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La Regione Lazio ha abrogato la legge di tutela delle coste marine e delle rive dei laghi. Un regalo al partito del cemento

Un altro scossone alla tutela del territorio: abrogata la legge regionale numero 30 del 1974, ovvero la disciplina per la salvaguardia delle coste marine e delle rive dei laghi. E chi lo avrebbe mai detto? Beh, qualche politico deve averlo prima pensato e poi fatto, dal momento che l’ articolo 42 del Piano Casa, pubblicato sul Burl del 27 agosto scorso, è chiaro ed inequivocabile: la legge regionale del 2 luglio 1974 (di salvaguardia per l’ esecuzione di costruzioni ed opere lungo le coste marine e le rive dei laghi nonché in alcuni territori della Regione) è abrogata. Peccato che chi predica allo scandalo per molto meno, stavolta sia rimasto muto. Una distrazione politica dell’ opposizione? Non sarà né la prima nell’ ultima, soprattutto quando c’ è di mezzo il mattone.
La prima botta era arrivata a Fondi, in concomitanza con il sequestro del Camping Sant’ Anastasia ad aprile 2011: il Consiglio comunale di Fondi trascorse una notte in aula per approvare, con consenso trasversale, la cosiddetta delibera salva campeggi. Poi in Regione il clamoroso comma 153, inserito ad inizio agosto nel maxi emendamento della legge sull’ assestamento di bilancio. Un passaggio tutt’ altro che trascurabile dal momento che ridimensiona notevolmente i vincoli oggettivi e soggettivi per l’ edificazione delle aree agricole. Ed ora la sorpresa del Piano Casa. Per scartare il «regalo» della maggioranza di Renata Polverini occorre andare fino in fondo, giù giù alla legge numero 10 del 13 agosto scorso. L’ abrogazione della legge per la tutela delle coste marine e delle rive dei laghi è praticamente l’ ultimo articolo. In provincia pontina, proprio in virtù della legge del ‘ 74, in tanti hanno avuto a che fare con un sequestro edilizio e con relativi procedimenti penali. Possiamo citare qualche esempio: il complesso «Rosa dei venti» a Fondi, ancora a rischio confisca, il «Green Village» a Terracina, il cui sequestro è stato confermato anche in Cassazione, la vicina villa del geometra comunale di San Felice Circeo avvolta dai sigilli proprio per la violazione della legge oggi abrogata, tre residenze sul lungomare delle dune di Sabaudia e chissà quanti altri casi. La Regione si è spesso espressa con pareri favorevoli alle edificazioni lungo le coste, sostenendo il superamento della norma con i Ptp. Ma ogni volta che la questione è finita in Cassazione la Suprema corte ha confermato che l’ eventuale abrogazione doveva avvenire in maniera diretta. Ora alla Pisana ci hanno pensato con il Piano Casa.

R. C.