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L’aggressione violenta all’avv. Mario Piccolino a Formia e la vicenda di “Ponza Nostra”

Ritenevamo che la vendetta fosse scattata per aver egli scritto sul suo portale Freevillage alcuni commenti sgraditi a qualcuno sull’assassinio del povero ragazzo di Scauri.

Fu la prima versione che analizzammo quando l’avv. Mario Piccolino ci chiamò, dopo poco ore dalla brutale aggressione subita, e lo raggiungemmo nel suo studio a Formia.

Lo trovammo in uno stato pietoso, con ancora il viso tumefatto e sanguinante. Era riverso su una sedia e riusciva a stento a parlare, ma ci disse che voleva vederci.

Con un cric gli avevano spaccato mezza fronte.

Ci descrisse le fattezze dell’aggressore e intuimmo chi potesse essere stato.

Le forze dell’ordine erano già state informate dell’accaduto.

Mai, però, saremmo arrivati a inquadrare l’aggressione dell’ambito delle vicende della “Ponza nostra”.

Noi eravamo arrivati a intuire qualcosa su quest’ultima storia e ci stiamo lavorando su nell’ambito di un’indagine che riguarda il sud pontino di cui abbiamo informato chi di dovere.

Ma non riuscivamo a capire le ragioni di tanta ferocia ai danni di Mario Piccolino che forse nemmeno conosceva la storia di Ponza.

Ed, invece, per uno scambio di persone, stavano letteralmente ammazzando una persona.

I carabinieri di Formia, comandati da un ufficiale che viene da Gela, dal fronte cioè, hanno capito, hanno ricostruito e, alla fine, hanno colpito giusto.

Complimenti e grazie.

Se sono vere le notizie riportate da qualche organo di stampa, ci sarebbero, in questa triste vicenda della “Ponza nostra”, nomi di politici e di taluni appartenenti alle forze dell’ordine.

Lasciamo stare questi ultimi perché dovremmo aprire un altro capitolo (anche per Fondi, nella relazione Damasco 2, troviamo qualche nome di persone con le stellette) e soffermiamoci, per ora, sui cosiddetti politici.

Li troviamo spesso in inchieste che riguardano anche soggetti in odor di mafia (Formia Connection, tanto per citarne una sola).

Aspettiamo, però, la decisione del Magistrato.