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La situazione a Fondi

NESSUNO PUO’ ACCUSARCI DI ESSERE “CONTRO” LE ISTITUZIONI. ANZI! LA PARTE SANA DI QUESTE SA MOLTO BENE QUELLO CHE NOI FACCIAMO IN LORO DIFESA, ESPONENDOCI E TALVOLTA PAGANDO PREZZI ALTI. VOGLIAMO SOLO CHE SPARISCANO SACCHE DI INEFFICIENZA E ANOMALIE

Ritorna il “caso” Fondi. Un “caso” emblematico del “come” certe cose nel nostro Paese non vanno come dovrebbero andare.

Nel nostro “blitz” all’interno del MOF di qualche settimana fa, in occasione di una trasmissione di RAI3 alla quale siamo stati invitati a partecipare, abbiamo avuto modo di ascoltare le dichiarazioni dell’amministratore delegato del mercato il quale ha detto di aver avvisato chi di dovere negli anni 2000 di certe presenze sospette. A nostra domanda, egli ci ha specificato a “chi” si rivolse.

Ieri sera, però, durante la trasmissione “Monitor” di Laziotv, egli è stato più chiaro ed ha citato espressamente “la Tenenza (si tratta, invece, della Compagnia) dei Carabinieri di Gaeta e la Prefettura di Latina”. Dell’epoca, ovviamente, non di ora.

Bene. Noi non sappiamo quello che fecero i responsabili di allora di questi due organismi, ma, stando alla situazione attuale, presumiano che essi non fecero abbastanza.

Il discorso è tutto qua.

Noi riteniamo che se si è arrivati alla situazione attuale vuol dire che lo Stato non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare per bloccare l’avanzata delle mafie sul nostro territorio.

Ci sono state grosse responsabilità da parte di taluni che vanno individuate e punite, ad evitare generalizzazioni che diventerebbero esiziali per l’immagine e la credibilità delle intere istituzioni.

Responsabilità oggettive e soggettive.

Il discorso della Procura della Repubblica, in primis, di Latina.

Non vogliamo infierire, per l’amor di Dio.

Ma abbiamo sentito troppe volte dichiarazioni che ci hanno sconcertato, spesso in disaccordo con quanto scrivevano organi investigativi e giudiziari superiori ed autorevoli come la DNA, la DIA, le DDA e quante altre.

Dichiarazioni rilasciate alla stampa, in una trasmissione importante come quella che la RAI promosse, nella rubrica “Percorsi” all’interno dell’ex stabilimento della Miralanza a Pontinia ed alla quale partecipammo anche noi, in ogni occasione insomma.

La mafia in provincia di Latina non c’è, si è sempre sostenuto.

Contro ogni evidenza.

Non vogliamo, inoltre, ricordare ancora una volta quanto hanno scritto i magistrati della DDA a proposito di certe indagini fatte in provincia di Latina, nè la storia della “talpa” di cui si sta occupando – pare – la Procura di Perugia.

Storie passate che speriamo che con la “nuova” Procura non si ripetano più.

Ma il problema è più complesso e riguarda anche le forze dell’ordine, oltre alla magistratura.

Per non parlare della classe dirigente politica che andrebbe tutta sostituita (ma questo è un discorso a parte).

C’è un’arretratezza culturale veramente inquietante nella lettura dei fatti.

Si pensa e si dice ancora – ed è quasi corale questa interpretazione – che con un rafforzamento degli organici il problema può essere risolto.

Non si capisce e non si vuole capire che le forze dell’ordine in provincia di Latina hanno i numeri sufficienti e, anzi, dovrebbero essere riorganizzate e, in qualche situazione, ridimensionate o, comunque, meglio utilizzate.

Il problema non è numerico, ma QUALITATIVO.

Ma c’è qualcuno che pensa ancora che se a Fondi ci fossero stati più uomini e donne in divisa, il problema non si sarebbe posto?

Ma se proprio nei giorni scorsi, parlando degli attentati a rappresentanti delle forze dell’ordine a Fondi, proprio noi abbiamo sostenuto che si tolgono dal servizio i migliori!

I delinquenti sparano o bruciano le macchine dei migliori carabinieri, poliziotti, finanzieri e i Comandi che fanno: mandano via le vittime o le assegnano a servizi sedentari ed interni!!!?

Chi resta così in quelli operativi???

Sono anni che stiamo sostenendo invano che manca il lavoro di intelligence.

Sono anni che stiamo sostenendo che in zone infestate dalle mafie non si mandano comandanti e dirigenti inesperti e di primo pelo.

Sono anni che stiamo parlando di un fatto che, se vero, è sconvolgente.

Nel 2000 o giù di lì la Polizia di Fondi avrebbe individuata nel garage di un pregiudicato un’autovettura di un importantissimo Ente.

Fu redatta, sempre se la notizia è fondata, un’informativa? E a chi fu mandata? Fu informata la DDA?

Si è indagato sull’attentato a Savani Giuseppe, un sindacalista nel MOF? Sono stati in dividuati e puniti esecutori e mandanti?

Perché si è suicidato il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza Capitano Fedele Conti?

Perché in provincia di Latina la Guardia di Finanza fa poche indagini di carattere patrimoniale, al contrario di quanto si sta facendo in quella di Frosinone da quando è arrivato il Col. Salato?

Perché a Fondi ci sono sottufficiali della Guardia di Finanza da 20 anni e non si effettua alcun ricambio di personale?

Ora finalmente va via da Fondi il tenente ed arriva il capitano. Viene dall’accademia.

Ma non basta perché non è accettabile il fatto che ci siano marescialli che stanno a Fondi da 20 anni.

Avanti, allora, con un cambiamento radicale.

Il ruolo importantissimo della Guardia di Finanza.

Su un territorio infestato dalle mafie la guerra alle mafie va fatta sul piano economico.

Come sta facendo in provincia di Frosinone il Colonnello Salato che ha cominciato il suo lodevole lavoro indagando sull’elenco dei proprietari dei suv e dei mercedes.

Cose che non vengono fatte in provincia di Latina dove di indagini sull’origine e sulla tracciabilità dei capitali e dei patrimoni, di compravendite immobiliari e di terreni e di quant’altro non se ne parla.