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La situazione a Formia e nel sud pontino é esplosiva.Ci stanno tutti i clan ed altri,finora non conosciuti,si stanno insediando sempre di più.Noi ci domandiamo cosa intende fare la Prefettura di Latina per far fronte a questa situazione drammatica .Ci domandiamo anche cosa discutono durante le riunioni del Comitato Provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico di Latina,presieduto dal Prefetto,se non viene adottato uno –uno solo – dei provvedimenti che servano a far fronte a tale situazione. Solo il furto al mercato e la rapina al distributore ????? Non vorremmo arrivare a concludere che la Prefettura di Latina non serve a niente sul fronte della prevenzione e repressione delle mafie e a vederci costretti a chiederne la chiusura.L’On.Colletti ha fatto nomi e cognomi e ha citato fatti avvenuti ed incontestabili.Non c’é stato un poliziotto,un carabiniere,un finanziere che siano andati a vedere.Una vergogna!!!!!

”Suvvia ,a chi volete prendere per il c………..,tutta la mafia a Fondi ed in provincia di Latina é rappresentata dai Tripodo e soci………….Sarebbe come dire che la camorra in Campania é rappresentata dai vari Schiavone,arrestati i quali essa é eliminata.In Campania si sta avanti al Lazio,quanto alla lotta alla criminalità organizzata,di almeno 20 anni.Si é arrivati ai livelli dei vari Cosentino e si va più in alto ancora.Perché a Latina tutto tace,tutto dorme,le inchieste non si fanno e quelle poche che si fanno vengono fatte da apparati giudiziari ed investigativi tutti venuti da fuori provincia?????????”. Questo il tema centrale intorno al quale si é sviluppato sabato sera ad Itri,durante la Festa del M5S del sud pontino, il dibattito con l’Associazione Caponnetto sulla mafia in provincia di Latina .

http://www.temporeale.info/26122/citta/golfo/itri/a-itri-la-prima-festa-del-movimento-5-stelle-del-sud-pontino.html

Un giorno ,prima o poi,qualcuno dovrà spiegarci quali sono le……”menti raffinate” che hanno brigato e brigano perché in terra “di Casale”,in provincia di Latina,tutto tace,tutto va bene madama la marchesa,dove i clan  possono indisturbati  fare e disfare,dove le poche inchieste fatte – la “Formia Connection”,le “Damasco” ecc”- si sono risolte in una bolla di sapone,la prima addirittura archiviata e la seconda risoltasi come tutti sanno,dove un capitano della Finanza si ammazza e si dice che era …..“depresso”,dove Carmine Schiavone parla di 30 “soldati pagati a 3 milioni al mese” e fornisce i numeri delle targhe dei camion che hanno trasportato i rifiuti tossici e nessuno nemmeno chiama i camionisti,alcuni dei quali di Itri e di Castelforte, per domandare ad essi chi ha commissionato i viaggi e dove hanno portato i rifiuti,dove non c’é nessuno che indaga sulle montagne di capitali investiti,dove l’On.Colletti,con altri deputati del M5S fa un’interrogazione citando nomi e cognomi di boss residenti ed operanti a Formia e dintorni e nessuno gli risponde,nessuno indaga.Niente di niente.

Qualcuno dovrà pure spiegarci perché i Prefetti,sempre di Latina, non emettono un’interdittiva antimafia e quando ne arriva uno che si azzarda,come Frattasi,a mettere le mani nella marmellata viene subito mandato via.

“Gira la faccia dall’altra parte e campi cent’anni”,sembra essere la regola che fa da sottofondo all’esistenza di uno…………”stato” che tale é solo sulla carta.

Terra di camorra,terra di mafia ,dove “la legalità é un optional”,come ha gridato un ex Presidente del TAR.

Terra di mafia dove dovrebbero essere mandati i migliori investigatori e ciò non avviene per mantenere in piedi apparati obsoleti e sistemi inefficaci.

