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L’”antimafia” politica è la negazione dell’antimafia vera. Attenti perché in Italia c’é una colossale campagna di disinformazione che punta a descriverci il mafioso come l’uomo rozzo, il violento, l’analfabeta, il Riina o lo Schiavone o il Setola di turno. Questi rappresentano il livello basso della mafia. Il livello politico, quello che conta, è il più insidioso.

L’antimafia e la politica.
Ma se la mafia più insidiosa si nasconde proprio nella politica, come può essere credibile un'”antimafia” ripiegata tutta sulla politica?
Un'”antimafia” rappresentata da gente che fa politica???
Centinaia, per non dire migliaia, di amministrazioni comunali di ogni parte politica, dal PDL al PD, sono state sciolte e vengono continuamente sciolte per mafia;
migliaia di esponenti politici, parlamentari, sindaci, amministratori pubblici di tutti i partiti politici sono indagati, condannati ed arrestati per reati di mafia.
Ombre di collusione con le mafie gravano su altre decine di migliaia di uomini politici e una larga parte delle attività investigative e giudiziarie in materia di reati associativi di natura mafiosa vedono coinvolti proprio uomini della politica ed anche delle istituzioni.
Può essere ritenuta credibile un’antimafia che trova le sue radici e la sua legittimazione nella politica?
Avete mai visto un cappone affidare la sua tutela al macellaio od una pecora affidarsi al lupo?
Essere legati alla politica obbliga, peraltro, ad un impegno molto riduttivo, ad un profilo molto basso nella lotta alle mafie (le mafie, perché della mafia esistono tre livelli: quello militare – il più basso, gli esecutori, la manovalanza – quello politico e quello economico) in quanto la lotta viene fatta, eventualmente, solo
al livello basso delle mafie, che è appunto quello militare, ma
rarissimamente agli altri due livelli, quelli politico ed economico.
I famosi “colletti bianchi”, gli “insospettabili”, i mafiosi più veri ed
insidiosi.
C’è in Italia una colossale campagna di disinformazione che punta
a descriverci il mafioso come l’uomo rozzo, l’analfabeta, il
violento, presentandoci, di volta in volta di volta, in volta tizio o
caio come un “capo dei capi”.
Ma c’è ancora in giro qualche idiota che crede che un analfabeta
come Riina, o Provenzano, o Schiavone, o Setola o chiunque altro
del loro livello possano essere i… “capi dei capi”???
E quando qualcuno -singolo od associazione – legato alla
politica, attaccando il nostro modo di fare antimafia tutto basato
sull’indagine e sulla denuncia, dice di perseguire anch’egli i
mafiosi, domandategli quali mafiosi persegue: se quelli dell’ala del
livello dei Setola, -cioé i quaquaraquà-, o anche quelli- i veri
mafiosi- dell’ala politica!
E’ antimafia quella di questi signori?
L'”antimafia” politica è proprio la negazione dell’antimafia.