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La “scomodità” dell’Associazione Caponnetto.

LA ” SCOMODITA’ ” DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO
L’impegno che noi richiediamo ai nostri iscritti è gravoso ed eccezionale.
Ce ne rendiamo conto perfettamente e non tutti sono disposti a farsene carico.
Ma ce lo impongono le circostanze e la situazione in cui ci troviamo.
Una situazione drammatica, oltremodo seria, che sta minando le basi stesse della nostra convivenza civile e della democrazia.
Gli attacchi feroci che sta subendo il nostro Presidente onorario Dr. Antonio Esposito in questi giorni sono la dimostrazione più lampante della drammaticità e della pericolosità di tale situazione.
Le notizie che ci pervengono, inoltre, da vari territori del Paese in cui abitano i nostri iscritti e simpatizzanti ci fanno essere sempre più preoccupati.
Le mafie -le mafie, non la mafia – controllano ormai buona parte della nostra economia, della politica e delle nostre stesse istituzioni.
Il Potere è in gran parte nelle loro mani.
E non ci sono differenze ideologiche, di bandiere, di parte, che possano frenarne la loro azione che tende alla conquista definitiva del Potere assoluto.
La corruzione è la loro arma vincente e sono pochi, sempre di meno, coloro che hanno la forza morale per restare fedeli ai principi della giustizia e del bene comune.
Sempre di meno perché, grado a grado, i più fragili – che sono la maggioranza in un Paese in piena e gravissima crisi economica, morale, culturale e civile – cedono, crollano.
In tutto ciò vanno cercate le ragioni del nostro rigore morale ed operativo.
Il declamare, il raccontare cose del passato, il limitarsi alla genericità, il nascondersi dietro il saputo, il noto e lo stranoto, senza introdurre alcun elemento innovativo, rivoluzionario, il moderno e l’efficace, non contribuisce ad intaccare minimamente lo strapotere mafioso, il sistema mafioso.
Se continuiamo così non andremo da nessuna parte e la nostra corsa verso il baratro sarà inarrestabile, irreversibile.
Da qui la necessità impellente di cambiare rotta, di rendere la nostra azione sempre più efficace, moderna, adeguata ai tempi ed alle circostanze.
Le nostre impostazioni, le nostre metodologie di azione, il nostro operare al di fuori degli schematismi tradizionali, senza pregiudizi
di natura politica o personali, la nostra libertà da tutto e da tutti ci hanno posto su un crinale molto delicato ed anche pericoloso.
Da una parte ci hanno fatto conquistare consenso ed apprezzamento dalla parte sana del Paese che sempre di più ci mostra la sua vicinanza e la sua solidarietà, dall’altra, però, ci hanno procurato tanta avversione, tanta inimicizia, tanto odio da parte di chi pensa al proprio “io”, ai propri interessi, politici o personali, al proprio “apparire”.
Abbiamo subito nei 15 anni della nostra vita di tutto:
insulti, dileggio, minacce, denunce, tradimenti, tentativi di delegittimazione, di strumentalizzazione politica e anche di infiltrazione da parte di boss.
Siamo andati avanti, grazie al sacrificio personale, anche economico, di pochi di noi.
Ed oggi siamo qua, sempre più forti, apprezzati dalle persone oneste e la nostra più grossa soddisfazione è quando Magistrati, alti Ufficiali e Dirigenti delle forze di polizia, giornalisti d’inchiesta, comuni cittadini, che sanno quello che noi facciamo e produciamo, ci incoraggiano ad andare avanti.
Ci sono stati alti Magistrati ed alti Ufficiali che ci hanno detto e ci dicono spesso: “Se non ci fosse l’Associazione Caponnetto bisognerebbe crearla”.
Il risultato di talune nostre iniziative è in taluni atti giudiziari, in alcune ordinanze di custodia cautelare nelle quali il nome dell’Associazione Caponnetto figura in tutta evidenza.
E’ il nostro orgoglio, anche se siamo consapevoli della pericolosità del nostro modo di agire.
Ma noi siamo nati per fare gli interessi non personali e nemmeno politici di una parte o dell’altra, ma del Paese, dello Stato di diritto, dei cittadini onesti.
Lavoriamo e vogliamo lavorare sempre di più a supporto di quelle parti sane della Magistratura e delle Forze dell’ordine che sono fedeli al giuramento fatto di servire il Popolo e lo Stato di diritto e stanno in prima linea nel combattere contro l’illegalità e le mafie.
Con i fatti e non con le chiacchiere.
Quei magistrati e quelle forze dell’ordine hanno bisogno, per fare un lavoro efficace, di nomi e cognomi, suggerimenti, proposte, piste investigative, non di rievocazioni del passato, di analisi generiche, elucubrazioni sociologiche o storiche.
Queste ultime cose si fanno nei salotti e non in trincea dove noi operiamo e vogliamo operare.
Ecco perché noi parliamo di QUALITA’, di INDAGINE, di DENUNCIA, le nostre parole d’ordine.
Non siamo nè vogliamo essere elitari, non ci riteniamo i migliori della classe.
Siamo rispettosi di tutto e di tutti.
Non si sentirà mai dalle nostre bocche una sola parola denigratoria nei confronti di tizio o caio.
E’ nel nostro stile di vita, nella nostra storia associativa e, se me lo consentite, anche personale.
Pulizia, rigore morale, serietà, coraggio, praticità, operatività ed efficacia nell’azione.
Il nostro distintivo.
Quello dell’Associazione Caponnetto, un’associazione che si ispira ad un grande Magistrato e che vede alla sua testa un altro grande Magistrato.