Quando, per sbaglio, ne arriva qualcuno bravo si fa del tutto per mandarlo subito via.Magari anche facendo finta di promuoverlo,purchè sparisca e tutto torni come prima.

Questa é la provincia di Latina,alle porte della Capitale d’Italia!

Pubblicato in Articoli

Il quadro fosco che ci troviamo ad affrontare nel sud pontino( e nel Lazio)

Pubblicato 9 Settembre 2015 | Da 
E’ un quadro fosco quello che ci troviamo ad affrontare a Formia e più in generale nel sud pontino.
E dobbiamo farlo con la determinazione necessaria nelle occasioni di grave pericolosità perché,se non lo facciamo noi della Caponnetto,nessun altro é in grado di farlo.
Le inchieste giudiziarie finora fatte,quella  cosiddetta “Formia Connection” prima e le altre “Damasco” ,poi,che hanno riguardato Fondi e tutte le altre in corso o che dovrebbero essere fatte,mettono in evidenza una situazione incandescente  sulla quale  hanno acceso i riflettori anche l’on.Colletti e gli altri parlamentari del M5S con la loro interrogazione rimasta,purtroppo,ad oggi,senza alcun riscontro.
Ci troviamo di fronte ad un sistema marcio che vede ampie,diffuse e consolidate complicità fra pezzi della politica e delle istituzioni che rendono il clima della vivibilità civile insopportabile e,da cittadini figli di questo territorio,non possiamo e non dobbiamo  continuare a mostrarci indifferenti a quello che é successo e sta succedendo o,al massimo, ad adottare la politica dei cosiddetti  pannicelli caldi.
Noi abbiamo tentato di mandare un segnale di riscossa proponendo l’istituzione a Formia,la città del sud pontino più importante e simbolo dell’occupazione mafiosa,di un Osservatorio contro la criminalità.Un segnale,secondo le nostre intenzioni,parimenti simbolo di una volontà di resistenza dura.Subito é partito il contrattacco di chi ha guardato l’iniziativa come un pericolo per lo statu quo e qualcuno non ha voluto che in esso fossero coinvolte la magistratura e le forze dell’ordine,la cui presenza era per noi fondamentale per far sì che esso funzionasse come noi sognavamo.Nato,purtroppo,monco ,l’Osservatorio,il primo e finora unico nel Lazio,non é riuscito ad assolvere al ruolo che noi auspicavamo e,cioè,a quello di un motore di iniziative tendenti a migliorare e rendere un tantino efficace e dignitosa  la presenza e l’azione dello Stato contro le mafie.
Oggi ci si pone il problema di pronunciarci sull’utilità o meno di tale Osservatorio,un organismo nato dalle nostre intuizioni e che volevamo che fosse il capofila di tanti altri nel Lazio ed in Italia.
Quando diciamo che lo stato-mafia non é solo un fenomeno siciliano ma esteso dovunque!
Comunque,Osservatorio sì o Osservatorio no,la situazione é seria e noi siamo chiamati a prendere tutti coscienza della sua gravità.
Cercheremo di adottare,per quanto ci riguarda,i provvedimenti che riterremo opportuni al fine di creare le condizioni perché lo Stato-Stato reagisca in maniera adeguata per evitare un’imminente  sua  definitiva sconfitta  non solo in provincia di Latina ma nell’intero Lazio da parte delle mafie.
Pubblicato in Comunicati

Tutta la pericolosità esistente a Formia e nel sud pontino é messa ben in evidenza in questo articolo scritto su H24 Notizie nel 2013 da Adriano Pagano il quale riporta un’interrogazione,rimasta finora senza alcun riscontro,fatta dall’On.Colletti e da altri Parlamentari del M5S .Malgrado ciò nessun Prefetto di Latina,nessuna autorità giudiziaria o di polizia hanno adottato alcun provvedimento.Quando noi diciamo che é lo Stato che va messo sotto accusa per la sua inerzia,un’inerzia che ha consentito e consente il dilagare delle mafie sui territori !!!!! VERGOGNA !

