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.L’ANTOLOGIA CRIMINALE DEL NUOVO CLAN DI MONDRAGONE. Rimosso Cinalli, De Lucia voleva essere autonomo dai Muzzone, De Filippis invece accettava la supervisione dei Sessani. L’ascesa di Pagliuca decisa…..

L’ANTOLOGIA CRIMINALE DEL NUOVO CLAN DI MONDRAGONE. Rimosso Cinalli, De Lucia voleva essere autonomo dai Muzzone, De Filippis invece accettava la supervisione dei Sessani. L’ascesa di Pagliuca decisa…..

Ceraldi il gancio tra i due clan, cioè tra Fragnoli e Vincenzo Gallo

 

MONDRAGONE – Continua la nostra analisi e il nostro approfondimento sull’ultima ordinanza emessa a carico di 57 persone e che nel contempo ha inferto un duro colpo alla nuova consorteria della camorra di Mondragone. Dicevamo, l’ordinanza del Gip Marcopido è un vero e proprio documento storico, se non una concreta antologia della storia criminale degli eredi di La Torre e Fragnoli, perchè analizza ogni aspetto dell’evoluzione criminale del clan mondragonese in relazione al territorio in cui opera e alla popolazione residente.

Oggi, affrontiamo la questione delle relazioni dei “Mondragonesi” con i clan dei comuni vicini, quali quello dei Muzzone di Sessa Aurunca. In effetti sin dai tempi di Giacomo Fragnoli, il clan di Mondragone si interfacciava con quello sessano e anche i nuovi adepti avevano deciso di seguire questa strategia criminale per il controllo del territorio e per gestire reciproche faccende criminali.

A svelarlo è il collaboratore di giustizia, Nino Capaldo che in tre interrogatori tenutisi nel settembre-ottobre del 2014 spiega ai magistrati come nel mentre Antonio De Lucia era convinto che le decisioni importanti del clan andassero prese con una certa autonomia, proprio De Filippis, cioè Zio Peppe da Pescopagano, considerava importante, dopo la rimozione di Lucio Cinalli ordinata dal carcere, continuare a tenere i rapporti con i “Sessani”.

Dopo il caso Cinalli, De Lucia, De Filippis e Invito, secondo la ricostruzione del pentito avevano cominciato a curare direttamente le estorsioni sul territorio ed intendevano cercare nuovi canali per l’approvvigionamento della droga. Ad un certo punto, Capaldo precisa anche la posizione di  Ceraldi.

Secondo Capaldo, Ceraldi “era a disposizione di Fragnoli“, ma era anche persona di fiducia di Vincenzo Gallo, quindi dei “Sessani”.

Ceraldi in poche parole era il gancio tra i due clan. Un altro elemento a supporto del teorema della Dda sulle relazioni tra Mondragonesi e Sessani è quello  emerso dalle dichiarazioni del collaboratore Capaldo in cui lo stesso sostiene che la presunta ascesa nel clan di Mondragone di Roberto Pagliuca sarebbe scaturita a seguito di un incontro tra De Filippis e lo stesso Vincenzo Gallo.

In effetti dalla lettura degli atti si evince che i Sessani avevano una sorta di “supervisione” sulle scelte del clan di Mondragone

M.I.

Sessa
          Aurunca Mondragone

 

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          Aurunca Mondragone2

PUBBLICATO IL: 4 giugno 2016 ALLE ORE 17:13 fonte:www.casertace.net