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La polveriera del sud pontino…………………….

QUESTA E’ LA  CHIAVE DI LETTURA  DI  “LATINA OGGI” SUI

RIPETUTI E GRAVI ATTENTATI NEL SUD PONTINO :

” La stessa mano dietro gli attentati”

 

 

” Castelforte

16/05/2016 – 04:33

I colpi da arma da fuoco sparati contro l’auto di proprietà del titolare di un bar sarebbero uguali a quelli esplosi nelle precedenti intimidazioni 

 

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Se non della “stessa mano”,sicuramente questi attentati sono  il prodotto della stessa mente,o,per meglio dire, delle stesse menti.

Gli esecutori non contano.

Conta,invece,chi impartisce  gli ordini.

E,quando gli ordini riguardano non solo commercianti o imprenditori,ma anche politici – e politici che  si candidano alle elezioni – il discorso é “altro” ed “alto”.

Si vuole far comprendere  allo Stato  ed a chi lo rappresenta sul territorio che a comandare  sono  e debbono essere LORO.

Il primo passaggio,questo, al quale probabilmente ne seguirà  un altro,più determinato,  per coloro che eventualmente dimostrassero di non averlo compreso o,peggio, di non volerlo comprendere.

Un messaggio di morte che ci dà il  quadro completo  di come vanno le cose in provincia di Latina e di come lo Stato abbia  abdicato al suo ruolo di gestore di un territorio.

Perché di questo  e solo di questo si tratta.

Tutto il resto sono quisquilie,pinzillacchere.

E  ritorniamo sempre  al  discorso della “trattativa ” che ci sarebbe stata,secondo quanto riportato da alcuni giornali della Campania,”in una villa di Gaeta”  fra esponenti delle istituzioni e della camorra,al rifiuto ad attrezzarsi meglio con presidi meglio organizzati,all’inadeguatezza  di classi dirigenti  politiche ed istituzionali,all’omertà  di un tessuto sociale chiuso nel recinto del proprio orticello,dell’interesse personale e privo di senso ed orgoglio civici.

Il segno totale di un fallimento civile,culturale,sociale,politico ed anche economico di cui molti – e non solo le classi dirigenti in quanto queste sono sempre l’espressione di un popolo che le elegge – sono  responsabili.

Quando Carmine Schiavone nei lontani anni ‘ 90 parlò di ,,,,,,,”una trentina di soldati  che erano al soldo a 3 milioni di lire al mese”della sua sola fazione in terra pontina,nessun sindaco,nessun assessore,nessun consigliere,nessun segretario di sezione,nessun cittadino ,si preoccuparono di pretendere che essi  fossero individuati e neutralizzati,pur sapendo che c’era anche sul posto chi faceva parte di quella schiera.

Oggi ,probabilmente ,considerate tutte le altre fazioni e tutti gli altri clan,non si tratta più di “una trentina” di “soldati”,ma di centinaia .

Con altre decine di capi e capetti.

E di fiancheggiatori con tanto di giacca , cravatta e mercedes.

C’é un vecchio detto che non va mai dimenticato:

” Su un territorio dominato dalla mafia non c’é foglia che si muove che la mafia non voglia”.

Sarebbe riduttivo  e pura polvere negli occhi il cercare e neutralizzare la……….”mano” degli attentati e delle intimidazioni perché,al contrario,bisogna sapere e volere risalire alla mente o alle menti.

Sempre che ci sia,ripetiamo, la …………volontà di farlo ,

Il che é da verificare !!!!!!!!

                                           Ass.Caponnetto