Pubblicato 7 Settembre 2015 | Da 

Siamo ancora in attesa di conoscere la risposta del Ministro dell’Interno Alfano a questa interrogazione che riguarda il territorio di Formia e del sud pontino-Si vuole muovere o no?

Pubblicato 6 Settembre 2015 | Da admin3
INTERROGAZIONI.Siamo ancora in attesa da più di due anni di una risposta del Ministro dell’Interno Alfano a questa interrogazione parlamentare che riguarda Formia ed il sud pontino.Si vuole muovere o no?

FORMIA E CAMORRA, INTERROGAZIONE PARLAMENTARE AL GOVERNO LETTA

di 

gicoAGGIORNAMENTO – Il rapporto tra camorra e città di Formia finisce in Parlamento. E in particolare nelle segreterie del presidente del Consiglio Gianni Letta, del ministro dell’interno Angelino Alfano e del ministro della giustizia Annamaria Cancellieri, grazie ad una interrogazione parlamentare presentata dal deputato pentastellato Andrea Colletti, che ha incassato anche la sottoscrizione dei colleghi Tancredi Turco, Francesca Businarolo, Donatella Agostinelli, Alfonso Bonafede, Vittorio Ferraresi, Giulia Sarti.

LINK INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

L’allarme è chiaro: Formia è luogo di camorra. Formia e le sue dilaganti infiltrazioni criminali, ma non solo, perché si evidenzia anche il sopravvento della criminalità organizzata sulle altre città del sudpontino come Gaeta, Fondi, Itri e i business che in queste realtà proseguono quotidianamente. Esempio lampante, e solo per citare le ultime in ordine di tempo, sono le recenti due operazioni “Bad Brothers” e “Bad Brothers 2″ contro ingenti capitali criminali, di diverse decine di milioni di euro, appartenenti al clan Mallardo e a loro affiliati come, secondo i finanzieri del Gico di Roma, i fratelli Ascione, imprenditori formiani. E secondo i deputati del m5s che porteranno l’interrogazione in Parlamento, tutto grazie alla collaborazione della politica.

gico-GDF-DIA-DDA-MEPHISTO.ARRESTO“Da anni si assiste in tutto il Sudpontino – hanno sottolineato gli scriventi nel passaggio iniziale – al dilagare di fenomeni speculativi che hanno consentito una cementificazione selvaggia con frequenti fenomeni di abusivismo, grazie soprattutto a connessioni tra politica ed imprenditoria locale, in questo perverso intreccio hanno trovato e trovano terreno fertile le organizzazioni affaristico – malavitose provenienti dalla Campania e dalla Calabria interessate a partecipazioni economiche e speculazioni nel settore edile e turistico-commerciale per investire ingenti capitali di provenienza illecita. Ciò ha determinato un profondo inquinamento del tessuto imprenditoriale locale oramai sopraffatto o costretto a condividere attività con personaggi inquietanti. Segnali di tale grave deterioramento si colgono con mano in questo territorio, basta contare le innumerevoli operazioni di polizia dirette dalle Dda di Napoli e Roma che hanno posto sotto sequestro ingenti capitali mafiosi”.

Ma altrettanto chiaro e diretto il riferimento, o per meglio dire la goccia che ha fatto traboccare il vaso, relativamente a diversi recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolti, per usare le parole di Colletti, “esponenti di pericolosi clan”, protagonisti di aggressioni violente in pieno centro urbano.

