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La “qualità” dei vertici centrali e territoriali degli apparati dello Stato. E’ forse, questo, il problema più importante che un’Associazione antimafia seria ha il DOVERE, oltre che il DIRITTO, di affrontare e di fare del tutto per risolverlo

UN ARGOMENTO IMPORTANTE DA METTERE ALL’ORDINE DEL GIORNO:
LA “QUALITA'” DEI VERTICI LOCALI E CENTRALI DEGLI APPARATI IMPORTANTI DELLO STATO
Si tratta di un argomento delicato e complesso e che, pertanto, va affrontato con estrema serietà e senza cedere alla tentazione di generalizzazioni che sarebbero ingiuste e fuori luogo.
Ciò in quanto ci sono magistrati bravi e preparati come anche il contrario di ciò, come pure ci sono ufficiali e funzionari bravi ed altri che non lo sono affatto.
Il discorso riguarda, quindi, le persone e non le istituzioni in quanto tali, il singolo magistrato e non la Magistratura, il singolo poliziotto, il carabiniere ed il finanziere e non la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri o la Guardia di Finanza, il singolo Prefetto e non lo Stato in quanto tale.
Ma il problema esiste ed è veramente serio e diffuso e noi che ce lo troviamo davanti in continuazione per il tipo di antimafia che
facciamo – quella dei fatti e non delle chiacchiere – abbiamo l’obbligo di cominciarlo ad affrontare
Si tratta, quindi, di materia con la quale dobbiamo cimentarci in quanto un’associazione antimafia seria ha l’obbligo di valutare bene con chi essa ha a che fare, come funzionano gli apparati dello Stato, se fanno o non fanno il loro dovere, se si comportano correttamente o meno, perché non è detto che per il solo fatto che una persona indossi una divisa o una toga essa sia una persona perbene.
Può anche non esserlo e di questi casi si potrebbe scrivere un elenco senza fine.
Quanti servitori dello Stato infedeli ci sono stati, ci sono e ci saranno?
Molte volte dalle province ci chiedono notizie circa le qualità morali e professionali di persone che lo Stato manda a dirigere importanti uffici nelle periferie.
I nostri amici nei territori ci chiedono se il tale funzionario o dirigente è bravo o meno, se il tale Comandante è valido o meno, se il tale magistrato fa il proprio dovere e se è una persona capace.
Alcune volte le informazioni che assumiamo e che ci vediamo costretti a trasmettere ai nostri
amici che ce le hanno richieste al riguardo non sono positive.
Qualcuno ci potrebbe accusare di essere dei pignoli alla ricerca continua degli aspetti negativi, ma un’Associazione come la nostra ha il dovere morale e non solo di sapere cosa cova negli ambienti con i quali essa ha l’obbligo di venire a contatto ed, eventualmente, collaborare.
Se io mi trovo sulla stessa barca con un’altra persona, ho il dovere, oltre che il diritto, di conoscerla bene, ad evitare il rischio che io voglia dirigermi a nord e quella a sud.
Io debbo sapere se ho a che fare con un servitore dello Stato fedele o infedele.
Ne ho il diritto perché debbo sapere, se le trasmetto una notizia delicata, quale uso quella persona ne faccia, corretto o meno.
Come ho il diritto di sapere, prima di imbarcarmici insieme, se quella persona ha la volontà e le capacità di condividere con me una navigazione perigliosa o vuole limitarsi, invece, a farne una semplicemente sottocosta.
In previsione di un esame approfondito di tale argomento, che dovremo iniziare a breve, invitiamo sin d’ora tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a cominciare a raccogliere tutti gli
elementi utili e tali da consentirci l’individuazione e l’indicazione anche di possibili soluzioni a un problema che è forse il più importante ai fini di un’efficace azione di lotta alle mafie.
Senza uno Stato efficiente e sano è inutile parlare di lotta alle mafie.
E’ tutta aria fritta.
E noi non vogliamo macinare aria fritta!!!