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La necessità di un piano di ottimizzazione delle risorse disponibili da parte della Polizia di Stato di Latina

UN PIANO PER L’OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE IN PROVINCIA DI LATINA PER LA LOTTA CONTRO LE MAFIE

E’ quello che manca in una provincia ormai invasa dalle mafie di tutti i colori e le provenienze.

E, quando parliamo di provenienze, ci riferiamo anche alle mafie autoctone, quelle, cioè, non tradizionali, storiche, che vengono da fuori.

Ormai c’è una mafia indigena, composta da persone nate e cresciute nei nostri territori, organiche o no alle organizzazioni storiche, fatta da professionisti, cittadini insospettabili, esponenti politici od istituzionali, imprenditori ecc.

Gente senza scrupoli inserita in tutti i contesti della nostra società e che sfugge all’attenzione dei più.

E’ la mafia più insidiosa, quella meno visibile, meno sospettata, meno osservata e che di tanto in tanto appare in parte grazie ad un lavoro di intelligence che non tutti sanno fare.

Ecco perché noi stiamo sostenendo da anni, inascoltati da tutti, che più che chiedere rafforzamenti di organici ed istituzione di nuovi servizi, è necessario ottimizzare al massimo le disponibilità in campo.

Il quadro che ci si presenta sulla dislocazione dei presidi è vecchio ed inefficace.

Noi abbiamo apprezzato l’importanza del lavoro eccezionale fatto dall’ex Questore di Latina D’Angelo e non ci stancheremo mai di ringraziarlo.

Ma che senso ha continuare ad avere intere aree della provincia di Latina completamente scoperte da parte della Polizia di Stato, quando ce ne sono altre sovraffollate di presidi?

Che senso ha continuare ad avere 30-40 persone a Gaeta, quando ad appena 6 chilometri, a Formia, ce ne sono altrettante?

Ci sono tutti i Monti Lepini scoperti, insieme a tutta l’area che comprende i territori “caldi” di San Felice Circeo, Sabaudia e Pontinia aggrediti da un’invasione mafiosa inquietante.

Il Commissariato di Gaeta va soppresso ed il personale deve essere utilizzato o per l’istituzione di un nuovo presidio a Sabaudia dove ce n’è un’urgente necessità considerata la massiccia presenza mafiosa o, quanto meno, distribuito fra i Commissariati di Fondi e Formia, comuni ad altissima penetrazione mafiosa, l’uno peggio dell’altro.

Se la sente il nuovo Questore Intini di affrontare e risolvere questo delicato problema?

E c’è, fra i tanti parlamentari che vanno dalla mattina alla sera blaterando di lotta alle mafie e che non hanno finora affrontato e risolto un solo serio problema, uno che sposi la questione e la proponga con forza sia al Questore di Latina che, soprattutto, al Ministro dell’Interno?

Se un presidio deve servire solamente ad assicurare un po’ di ordine pubblico, un servizio vicino alla propria casa e qualche servizio amministrativo senza fare un’attentissima, costante osservazione di quanto avviene su un territorio che pullula di mafiosi e di mafiosità (il famoso lavoro di “intelligence”), a cosa serve?

Saremmo curiosi, al riguardo, di conoscere i “risultati”, anno per anno, dei singoli presidi.

Dr. Intini, li ha chiesti e studiati?