parlamento_italiano“Certamente – si legge in un passaggio del documento – quanto di pericoloso è avvenuto in questi ultimi giorni a Formia, nel pieno di una chiacchierata campagna elettorale – vedere anche foto della figlia del boss dei Casalesi Katia Bidognetti insieme ad un importante esponente di un candidato di Formia – non lascia presagire nulla di buono in quanto ci sono tutti i presupposti a che nella cittadina tirrenica si scateni una guerra di camorra. Infatti qualche settimana fa’, in una rissa scoppiata fuori al bar Elsa, si sono affrontati esponenti dei clan Esposito-Giuliano da una parte e Bardellino dall’altra. Altra replica si è in seguito verificata davanti al bar Tirreno, nel fuggi fuggi generale, a colpi di sedie e bottiglie e con chi dice anche di aver intravisto la presenza di pistole. Certamente questa escalation di violenza tra i due agguerriti clan che a Formia hanno vari interessi economici – a tal proposito sarebbe opportuno controllare la sala Bingo locale che vede la presenza assidua del clan Esposito-Giuliano – potrebbe improvvisamente degenerare anche con uso di armi da fuoco, e quindi andrebbero messe in atto contro questi personaggi misure drastiche anche con allontanamento coatto da Formia e dal Sudpontino a causa della pericolosità sociale dei personaggi, nonché, dare impulso alle indagini patrimoniali atte ad evidenziare la illegittimità delle risorse accumulate”.

Intanto, per discutere nel merito dell’interrogazione, giovedì alle 17 presso l’archivio storico di Formia, il Movimento 5 Stelle di Formia e l’associazione Caponnetto hanno indetto una conferenza stampa.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Formia e camorra, pestaggio al bar Tirreno – 9 giugno -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Pestaggio tra clan rivali, Libera: “Formia non può stare a guardare” – 19 giugno -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Sequestro da 65 milioni di euro al clan Mallardo. A Fondi e Latina complessi residenziali e concessionarie auto – 19 giugno -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (“La camorra non perdona”, avvertimento sul muro di un bar a Penitro di Formia – 21 giugno -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Operazione” Bad Brothers 2″: duro colpo al clan Mallardo. Maxi sequestro di beni – 8 luglio -)

 

LA PROPOSTA: ”FORZE DELL’ORDINE IMPREPARATE, SERVE UN COMMISSARIATO UNICO”

*Cristiano Tatarelli*

Ma per ottenere la risposta immediata che i deputati del movimento cercano di avere, dietro sollecitazione dei colleghi formiani e dell’associazione Caponnetto, vengono fornite anche una serie di proposte concrete. Si vuole cioè avere una replica chiara, e per la precisione che dovrà essere fornita in forma scritta, dai ministri interpellati relativamente al piano di intervento che lo Stato intende attuare per fronteggiare il dilagare del crimine organizzato che si insidia nel tessuto economico e sociale di un territorio di oltre 100mila abitanti.

“In effetti – si legge nell’interrogazione – oramai il Sudpontino vede la presenza stabile di pericolosi clan a Formia come i Bardellino, gli Esposito – Giuliano, i Mallardo, i Moccia, i Casalesi, i Bidognetti, i Fabbrocino. A Gaeta, importante zona portuale, la presenza di Cosa Nostra è assicurata dal clan Nuvoletta, mentre a Fondi, l’importante mercato ortofrutticolo attrae l’interesse della Ndrangheta e del clan Schiavone – Mallardo. A Itri si conosce la presenza dei clan Mallardo, Fabbrocino e Schiavone, dediti particolarmente alla speculazione nel settore edile. Ma è tutto il territorio che va dal fiume Garigliano a Latina ad essere infestato dai clan di Camorra e Ndrangheta, oramai padroni del territorio. L’inesistente opera di contrasto messo in atto nella Provincia di Latina dalle forze dell’ordine locali, impreparate sotto il profilo delle indagini patrimoniali ad aggredire i capitali illeciti, oltreché orfane da poco di un valente funzionario di Polizia trasferito a Napoli, il dott. Tatarelli, ad aggredire i capitali illeciti, è aggravata dalla mal distribuzione delle esigue forze. Prendiamo la situazione della Polizia di Stato nel Golfo: esistono due commissariati tra Formia e Gaeta, con spreco di risorse. Sarebbe bene recepire la proposta dell’associazione Caponnetto di dar vita ad un distretto di polizia sotto la direzione di un funzionario unico, sopprimendo il commissariato di Gaeta così da aumentare il controllo sul territorio per stanare i capitali illeciti. Non di meno avrebbe la sua importanza affiancare nell’opera di investigazione della Dda di Roma anche le Procure di Latina e Cassino dotandole di codelega, articolo 51 comma 3 del codice di procedura penale, nella persecuzione di reati previsti dall’articolo 416 bis”

