IL PROBLEMA “MAFIA” E’ TUTTO POLITICO
Se non si capisce questo maciniamo aria fritta.
Il problema “mafie” è tutto politico e lo vediamo un giorno sì e l’altro pure.
Ovviamente quelli che vogliono vederlo, perché gli altri sono collusi e basta.
Quanti parolai; gente che si riempie la bocca di parole come “legalità”, “giustizia” e quant’altro e, poi, quando la chiami a dare un contributo, pur piccolo, nella lotta contro le mafie, se la danno a gambe, non vengono, trovano scuse, si appellano a formalismi.
Abbiamo invitati tutti i Sindaci e gli amministratori pubblici, autorità, sindacati, cittadini al convegno a Gaeta.
Un convegno non come altri, con tre magistrati e giornalisti di frontiera, in cui si è parlato non della storia e della sociologia delle mafie, ma di cose concrete.
Bene, anzi male.
A parte sindaci, consiglieri, di destra come di sinistra, dei comuni vicini – Formia, Minturno, Itri, Sperlonga ecc – non è venuto nemmeno 1 – sottolineamo 1 – consigliere o assessore di Gaeta, la città ospitante. A cominciare dal sindaco sostenuto da una maggioranza che si definisce non di destra.
Sono venute persone, semplici cittadini, da Sabaudia, Latina, Roma, Ventotene, Formia, ma non un politico, eccetto i segretari del PD di Minturno e Fondi, Rotasso e Fiore.
Degli altri comuni nemmeno l’ombra.
Nemmeno i consiglieri regionali ed i parlamentari della provincia, anche del PD, regolarmente invitati.
Siamo alla frutta.
Una comunità in agonia, incapace di ogni forma di reazione.
Questo è il tessuto della provincia di Latina. E di quella di Frosinone.
La cosa non ci meraviglia.
Lo stiamo dicendo da anni che il nemico principale è la cultura mafiogena che è entrata nelle vene e nella mente delle persone.
Ha ragione Giorgio Bocca quando scrive quel saggio meraviglioso che è “Napoli siamo noi”, perché questa è la realtà.
E’ inutile che giriamo attorno al tema.
E’ la politica l’alleata più fedele della mafia.
Questo debbono tenere presente i magistrati e gli investigatori.