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La Regione Lazio ha istituito il Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi

Parco dei Monti Ausoni e lago di Fondi, approvata la legge istitutiva

19/11/08 – Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza la legge che istituisce il Parco naturale regionale dei Monti Ausoni e lago di Fondi nonché l’ente di gestione del parco stesso che amministrerà anche il monumento naturale Tempio di Giove Anxur. Il sì è arrivato al termine di un lungo e animato dibattito durante il quale l’Assemblea è stata presieduta da Guido Milana e dal vice presidente Carlo Lucherini.

Il parco, che si estende fra le Province di Frosinone e Latina, comprende parte dei Comuni di Amaseno, Monte S. Biagio, Castro dei Volsci, Pastena, Roccasecca dei Volsci, Sonnino, Terracina, Vallecorsa, Lenola, Fondi e include anche i monumenti naturali di Campo Soriano e Acquaviva – Cima del Monte – Quercia del Monaco.

“Si tratta di una proposta dell’allora assessore regionale Angelo Bonelli portata avanti con convinzione dall’assessore Filiberto Zaratti – ha ricordato Claudio Moscardelli (Pd) – con cui trova finalmente risposta la richiesta che associazioni ambientaliste locali hanno inoltrato. Si tratta di un grande risultato per i territori del basso Lazio – ha detto Moscardelli – Viene istituito un parco di oltre 12 mila ettari che comprende il territorio di 9 Comuni: un’area protetta dall’eccezionale valenza storico-culturale e ambientale. Scommettiamo in questo modo sullo sviluppo sostenibile, durevole e all’insegna della legalità. E’ stato scongiurato il rischio di una lottizzazione di 30 mila metri cubi nella zona del Lago di Fondi”.

I Monti Ausoni rappresentano la dorsale appenninica più vicina alla costa di tutto l’Appennino laziale ed insieme ai Monti Lepini e Aurunci si configurano come aree protette di interesse regionale, già individuate nello Schema di Piano regionale dei parchi e delle riserve del ’93, come nello Schema di Piano erano indicate altre aree pure inserite nel nuovo Parco meritevoli di valorizzazione, salvaguardia e conservazione, quali il Monte delle Fate (punto di massima elevazione dei Monti Ausoni con i suoi 1090 metri), la Sughereta Valle Marina, la Sughereta e sorgente San Vito, il Monte Cavilli e Piana di Ambrifi, nonché altre aree già individuate dalla Direttiva Comunitaria Habitat.

La proposta di legge ha suscitato un vivace dibattito in Aula. Romolo Del Balzo (F.I.-Pdl) ha criticato la mancata consultazione preventiva con gli enti locali. Domenico Di Resta (Pd) ha quindi ribattuto: “Questa legge giunge a conclusione di un lavoro che dura ormai da anni e che ha visto il territorio protagonista. Invito il consigliere Del Balzo a leggere i documenti firmati anche dai Comuni governati dal centro destra, escluso quello di Fondi. Le associazioni ambientaliste e quelle venatorie hanno firmato insieme osservazioni che sono state recepite. La proposta di legge è stata approvata dai consiglieri di opposizione in Commissione. Dove sta questo strappo di cui parla Del Balzo? Ci sono addirittura proposte di ampliamento che vengono non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione”.

Per il capogruppo di F.I.-Pdl Alfredo Pallone “tutta una serie di leggi non sono state ottemperate. Nella Regione Lazio non è mai stato approvato un Piano generale dei parchi del Lazio. Le concertazioni non vengono fatte con le associazioni”. Pallone ha poi contestato l’eccessiva estensione del Parco, definito lo Yellowstone del Lazio.

“Se si istituisce un parco è perché una larghissima maggioranza di quelle comunità locali lo vogliono – ha risposto Enrico Fontana, capogruppo dei Verdi – Inoltre, i parchi possono essere degli straordinari presidi di legalità contro le infiltrazioni criminali, evitano manovre speculative. L’istituzione di un parco, infine, può determinare l’afflusso di nuove risorse in quei territori, e quindi ci guadagnano tutti”.

Ribadendo di esser contrario all’istituzione del Parco, Franco Fiorito (An-Pdl) ha dichiarato: “Noi proponiamo almeno di unificare tutti gli enti di gestione dei parchi e delle riserve del basso Lazio, per avere un organismo meno costoso e più efficiente”.

Nel corso del dibattito hanno preso la parola anche i consiglieri di opposizione Luigi Celori (An-Pdl), Massimiliano Maselli (F.I.-Pdl), Nicola Palombi (F.I.-Pdl), Antonio Cicchetti (An-Pdl) e Fabrizio Cirilli (Gruppo Misto) che ha votato a favore della legge. E inoltre i consiglieri della maggioranza Luisa Laurelli (Pd), Wanda Ciaraldi (Pd), Anna Evelina Pizzo (Prc), Antonietta Brancati (Repubblicani, Liberali e Riformatori), Claudio Bucci (Idv), presidente della commissione Ambiente, e Massimo Pineschi (Lista civica Marrazzo-Pd) per il quale “l’approvazione di questa legge è un segnale di compattezza di questa maggioranza”.

Aldo Forte, capogruppo Udc, dichiarando il voto a favore, ha detto: “questa è una risposta di tutela di quel territorio non contro ma a favore degli enti locali. I parchi non possono essere visti in questa Regione come un peso, ma devono anzi essere una risorsa”.

L’assessore all’Ambiente Filiberto Zaratti (Verdi) ha infine replicato: “Le comunità locali sono state tutte consultate così come prevede la legge, e per la prima volta nella nostra Regione l’intero numero delle comunità, tutti i comuni, ad esclusione di Fondi, hanno approvato la proposta. Le loro osservazioni sono state tutte accolte”. L’assessore ha poi aggiunto che gran parte del territorio interessato è già vincolato, “istituire il parco – ha spiegato -significa essere all’interno di flussi di finanziamenti pubblici destinati alle aree protette. Questa è un’occasione per quelle zone e quelle popolazioni affinché si metta in moto un circuito virtuoso di sviluppo sostenibile”. Riguardo la proposta di accorpamento dei vari enti di gestione avanzata dal consigliere Fiorito, l’assessore ha detto che lavorerà all’ipotesi, per tutte le piccole aree protette. “Questa legge – ha concluso – è merito delle associazioni e dei cittadini che per anni si sono battuti per questo risultato”.

E’ stato inoltre approvato a maggioranza un ordine del giorno presentato dai consiglieri Forte, Cirilli, Di Resta e Moscardelli che impegna la Giunta a decidere la sede del costituendo Ente parco in base a due criteri: il comune che avrà conferito una parte percentualmente significativa del proprio territorio al Parco e il comune che avrà apportato al Parco il maggior numero di siti di interesse comunitario (S.I.C.) e di zone di protezione speciale (Z.P.S.).

(tratto dal sito del Consiglio Regionale del Lazio)