Pubblicato in Interrogazioni

Queste contenute nell’ interrogazione parlamentare dell’On.Colletti sono le direttrici di marcia che l’Associazione Caponnetto dovrà seguire a Formia ed in tutto il Basso Lazio.Alla situazione esposta vanno aggiunti i due episodi verificatisi in questi giorni a Formia:l’invio di pallottole alla poliziotta ed il messaggio minaccioso scritto su una tovaglia di un tavolo di un locale pubblico sempre a Formia.Va tenuto presente che né il Presidente del Consiglio ,né i Ministri dell’Interno e della Giustizia si sono degnati ,ad oggi ,di rispondere all’interrogazione che,peraltro,é stata sollecitata per ben due volte,ad aprile e ad ottobre del 2014..Gli iscritti all’Associazione Caponnetto sono tenuti,pertanto,a battere da oggi in avanti solamente sugli argomenti esposti,argomenti che,se non verranno risolti,renderanno vana ogni azione contro la criminalità organizzata non solo a Formia ma in tutto il Basso Lazio.

Pubblicato 2 Settembre 2015 | Da admin3

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01155

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 17

Seduta di annuncio: 46 del 04/07/2013

Firmatari

Primo firmatario: COLLETTI ANDREA 
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/07/2013

 

Destinatari

Ministero destinatario:

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

>MINISTERO DELL’INTERNO

>MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega

Delegato a rispondere

Data delega

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

04/07/2013

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

04/07/2013

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’INTERNO delegato in data 11/07/2013

Stato iter: 

IN CORSO

Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/04/2014

SOLLECITO IL 14/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01155

presentato da

COLLETTI Andrea

testo di

Giovedì 4 luglio 2013, seduta n. 46

COLLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
da anni si assiste in tutta la zona del Sud Pontino (Formia, Fondi, Sabaudia, Gaeta e dintorni) al dilagare di fenomeni speculativi che hanno consentito una cementificazione selvaggia e frequenti fenomeni di abusivismo agevolati dalle connessioni tra politica ed imprenditoria locale;
in questo intreccio hanno trovato e trovano terreno fertile le organizzazioni affaristico/malavitose campane e calabresi interessate ad investire ingenti capitali di provenienza illecita nel settore edile ed in quello turistico/commerciale;
in particolare, il territorio pontino è infestato da pericolosi clan criminali come i Bardellino, Esposito/Giuliano, Mallardo, Moccia, Casalesi, Bidognetti e Fabbrocino a Formia, il clan Nuvoletta di Cosa Nostra nella zona portuale di Gaeta, il clan Schiavone/Mallardo della ’Ndrangheta a Fondi, i clan Mallardo, Fabbrocino e Schiavone a Itri e il clanCava/Schiavone a Sabaudia;
si è dimostrata priva di efficacia l’opera di contrasto da parte delle forze dell’ordine locali, mal distribuite sul territorio ed impreparate a svolgere indagini patrimoniali per aggredire i capitali di origine illecita;
l’esistenza di due commissariati di polizia tra Formia e Gaeta, ad esempio, ha portato ad uno spreco di uomini e risorse che si potrebbero evitare istituendo – come proposto dall’Associazione Caponnetto – un unico distretto dotato di un’apposita squadra di polizia giudiziaria che consenta di aumentare i controlli sul territorio e contrastare il traffico di capitali illeciti;
sarebbe anche utile affiancare alla direzione distrettuale Antimafia (DDA) di Roma le procure  di Latina e Cassino dotandole della delega alle indagini ex articolo 51 comma 3-bis del Codice di procedura penale per la persecuzione dei reati di cui all’articolo 416-bis del Codice penale («Associazione di tipo mafioso»);
vi sono infatti i presupposti perché si scateni a Formia una guerra di camorra tra i clan Esposito/Giuliano o Bardellino, entrati in conflitto per motivi legati ad interessi economici concorrenti ed al massiccio traffico di stupefacenti praticato da entrambi nel Sud Pontino;
il rischio di una escalation di atti di violenza è molto elevato, come lasciano presagire le risse e gli avvertimenti di stile camorristico susseguitisi nelle ultime settimane di fronte ad alcuni bar della città, come riportato dalla stampa locale –:
se i Ministri, per quanto di propria competenza, intendono adottare con urgenza ogni misura di polizia idonea a prevenire un’eventuale guerra di camorra nella città di Formia e, più in generale, nel Sud Pontino, anche attraverso l’avvio di verifiche patrimoniali a tappeto e con l’ausilio di reparti specializzati quali i gruppi di investigazione sulla Criminalità organizzata (GICO) della Guardia di finanza;
se il Ministro dell’interno ritenga di approfondire la proposta dell’associazione Caponnetto circa la creazione di un unico distretto di polizia nel Golfo di Gaeta che unifichi le funzioni dei due commissariati attualmente esistenti per contrastare più efficacemente la criminalità organizzata;
se siano state avviate indagini in merito alle concessioni edilizie rilasciate dal comune di Itri e di quelle relative alla fascia costiera del comune di Fondi dagli anni 90 ad oggi, con riferimento di reati di riciclaggio e di intestazione fittizia di beni messi in passato sotto sequestro;
se sia nelle intenzioni del Ministro della giustizia sostenere con vigore l’estensione della delega alle procure di Latina e Cassino, ex articolo 51 comma 3-bis del codice di procedura penale, per la persecuzione dei reati di mafia. (4-01155)

