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L’Antimafia: «Ecco chi comanda realmente nei rioni del centro storico di Napoli»

L’Antimafia: «Ecco chi comanda realmente nei rioni del centro storico di Napoli»
La DIA traccia la mappa dei clan che formano il tessuto criminale del capoluogo partenipeo

di Mario Rispetto

NAPOLI. Una guerra di camorra ha recentemente investito il rione Forcella e la Sanità. Tra le vittime figurano anche giovani estranei alle logiche criminali, coinvolti nelle faide per meri legami di parentela con affiliati o solo per essersi trovati casualmente sui luoghi degli agguati. Il conflitto vede, su fronti opposti, gruppi originari di quelle zone, che hanno stretto patti federativi con clan di quartieri diversi, intenzionati a conquistare posizioni chiave nello scacchiere criminale del centro storico di Napoli. Un dato significativo è l’abbassamento dell’età di capi e affiliati, che lascia intravedere una trasformazione dei clan in strutture gangsteristiche, caratterizzate dall’assenza di un livello gerarchico e da un frequente ricorso alle armi per imporsi.

In particolare, gli scontri armati che si sono registrati negli ultimi mesi vedono antagonisti i sodalizi GIULIANO-SIBILLO-BRUNETTI-AMIRANTE di Forcella e ESPOSITO-SEQUINO-MAURO della Sanità, che si contendono il controllo delle attività illecite, in particolare delle piazze di spaccio di stupefacenti. Le famiglie coinvolte negli scontri hanno trovato l’appoggio di gruppi più strutturati: i RINALDI, schierati con i GIULIANO-SIBILLO-BRUNETTI-AMIRANTE; la famiglia MAZZARELLA, storicamente contrapposta ai RINALDI, che affianca il sodalizio della Sanità. Tuttavia, il vuoto di potere generato nell’area di Forcella a seguito dall’esecuzione, nel mese di giugno, di provvedimenti cautelari contro il cosiddetto “Clan o paranza dei bambini”(cartello GIULIANO-SIBILLO-BRUNETTI-AMIRANTE'”) ha favorito la riemersione della famiglia BUONERBA, alias i Capelloni, presente nel comprensorio Forcella-Maddalena-Tribunali, legata ai MAZZARELLA. Si è assistito ad lunga catena di omicidi, consumati e tentati, in alcuni dei quali sono risultati coinvolti i vertici dei BUONERBA, che avrebbero ripreso il controllo delle piazze di spaccio e delle estorsioni.

I BUONERBA, consapevoli della pericolosità dei SIBILLO e dei loro affiliati, avrebbero stretto strategiche alleanze con il gruppo SEQUINO del rione Sanità ed il clan TRONGONE, quest’ultimo referente del gruppo MARIANO dei Quartieri Spagnoli, nella zona di Palazzo Ammendola e Rua Catalana. In questo contesto magmatico, si colloca l’omicidio, avvenuto il 2 luglio 2015, di un elemento di spicco del gruppo SIBILLO, fratello del capo clan, sottrattosi all’esecuzione di precedenti provvedimenti cautelari. Lo scenario appena descritto e le guerre intestine dei singoli quartieri appaiono, nel breve periodo, suscettibili di ulteriori evoluzioni, ragionevolmente da ricondurre ad una sequenza di eventi che si sono inanellati nella seconda parte dell’anno. Ci si riferisce, in particolare, all’arresto di reggenti ed affiliati del gruppo BUONERBA, TRONGONE e SEQUINO, in esecuzione di un decreto di fermo del mese di ottobre; alla cattura, nel mese di novembre, del capo del clan SIBILL0; all’omicidio, avvenuto il 14 novembre, del capo del gruppo ESPOSITO del rione Sanità(quartiere dove, peraltro, si avverte un forte interesse del clan LO RUSSO), per finire con la scarcerazione, il 7 dicembre, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, di un esponente di rilievo della famiglia MAZZARELLA.

Nei vicini Quartieri Spagnoli, alcuni elementi del sodalizio MARIANO (storicamente presente nell’area) tra i quali il capo clan, sono stati destinatari di diversi provvedimenti cautelari emessi nel mese di agosto, che hanno riguardato anche affiliati dell’alleato gruppo TRONGONE. Tra le persone arrestate figurano alcuni medici che, attraverso false certificazioni, avrebbero garantito al capo della famiglia MARIANO il ricovero presso strutture ospedaliere, offrendogli la possibilità di gestire con maggiore facilità i traffici illeciti.

Indeboliti appaiono anche i clan ELIA del Pallonetto a Santa Lucia e LEPRE della zona Cavone, questi ultimi alleati dei MARIANO. Nel quartiere Vasto Arenaccia, nella zona della Ferrovia e di Poggioreale permane la presenza storica del clan CONTINI. Il sodalizio, nonostante sia stato oggetto, negli ultimi anni, di una incisiva azione di contrasto che ha portato a numerosi provvedimenti cautelari a carico di vertici e affiliati, eseguiti anche fuori Regione, continua a disporre di una rete organizzativa in grado di gestire attività illecite e di reinvestirne i proventi in iniziative imprenditoriali.

Nel quartiere San Ferdinando, zona Chiaia, permane l’operatività dei clan PICCIRILLO e STRAZZULLO, mentre a Posillipo, in forza del comune appoggio del clan LICCIARDI della Masseria Cardone, si registra una situazione di vicinanza tra il locale gruppo CALONE ed il gruppo GIANNELLI di Bagnoli, rimanendo comunque stabile il legame tra i CALONE e il clan PICCIRILLO della zona della Torretta.

10/08/2016

fonte:www.internapoli.it