grosso problema, questo, che noi stiamo affrontando da tempo e che bisogna prima o poi risolvere per tentare di salvare il salvabile.

Ma, quel che è ancora più grave e sconcerta, sono il silenzio e l’inerzia dei vertici dei partiti politici, specialmente di quelli del centrosinistra che dicono di voler combattere contro le mafie, che no alzano la voce per pretendere che la provincia di Latina non finisca per diventare una propaggine di quelle di Caserta e Napoli.

Così come si sta verificando, proprio per loro colpa.

Se, infatti, ci fosse stata una mobilitazione generale, di partiti, dei sindacati, della Chiesa, della classe imprenditoriale e, quindi, dei cittadini, forse a quest’ora ci troveremmo in una situazione diversa e non grave qual’è quella attuale.

Quello che ci ha stupito, invece – tanto per tentare di disegnare il quadro zuccheroso del nostro territorio – è quanto abbiamo sentito durante l’ultima assemblea della Confindustria a Fossanova di Priverno.

Assemblea durante la quale, mentre da un lato c’era la Marcegaglia che tuonava contro le mafie invitando i soci a denunciare i mafiosi ed additava come esempio da seguire il Presidente Lo Bello della Confindustria siciliana, dall’altra c’è stato chi ha parlato ancora… di “ tentativi di infiltrazione”.

“Tentativi”, badate bene.

Eppure, proprio gli imprenditori, oltre che, ovviamente, i lavoratori, sono stati e sono le prime vittime di un’invasione da parte di gente venuta da altre Regioni del Paese che li ha quasi letteralmente espulsi dal mercato pontino.

Intelligenti pauca.