Pubblicato in Documenti

.La situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza a Formia ed in provincia di Latina sempre più incandescente.La camorra e le altre organizzazioni criminali alzano il tiro e passano alle minacce.

Pubblicato 2 Settembre 2015 | Da admin3

Il Governo e l’intera classe politica dirigente della provincia di Latina debbono vergognarsi per non aver mai fatto niente in materia di sicurezza e lotta alle mafie sul territorio pontino. Questa interrogazione presentata dai Parlamentari del Movimento 5 Stelle su sollecitazione dell’Associazione Caponnetto porta la data del Luglio 2013.Era già un momento caldo per Formia in quanto davanti a Bar della città si fronteggiavano elementi di clan avversari a suon di sediate  ed altro. Da allora sono passati quasi 2 anni è nulla è successo nell’azione di contrasto da parte delle istituzioni, né tanto meno il Ministero dell’Interno ha risposto ai Parlamentari per rendere note le azioni di contrasto intraprese.Di risposta sono arrivate le minacce a giudici del Tribunale di Latina,invio di pallottole dirette ad un poliziotto di Formia che ora rischia il trasferimento per………….”ragioni di sicurezza” ed altro ancora

Pubblicato 2 Giugno 2015 | Da admin3

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01155

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 17

Seduta di annuncio: 46 del 04/07/2013

Firmatari

Primo firmatario: COLLETTI ANDREA 
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/07/2013

 

Destinatari

Ministero destinatario:

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Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega

Delegato a rispondere

Data delega

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

04/07/2013

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

04/07/2013

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’INTERNO delegato in data 11/07/2013

Stato iter: 

IN CORSO

Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/04/2014

SOLLECITO IL 14/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01155

presentato da

COLLETTI Andrea

testo di

Giovedì 4 luglio 2013, seduta n. 46

COLLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
da anni si assiste in tutta la zona del Sud Pontino (Formia, Fondi, Sabaudia, Gaeta e dintorni) al dilagare di fenomeni speculativi che hanno consentito una cementificazione selvaggia e frequenti fenomeni di abusivismo agevolati dalle connessioni tra politica ed imprenditoria locale;
in questo intreccio hanno trovato e trovano terreno fertile le organizzazioni affaristico/malavitose campane e calabresi interessate ad investire ingenti capitali di provenienza illecita nel settore edile ed in quello turistico/commerciale;
in particolare, il territorio pontino è infestato da pericolosi clan criminali come i Bardellino, Esposito/Giuliano, Mallardo, Moccia, Casalesi, Bidognetti e Fabbrocino a Formia, il clan Nuvoletta di Cosa Nostra nella zona portuale di Gaeta, il clan Schiavone/Mallardo della ’Ndrangheta a Fondi, i clan Mallardo, Fabbrocino e Schiavone a Itri e il clan Cava/Schiavone a Sabaudia;
si è dimostrata priva di efficacia l’opera di contrasto da parte delle forze dell’ordine locali, mal distribuite sul territorio ed impreparate a svolgere indagini patrimoniali per aggredire i capitali di origine illecita;
l’esistenza di due commissariati di polizia tra Formia e Gaeta, ad esempio, ha portato ad uno spreco di uomini e risorse che si potrebbero evitare istituendo – come proposto dall’Associazione Caponnetto – un unico distretto dotato di un’apposita squadra di polizia giudiziaria che consenta di aumentare i controlli sul territorio e contrastare il traffico di capitali illeciti;
sarebbe anche utile affiancare alla direzione distrettuale Antimafia (DDA) di Roma le procedure di Latina e Cassino dotandole della delega alle indagini ex articolo 51 comma 3-bis del Codice di procedura penale per la persecuzione dei reati di cui all’articolo 416-bis del Codice penale («Associazione di tipo mafioso»);
vi sono infatti i presupposti perché si scateni a Formia una guerra di camorra tra i clan Esposito/Giuliano o Bardellino, entrati in conflitto per motivi legati ad interessi economici concorrenti ed al massiccio traffico di stupefacenti praticato da entrambi nel Sud Pontino;
il rischio di una escalation di atti di violenza è molto elevato, come lasciano presagire le risse e gli avvertimenti di stile camorristico susseguitisi nelle ultime settimane di fronte ad alcuni bar della città, come riportato dalla stampa locale –:
se i Ministri, per quanto di propria competenza, intendono adottare con urgenza ogni misura di polizia idonea a prevenire un’eventuale guerra di camorra nella città di Formia e, più in generale, nel Sud Pontino, anche attraverso l’avvio di verifiche patrimoniali a tappeto e con l’ausilio di reparti specializzati quali i gruppi di investigazione sulla Criminalità organizzata (GICO) della Guardia di finanza;
se il Ministro dell’interno ritenga di approfondire la proposta dell’associazione Caponnetto circa la creazione di un unico distretto di polizia nel Golfo di Gaeta che unifichi le funzioni dei due commissariati attualmente esistenti per contrastare più efficacemente la criminalità organizzata;
se siano state avviate indagini in merito alle concessioni edilizie rilasciate dal comune di Itri e di quelle relative alla fascia costiera del comune di Fondi dagli anni 90 ad oggi, con riferimento di reati di riciclaggio e di intestazione fittizia di beni messi in passato sotto sequestro;
se sia nelle intenzioni del Ministro della giustizia sostenere con vigore l’estensione della delega alle procure di Latina e Cassino, ex articolo 51 comma 3-bis del codice di procedura penale, per la persecuzione dei reati di mafia. (4-01155)

Classificazione EUROVOC:

GEO-POLITICO:

FONDI,LATINA – Prov,LAZIO, LATINA,LATINA – Prov,LAZIO

EUROVOC :ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01155

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 17

Seduta di annuncio: 46 del 04/07/2013

Firmatari

Primo firmatario: COLLETTI ANDREA 
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/07/2013

 

Destinatari

Ministero destinatario:

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Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega

Delegato a rispondere

Data delega

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

04/07/2013

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

04/07/2013

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’INTERNO delegato in data 11/07/2013

Stato iter: 

IN CORSO

Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/04/2014

SOLLECITO IL 14/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01155

presentato da

COLLETTI Andrea

testo di

Giovedì 4 luglio 2013, seduta n. 46

COLLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
da anni si assiste in tutta la zona del Sud Pontino (Formia, Fondi, Sabaudia, Gaeta e dintorni) al dilagare di fenomeni speculativi che hanno consentito una cementificazione selvaggia e frequenti fenomeni di abusivismo agevolati dalle connessioni tra politica ed imprenditoria locale;
in questo intreccio hanno trovato e trovano terreno fertile le organizzazioni affaristico/malavitose campane e calabresi interessate ad investire ingenti capitali di provenienza illecita nel settore edile ed in quello turistico/commerciale;
in particolare, il territorio pontino è infestato da pericolosi clan criminali come i Bardellino, Esposito/Giuliano, Mallardo, Moccia, Casalesi, Bidognetti e Fabbrocino a Formia, il clan Nuvoletta di Cosa Nostra nella zona portuale di Gaeta, il clan Schiavone/Mallardo della ’Ndrangheta a Fondi, i clan Mallardo, Fabbrocino e Schiavone a Itri e il clan Cava/Schiavone a Sabaudia;
si è dimostrata priva di efficacia l’opera di contrasto da parte delle forze dell’ordine locali, mal distribuite sul territorio ed impreparate a svolgere indagini patrimoniali per aggredire i capitali di origine illecita;
l’esistenza di due commissariati di polizia tra Formia e Gaeta, ad esempio, ha portato ad uno spreco di uomini e risorse che si potrebbero evitare istituendo – come proposto dall’Associazione Caponnetto – un unico distretto dotato di un’apposita squadra di polizia giudiziaria che consenta di aumentare i controlli sul territorio e contrastare il traffico di capitali illeciti;
sarebbe anche utile affiancare alla direzione distrettuale Antimafia (DDA) di Roma le procedure di Latina e Cassino dotandole della delega alle indagini ex articolo 51 comma 3-bis del Codice di procedura penale per la persecuzione dei reati di cui all’articolo 416-bis del Codice penale («Associazione di tipo mafioso»);
vi sono infatti i presupposti perché si scateni a Formia una guerra di camorra tra i clan Esposito/Giuliano o Bardellino, entrati in conflitto per motivi legati ad interessi economici concorrenti ed al massiccio traffico di stupefacenti praticato da entrambi nel Sud Pontino;
il rischio di una escalation di atti di violenza è molto elevato, come lasciano presagire le risse e gli avvertimenti di stile camorristico susseguitisi nelle ultime settimane di fronte ad alcuni bar della città, come riportato dalla stampa locale –:
se i Ministri, per quanto di propria competenza, intendono adottare con urgenza ogni misura di polizia idonea a prevenire un’eventuale guerra di camorra nella città di Formia e, più in generale, nel Sud Pontino, anche attraverso l’avvio di verifiche patrimoniali a tappeto e con l’ausilio di reparti specializzati quali i gruppi di investigazione sulla Criminalità organizzata (GICO) della Guardia di finanza;
se il Ministro dell’interno ritenga di approfondire la proposta dell’associazione Caponnetto circa la creazione di un unico distretto di polizia nel Golfo di Gaeta che unifichi le funzioni dei due commissariati attualmente esistenti per contrastare più efficacemente la criminalità organizzata;
se siano state avviate indagini in merito alle concessioni edilizie rilasciate dal comune di Itri e di quelle relative alla fascia costiera del comune di Fondi dagli anni 90 ad oggi, con riferimento di reati di riciclaggio e di intestazione fittizia di beni messi in passato sotto sequestro;
se sia nelle intenzioni del Ministro della giustizia sostenere con vigore l’estensione della delega alle procure di Latina e Cassino, ex articolo 51 comma 3-bis del codice di procedura penale, per la persecuzione dei reati di mafia. (4-01155)